Smart street lighting: è il momento dei lampioni intelligenti

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Con le nuove tecnologie possibile una riduzione dei consumi elettrici del 50%. Presto il passaggio alle ‘smart street’

Europa


Smart Lighting

In Italia si spende annualmente oltre 1 miliardo di euro per l’illuminazione pubblica, mentre il consumo pro-capite tocca i 105 chilowattora, contro la media dell’Unione europea di 51. Dati che non tengono conto degli sprechi e delle manutenzioni e che sono stati di recente resi noti dall’associazione Cielo buio, per avviare anche nel nostro Paese un confronto serio sull’introduzione di tecnologie che consentano il contenimento di consumi e sprechi in tale settore.

 

Le città, ovviamente, sono le voci più care nella lista della spesa, con il Comune di Roma in testa che paga 290 euro per ognuno dei 182.000 punti luce istallati, seguito dal Comune di Milano, 237 euro per 138000 punti luce, e quello di Torino, 156 euro per 96000 punti luce. Un quadro che difficilmente il cittadino medio ha occasione di valutare e che determina, ogni anno, un aumento della spesa media per abitante.

 

Fortunatamente, la tecnologia è in grado di risolvere il problema e già diversi Paesi al mondo stanno sperimentando smart lighting systems, sistemi di illuminazione pubblica intelligente che consentono la riduzione dei consumi tra il 30 ed il 50% (anche più delle lampade LED) e un controllo da remoto dell’intensità e del funzionamento di ogni singolo lampione, cosicché anche la manutenzione potrà essere diretta e centralizzata, (senza il bisogno di inutili giri di verifica).

 

Secondo l’ultimo Rapporto IMS Research, “The World Market for Connected Lighting Controls – 2012 Edition“, sono circa 18 milioni le component per smart lighting attese in spedizione a livello globale entro il 2017. Prima si cominceranno ad utilizzare tali tecnologie, prima ridurremmo drasticamente quel 40% di consumo di energia elettrica che va sotto la voce di illuminazione pubblica cittadina.

In più, i sistemi di illuminazione intelligente consentono un’efficace integrazione di piattaforme utili all’ampliamento delle tecnologie dedicate allo sviluppo delle smart city in Italia: dalla gestione dei semafori agli smart meter per il rilevamento dei consumi energetici, dalla distribuzione intelligente di acqua e gas all’infomobilità, dalla diffusione di sensori per il controllo del traffico a quelli per il monitoraggio della qualità dell’aria, alla gestione dell’illuminazione di parcheggi e cartelloni pubblicitari.

 

Ovvio che una piattaforma intelligente in grado di integrare più sistemi per la gestione di numerosi servizi ed applicazioni destinate ai più diversi settori di una città, è una delle strade percorribili per la nascita di una città sostenibile. Serve però una strategia precisa, volontà politica, interesse degli investitori, condivisione di dati tra Pubblica Amministrazione e mondo delle imprese, partecipazione dei cittadini e delle associazioni. La riduzione seria dei consumi energetici è uno dei primi passi per l’abbattimento degli inquinanti dovuti alla produzione di energia elettrica e la nascita delle cosiddette smart street: nuovi sistemi per il controllo completo della strada basato su rete di lampioni intelligenti dotati di tecnologie LED e OLED.

 

Gli smart street lighting systems, come ha illustrato bene un recente studio dell’ENEA e del Ministero dello Sviluppo Economico,  pongono l’attenzione sulla metodologia e la sperimentazione di un tool software per la analisi dei dati della “sensor network” urbana su un sistema di predizione della richiesta di illuminazione e sulla regolazione adattativa del flusso luminoso. Le attività di sviluppo del sistema intelligente per la regolazione adattiva punto-punto, dell’ illuminazione pubblica si sono articolate su quattro task:

 

  • Sviluppo di una metodologia di modellazione della domanda di illuminazione in termini di predizione dei  flussi di traffico a breve termine (1 ora) per arterie stradali.
  • Sviluppo di una metodologia di controllo adattivo del flusso luminoso in relazione alla richiesta dell’utenza.
  • Validazione della metodologia sviluppata su dati reali di flussi di traffico.
  • Comparazione tecnico-economica dell’approccio proposto rispetto all’approccio di mercato più diffuso su una realtà urbana di medie dimensioni.
(f.f.)