GOOGLE: interrotto il progetto ‘Energia rinnovabile’

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VINTI

L’azienda di Montain View ha deciso di mettere da parte alcuni tra i suoi progetti che meno hanno riscosso successo sul mercato ed attenzione del pubblico. La lista è stata pubblicata direttamente nel blog ufficiale di Google ed i programmi che verranno abbandonati sono: Google Bookmarks, Google Friend Connect, Google Gears, Google Search Timeline, Google Wave, Knol e l’iniziativa Renewable Energy Cheaper than Coal (o conosciuta anche con la sigla RE-C).

 

Sette piattaforme di rete che Google non vuole più continuare ad alimentare e che già non erano più aggiornate dalla scorsa primavera, quando il CEO Larry Page aveva deciso di ottimizzare i processi e sfoltire i settori aziendali in cui concentrare il business Google.

 

Colpisce, tra quelle sopra elencate, la decisione di abbandonare il progetto ‘Energia rinnovabile più economica del carbone‘ che doveva sviluppare un nuovo modo di utilizzare l’energia solare in maniera più efficiente e distribuita. Forse la concorrenza sempre più agguerrita di Apple e Facebook ha messo fretta a Google e i suoi buoni propositi non sono stati abbastanza forti.

 

Leggendo l’inizio del post pubblicato sul blog ufficiale non sembrano esservi dubbi sulle criticità sopra esposte: “Le pulizie di primavera sono continuate anche in autunno. Stiamo provvedendo ad arrestare un certo numero di progetti che purtroppo non hanno trovato la giusta posizione ne hanno garantito l’impatto sul mercato che ci attendevamo. Altre società hanno fatto meglio e anche per quanto riguarda la ricerca nel settore delle energie rinnovabili non siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo posti in origine, pur continuando a voler investire in questo settore così strategico per il futuro dell’economica globale e del pianeta“.

 

Google, si legge nella pagina dedicata al progetto RE-C, ha infatti intenzione di continuare ad investire (850 milioni di dollari) in nuove fonti di energia rinnovabile e in tecnologie in grado di abbassare i consumi e gli inquinanti rilasciati nell’atmosfera, abbattendo ulteriormente l’impatto ambientale dei suoi data center e dei suoi impianti in giro per il mondo.