Londra cambia pelle, da Tech City a Smart City: 50 milioni di sterline subito per lanciare la nuova città

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Grazie a vc e incubatori partiranno presto le nuove startup del cleanweb, della green ICT, delle tecnologie dedicate all’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale

Gran Bretagna


Smart City

Lo hanno annunciato assieme, durante la scorsa LSE Cities Conference, il sindaco di Londra, Boris Johnson, e il Primo ministro britannico, David Cameron: “Subito 50 milioni di sterline per una nuova idea di città da sviluppare attorno a centri creativi e ad alto tasso di innovazione tecnologica che sorgeranno ai margini della Silicon Roundabout“. La vecchia East London ha visto da tempo sorgere nuove strutture e nuovi edifici per ospitare centinaia di uffici per startup, web company e aziende delle tlc, per attirare l’attenzione di investitori internazionali ed incubatori su uno dei più grandi progetti finalizzati, in Gran Bretagna, alla nascita di una nuova Silicon Valley in Europa.

 

A tale scopo, è stata creata la Tech City Organization (TCIO), che ha lo scopo di sviluppare la grande Silicon Roundabout a partire dall’area urbana tra Old street e Shoreditch, ormai piena zeppa di startup creative e high-tech. Sono infatti 3200 le aziende con sede nell’area per oltre 50 mila posti di lavoro. Un centro di eccellenza per lo sviluppo e la produzione di servizi e contenuti destinati al mercato di internet, delle telecomunicazioni, dei media, dell’ecocompatibile, del cleanweb e delle Smart City

Obiettivo del nuovo corso di Silicon Roundabout è proprio lo sviluppo di una strategia chiara ed efficace per trasformare la città da Tech City a Smart City. Non più uno spazio per investire solo in tecnologie avanzate e soluzioni ICT da applicare a tutta l’industria britannica, ma un hub innovativo per la nascita di nuovi strumenti dedicati all’ammodernamento del sistema dei trasporti, agli impianti d’illuminazione pubblica, alla costruzione di edifici pubblici e privati energeticamente efficienti, alla diffusione di nuovi sistemi per il controllo elettronico e da remoto del traffico, all’abbattimento degli inquinanti nell’aria, alla Smart Mobility e all’utilizzo diffuso di Smart Meter.

 

Due le tendenze predominanti, al momento, nella città di Londra: da una parte chi pensa che tale nuovo corso debba svolgersi seguendo l’approccio fin qui tenuto dall’amministrazione pubblica e dal mondo delle imprese, di tipo top down; dall’altra, chi vuole una maggiore attenzione alle necessità dei cittadini e delle organizzazioni che lavorano nella città, portatori di istanze e punti di vista fondamentali per la nascita di Smart Community attive e partecipate (bottom up).

 

L’amministrazione pubblica e le Istituzioni devono saper trovare un punto di equilibrio tra le due visioni, riconducibili, infine, a due diversi obiettivi: massimizzare i profitti e fare contenti gli azionisti, dare massima visibilità alle necessità del tessuto cittadino e trovare delle soluzioni. Due risultati che non necessariamente sono incompatibili tra loro. La via di mezzo è proprio nella cosiddetta green economy e nello sviluppo di soluzioni di green ICT. Sono tante e giovani le imprese attive nella Silicon londinese, tra cui Carbon Culture , Gnergy, Homely, Carbon Voyage, Loco2, Cosm, Fairphone, Mastodon C e Amee, solo per fare alcuni nomi. Alcune di queste fanno inoltre parte del London Cleanweb network, mentre Bethnal Green Ventures si è affermato come acceleratore d’impresa molto attivo nell’East Side, con una media di 15 mila sterline di finanziamenti a startup.

 

L’interesse di business angel e venture capitalist, nel progetto Smart City di Londra e nella sua Silicon Roundabout, sta crescendo negli ultimi mesi, grazie al lavoro congiunto dell’amministrazione pubblica della città e del Governo, nonché grazie all’attenzione dei media, ma non sarà comunque semplice, avvertono gli esperti. Saranno necessarie ingenti risorse finanziarie, tecniche, tecnologiche ed umane, per portare avanti questi due progetti fusi in un’unica visione della città. L’entusiasmo iniziale è benvenuto, ma si deve fare attenzione alle speculazioni e alle promesse di piazza, mantenendo sempre la massima vigilanza e la giusta pressione sulle Istituzioni e il mondo delle imprese.

(f.f.)