eSECURITY: 40% internauti italiani vittima di minacce informatiche

di Flavio Fabbri |

VINTI

L’attività della criminalità organizzata sul web si fa sempre più audace e minacciosa. Secondo il Rapporto Clusit 2013, presentato ieri a Roma durante il Security Summit, il 40% degli internauti italiani è stato vittima di una qualche minaccia informatica.

 

Si tratta di utenti tra gli 11 e i 74 anni, online principalmente per navigare la rete e presenziare i social media, che sempre più spesso subiscono furti di dati, ritorsioni, violenze psicologiche e minacce di ogni tipo. Su 1600 casi esaminati, la frequenza di ‘incidenti online’ è aumentata del 250% su base annua e il 54% è dovuta al cyber crime (+370%).

 

Non si tratta solo di alcune fasce di utenza, mostra lo studio Clusit, perchè tutti sono potenziali vittime: normali cittadini che navigano internet, associazioni e aziende. Queste ultime, secondo un nuovo Rapporto Symantec e Ponemon Institute, subiscono una crescente attenzione da parte dei criminali e rispetto al 2011 il costo della violazione dei dati aziendali è aumentato del 20%. Solo nel 2012, si legge nel comunicato congiunto, le imprese hanno speso per far fronte ai danni degli attacchi circa 1,7 milioni di euro (+22%).

 

Lo scorso anno, il costo aziendale per ciascun record (ovvero le informazioni personali e/o aziendali) rubato o perduto è stato di 95 euro. I primi tre settori più colpiti sono stati quello consumer, seguito dal finanziario e al terzo posto da quello tecnologico. Rispetto agli altri Paesi analizzati, l’Italia risulta poi particolarmente soggetta alla perdita dei clienti, posizionandosi al 3° posto, con il 3,8% di turnover o perdita dei clienti come conseguenza di attacchi informatici.

 

Se nel 2011, i costi derivanti dalla perdita di business ammontavano a circa 397.000 euro, nel 2012 sono aumentati del 51,5% arrivando alla cifra di 601.000 euro.

 

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