EDITORIA: nel 2012 chiuse 5 edicole al giorno, persi 4000 posti di lavoro

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VINTI

Durante il 2012 si sono persi 4000 posti di lavoro e ogni giorno hanno chiuso in media 5 edicole. Sono i dati drammatici provenienti dal settore dell’editoria italiana che negli ultimi 12 mesi ha dovuto affrontare la parte più dura della crisi economica e le conseguenze di una politica di settore troppo timida, se non assente.

 

Serve subito un’azione di Governo, “regole certe per ricostruire un sistema di diritti e di equità intorno all’informazione“, ha spiegato il presidente di Snag-Confcommercio, Armando Abbiati. Tale situazione non va considerata solamente come “un problema delle famiglie che facevano dell’edicola il loro unico mezzo di sostentamento“, ha detto Abbiati, “ma dell’opinione pubblica e di tutta la filiera dell’informazione a partire dai giornalisti che, come gli edicolanti, stanno scontando a caro prezzo la mancanza di idee e di innovazione da parte degli editori per rilanciare il settore“.

 

A riguardo sono stati proclamati dalle organizzazioni sindacali dei rivenditori di quotidiani e periodici (Snag-Confcommercio, Sinai – SLC-CGIL, Usiagi-UGL) tre giorni di sciopero, con chiusura delle edicole il 24-25-26 febbraio, al fine di richiamare l’attenzione sullo stato di profonda crisi in cui versa la categoria.

 

Come si legge in un comunicato congiunto delle organizzazioni sindacali: “il silenzio del Governo e della FIEG è divenuto intollerabile a fronte di 30 mila posti di lavoro che rischiano di sparire nei prossimi mesi, da aggiungenre agli oltre 20 mila posti di lavoro già persi per la chiusura di oltre 10 mila edicole in tutto il Paese“.