eSECURITY: per Intelligence USA al Qaeda è pronta al salto nel cyberterrorismo

di Flavio Fabbri |

VINTI

Gli Stati Unti di nuovo del mirino di al-Qaeda? Sembra proprio di si, ma stavolta non si tratterebbe di attentati esplosivi o batteriologici, quanto di ‘cyberattacchi estremamente sofisticati’ che potrebbero avvenire già nei prossimi mesi o giorni nella peggiore delle ipotesi.

A dare l’annuncio è stato Denis Blair, direttore del National Intelligence Bureau che, in occasione della presentazione dell’Annual Threat Assessment of the US Intelligence Community, ha evidenziato la nuova portata delle minacce informatiche che incombono sul paese e ipotizzabili nei prossimi sei mesi. Il nome di al Qaeda non è stato mai pronunciato dal direttore del NIB, né se ne trova traccia nel dossier, ma il riferimento a Osama Bin Laden e ai suoi seguaci è stato chiaro, come è provato che non è solo lo sceicco del terrore a preoccupare gli USA.

Negli ultimi anni sono stati registrati 63.192 attacchi di cyberterrorismo sulla rete informatica americana e una fetta importante di questi sono di matrice terroristica o dimostrativa, direttamente riconducibili a gruppi di fondamentalisti religiosi attivi su Internet, tra cui la stessa al Qaeda e formazioni jihadiste. Sono ostati inoltre censiti numerosissimi siti di condivisione di materiale propagandistico e di manuali per il terrorismo online, con network molto estese anche a livello globale.

La rete di comunicazione elettronica statunitense, sempre secondo il rapporto, non sarebbe oggi in grado di reggere un attacco di grandi proporzioni e i danni sarebbero notevoli. Secondo recenti calcoli dell’US Homeland Security, un possibile attacco informatico, che avesse l’obiettivo di causare un blackout dei sistemi di informazione su territorio nordamericano, lascerebbe al ‘buio‘ oltre 50 milioni di utenti per diversi giorni, con danni calcolati tra 5 e 10 miliardi di dollari.
 

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