eSECURITY: ‘Non si parla di Conficker’, investigatori bloccano conferenza

di Flavio Fabbri |

VINTI

Mentre la caccia ai criminali informatici che hanno creato il virus Conficker continua senza sosta, gli stessi investigatori non gradiscono che se ne discuta troppo e al Black hat di Las Vegas viene impedito ad un relatore di parlare la pubblico delle origini e dei motivi che spingono gli autori di questi attacchi a diffondere il virus.

Il Balck Hat è uno dei più importanti forum mondiali sulla sicurezza informatica, e proprio in questo giorni ricercatori ed esperti di Internet security, assieme a White hat, o hacker etici, discutono e riflettono su come difendere i nostri pc dagli attacchi informatici.

Mikko Hypponen, esperto di sicurezza digitale per la società F-Secure e quindi di Conficker, doveva prender parola per affrontare i tanti temi legati alla diffusione planetaria del temuto virus, ma gli investigatori lo hanno persuaso a non esporsi. “Mi hanno chiesto di non andare sul palco perché le indagini sono ancora in corso e ciò che volevo dire, secondo loro, ne metteva in dubbio l’esito favorevele“, ha spiegato Hypponen ai giornalisti, ma senza specificare il nome dell’agenzia, né il motivo reale.

Conficker, in un anno di attività, ha infettato 10 milioni di computer, creando una rete di botnet planetaria, con veri e propri pc schiavi utilizzati da un server remoto per compiere diverse attività criminali. Nonostante le azioni di contenimento e il loro parziale successo, per Hypponen sarebbero ancora più di 1 milione i computer infetti e 50mila al giorno le nuove vittime.

Le autorità ritengono comunque che i creatori di Conficker abbiano le loro basi operative in Europa dell’Est, sudest asiatico, Cina e America Latina. Rimane a questo punto la curiosità di sapere il perchè di tanta segretezza attorno al fenomeno Conficker, proprio quando invece sarebbe il caso che soprattutto il pubblico, gli uetnti di Internet, ne siano più informati e consapevoli.