eSECURITY: militari indiani leggono mail Governo USA, ‘con l’aiuto di Nokia, RIM ed Apple’

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VINTI

Problemi di sicurezza informatica sul fronte indiano per gli Stati Uniti, con una serie di email intercettate illegalmente dai militari di Nuova Delhi e di cui un promemoria in rete ne racconta le gesta. Un fatto increscioso, che ha subito messo in allarme i funzionari della U.S.-China Economic and Security Review Commission (USCC) che di quelle email erano i legittimi mittenti e destinatari.

 

Tra i nomi intercettati assieme alle email spuntano quelli dell’executive director dell’USCC, Michael Danis, e di membri anziani come Larry Wortzel. Ma come mai l’India si è spinta fino a tanto ed a discapito degli Stati Uniti, con i quali ultimamente aveva stretto rilevanti accordi commerciali? La risposta è semplice: la Cina. Gli indiani sono i primi competitor della Cina in Asia, in tutti i settori e i mercati, dalla tecnologia all’energia, da quelli finanziari a quelli militari.

 

Una provocazione e niente di più, suggeriscono gli esperti, così va considerata l’azione di cyberwarfare condotta dai militari indiani contro la Commissione che, dal 2000, monitora i rapporti tra USA e Cina e ne valuta per conto del Congresso americano opportunità e svantaggi, consigliando e suggerendo al Governo possibili iniziative di viaria natura (economica, legislativa, politica ed eventualmente militare).

 

La cosa interessante è che per accedere alle email criptate dei funzionari dell’USCC, i militari indiani hanno sfruttato delle backdoors di rete, letteralmente porte di servizio, che consentono di superare in parte o in tutto le procedure di sicurezza attivate in un sistema informatico. Tali backdoors sono state fornite, a detta del Dipartimento della Difesa indiano, direttamente da RIM, Nokia ed Apple.

 

Al momento le tre aziende coinvolte non hanno rilasciato nessun comunicato relativo all’episodio, se non dichiarando in poche righe l’infondatezza delle accuse, il carattere fittizio delle stesse e la totale  condanna dell’accaduto.