Rinnovabili

A marzo 777MW in più per le rinnovabili, ma crolla l’eolico. La corsa (a ostacoli) della transizione energetica in Italia

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I dati di marzo 2025 offrono una fotografia in chiaroscuro del sistema elettrico italiano: da un lato, cresce la produzione da fotovoltaico e si investe in nuova capacità rinnovabile; dall’altro, permangono difficoltà legate alla variabilità delle fonti, alla flessione della produzione eolica e alla lentezza del primo trimestre.

In un contesto globale sempre più influenzato da dinamiche geopolitiche e dalla crescente urgenza climatica, il sistema elettrico italiano continua a muoversi tra progressi e criticità. Secondo i dati diffusi da Terna, il gestore della rete di trasmissione nazionale, nel mese di marzo 2025 il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 25,5 miliardi di kWh, con un calo dello 0,9% rispetto allo stesso mese del 2024.

Fonti rinnovabili: in crescita la nuova capacità installata

Un dato incoraggiante arriva dal fronte delle energie rinnovabili, che coprono il 29,1% della domanda mensile. In particolare, si segnala un aumento significativo della nuova capacità rinnovabile installata, pari a 777 MW, il 52% in più rispetto a marzo dello scorso anno. Nonostante ciò, il primo trimestre del 2025 registra ancora un ritardo complessivo del 13% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Andamento della produzione: bene il solare, male l’eolico

La produzione fotovoltaica si conferma in forte espansione, con un balzo del +23,8%, seguita da una crescita della produzione termica (+18,6%). A pesare negativamente, invece, sono la produzione idroelettrica (-33,6%), geotermica (-2,4%) e soprattutto eolica, che fa segnare un ulteriore calo del -7,2%, proseguendo un trend negativo ormai esteso a tre mesi consecutivi, complice la scarsa ventosità.

Consumi in calo, in particolare nel Sud

Il lieve calo della domanda elettrica si è registrato in tutte le aree geografiche del Paese: -0,7% al Nord, -0,5% al Centro, e -1,7% al Sud e Isole. I dati sono influenzati da una temperatura media mensile inferiore di circa 1°C rispetto a marzo 2024, ma comunque superiore alla media degli ultimi dieci anni. La variazione destagionalizzata e corretta per l’effetto temperatura indica un calo più marcato: -1,5%.

Settore industriale in contrazione, ma segnali di ripresa congiunturale

L’indice IMCEI, che monitora i consumi delle imprese energivore, mostra una flessione del 2,9% rispetto a marzo 2024. Calano i consumi in settori come chimica, metalli non ferrosi, ceramiche e siderurgia, mentre crescono quelli nei comparti alimentare, meccanica, cemento, calce e gesso. Su base congiunturale, però, l’indice mostra un +1,3% rispetto a febbraio, segno di una possibile inversione di tendenza nel breve periodo.

Diminuzione delle importazioni: pesa il calo dalla Svizzera

Altro dato di rilievo è la riduzione del ricorso all’importazione di energia: a marzo 2025, il saldo estero è stato di 3,9 TWh, in calo del -25,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. A determinare questa contrazione è soprattutto la diminuzione dei flussi dalla frontiera svizzera, che registra un impressionante -50% rispetto al 2024.

Sistemi di accumulo in crescita

Al 31 marzo 2025, in Italia risultano installati 775.000 sistemi di accumulo, per una capacità totale di 13.682 MWh e 5.913 MW di potenza nominale. Un dato che conferma l’interesse crescente verso le tecnologie di storage, fondamentali per migliorare la flessibilità e la sicurezza della rete, specialmente in un sistema sempre più dipendente dalle fonti rinnovabili.

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