Smart city ‘Made in Firenze’: la PA diventa mobile, Open Data e risparmio energetico le parole d’ordine

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Più WiFi per connettere cittadini e Pubblica Amministrazione, Firenze punta ai servizi di nuova generazione e all’ottimizzazione delle risorse esistenti, ma ancora alti gli inquinanti nell’aria

Italia


Smart City Generale 3

Poco più di un mese fa la Città di Firenze ha ricevuto il via libera dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) per 7 progetti di innovazione tecnologica, nell’ambito del bando ‘Smart City&Communities‘ del 2012, con il finanziamento di 135 milioni di euro. Sette strategie di intervento nell’area urbana fiorentina nate da partnership tra imprese, centri di ricerca e Pubblica Amministrazione, destinate allo sviluppo di nuovi strumenti e soluzioni per il patrimonio culturale, per l’architettura sostenibile e gli edifici a impatto zero; l’infomobilità urbana, il car-sharing e la distribuzione

Merci, le  nuove applicazioni per la gestione di traffico, semafori, viabilità; la bigliettazione elettronica per il

trasporto pubblico, i sistemi per la sicurezza e la sorveglianza del territorio, i nuovi servizi telematici

dell’amministrazione per cittadini ed imprese.

 

Punto fondamentale del progetto Firenze Smart City rimane sempre la comunicazione con il cittadino. Il sindaco Matteo Renzi ha aperto un sito web, che porta il suo nome e cognome, per rendere noto alla cittadinanza connessa in rete quali sono le mosse dell’amministrazione pubblica e soprattutto i risultati raggiunti. Ogni giorno dal suo account Twitter, che conta quasi 490 mila follower (circa 380 mila su Facebook), lancia in rete le infografiche su Firenze e una di queste è stata proprio dedicata alla città intelligente ‘Made in Firenze’. Una smart city fondata sull’Open Data della Pubblica Amministrazione, sulla connessione aperta, sulla valorizzazione del patrimonio culturale, sulla gestione intelligente della rete dei trasporti (ITS), sul risparmio energetico, sulla smart lighting, sull’introduzione di nuovi servizi al cittadino e sulla realizzazione di importanti infrastrutture.

 

Si parte con la rete WI-Fi cittadina, con 140 aree coperte, 500 access point e 2 ore di navigazione gratuita per 300 MB di traffico quotidiani. Su questa rete sono disponibili bilanci e fatture online in formato aperto della PA fiorentina, nonché nuovi servizi per pagamenti online e tramite mobile app. Tanta l’energia risparmiata dal Comune, fino all’80%, grazie ad un sistema di controllo centralizzato di 214 impianti semaforici e un nuovo sistema di illuminazione pubblica di strade e piazze con migliaia di punti luce in più e una concomitante diminuzione di consumo di corrente elettrica pari al 13%.

 

Seguono le infrastrutture, con la costruzione del Polo aeroportuale toscano, anticipato dall’inaugurazione della nuova sala partenze e arrivi. Grazie al progetto David, invece, saranno destinati 1,8 milioni di euro per la sicurezza stradale, gli attraversamenti pedonali e le pisce ciclabili (nel 2013 ci sono i mondiali di ciclismo). Chiude l’infografica con le nuove applicazioni mobili (mTicketing) per pagare i biglietti dell’azienda trasporti fiorentina ATAF (attualmente sono acquistati già 4000 biglietti al giorno via smartphone/tablet) e per pagare il parcheggio (anche via telepass), mentre sono attive 115 paline e pensiline intelligenti (Wi-Fi), alle fermate/capolinea di tram e autobus, a cui presto se ne aggiungeranno altre 20.

 

Ovviamente, una città con il patrimonio culturale ed artistico come quello di Firenze non poteva non investire anche in tale settore e presto arriveranno anche 40 digital signage e innovativi call center per turisti, che si aggiungeranno agli infopoint già esistenti e in via di attivazione. Sono otto milioni i turisti che ogni anno visitano la città e il 75% sono stranieri, motivo per cui è fondamentale migliorare l’accoglienza e la comunicazione a loro dedicata, con l’intenzione di utilizzare nuove aree (dagli immobili pubblici e della Difesa oggi dismessi e non utilizzati) per fare spazio a centri di ricerca, spazi culturali, social housing, social innovation, incubatori d’impresa, startup. Esempio ne è l’ex carcere di Murate che da luogo di detenzione è passato a centro di ricerca universitario, polo servizi ed eventi ed incubatore di 12 imprese high-tech.

 

Meno bene i dati sulla qualità dell’aria e dell’ambiente rilevati dal Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato (con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare), quest’anno dedicato proprio alle ‘Smart city d’Italia’, che ha registrato forti concentrazioni di inquinanti. In questi primi mesi del 2013, Firenze ha superato 28 volte i limiti di PM10 nell’aria. Un dato negativo che limiti gli sforzi dell’amministrazione (aria, acqua e rifiuti sono tre cardini per la nascita di una città intelligente) e che in parte viene mitigato dal riciclo dei rifiuti, con il quarto posto di Firenze (40%), nonostante una produzione di immondizia ancora troppo alta (663 chilogrammi per abitante). Altro punto debole della città è nella capacità di depurazione delle acque, terzultimo posto in Italia, con il 72 per cento (Milano e Torino sono al 100%, Bologna al 99) e c’è ancora un 30 per cento di acqua dispersa nella rete.

(f.f.)