eSOCIETY: cresce presenza italiani online, ma ancora 16 punti sotto media Ue

di Flavio Fabbri |

VINTI

Gli italiani sono sempre più in rete, secondo il nuovo Rapporto Bes di Istat e Cnel, ma piuttosto indietro rispetto ai cittadini europei. Per quanto riguarda la diffusione della conoscenza tecnologica, si osserva che l’utilizzo di internet nel 2012 ha coinvolto il 54% della popolazione (nel 2008 il 38,2%), ma rimane ancora 16 punti sotto la media europea. Inoltre, il divario tecnologico che vede sfavorito il Mezzogiorno, gli anziani, le donne e le persone con bassi titoli di studio è ancora forte e non mostra segnali significativi di miglioramento.

 

Si assiste, infatti, ad un aumento delle differenze territoriali, anche qui, tra Nord e Sud. Gli internauti italiani del settentrione sono più del 57%, contro il 44,6% di quelli meridionali (nel 2008 al differenza era del 10%, ora è di quasi il 14%). A causa della copertura di rete non omogenea anche la Pubblica Amministrazione segue un trend discontinuo, mentre gli uomini (59,2%) sono più delle donne (48,4%) (fino a 34 anni però tale distacco è quasi assente)

 

Il nostro Paese è di un punto percentuale al di sotto anche del livello di occupazione nei settori manifatturieri dell’alta tecnologia e in quelli dei servizi ad elevata intensità di conoscenza. Da noi gli occupati nel settore high-tech supera di poco il 3%, contro la media Ue del 4% ( gli altri grandi Paesi europei sono tutti ben al di sopra di tale media). Siamo inoltre quart’ultimi in graduatoria per percentuale di occupati con istruzione universitaria in professioni tecnico-scientifiche.

 

Per quanto riguarda il tasso di innovazione a livello regionale, il Nord Italia si mostra propenso agli investimenti in ricerca, mentre il Sud non regge il passo. La presenza di aziende innovatrici è alta in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte. Solo il 16% delle imprese meridionali ha innovato, contro il 28% di quelle del Nord.