ICT: ANIE, ‘Nel 2009 investito l’8% in ricerca e sviluppo dalle industrie italiane’

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

La crisi c’è e si fa sentire, ma l’industria italiana nel suo complesso cerca di non diminuire i livelli delle risorse dedicate all’innovazione e la ricerca, strumenti necessari per competere sui mercati internazionali e senza i quali sarebbe difficile sopravvivere in un contesto di incertezza come quello in cui versa l’economia globale.

Secondo i dati forniti da ANIE Confindustria (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche), il comparto nazionale dell’industria ICT ha investito in ricerca e sviluppo l’8% dei ricavi nel 2009. Un dato che è di circa otto volte superiore a quello degli altri settori industriali italiani e che testimonia la vocazione all’innovazione delle aziende impegnate nell’Information & Communication Technology.

Se ne è parlato anche al convegno dedicato a “La Ricerca e Sviluppo ICT in Italia: una nuova partnership tra Università, Industria e Sistema Finanziario per competere dopo la crisi“, organizzato nella Sala Capitolare del Senato della Repubblica da ANITEC, l’Associazione Nazionale Industrie Informatica, Telecomunicazioni ed Elettronica di Consumo, aderente a Confindustria ANIE. Tema dell’incontro il ruolo dell’ICT come volano per lo sviluppo delle economie dei Paesi europei e l’obiettivo di destinare almeno il 20% del bilancio annuale di ricerca e sviluppo all’Information & Communication Technology fino al 2013.

Un traguardo non facile, visto lo stato economico in cui si trovano molti Paesi dell’Unione Europea, ma che deve vedere tutti i partner comunitari uniti nello sforzo di sostenere lo sviluppo delle tecnologie digitali come driver di crescita sostenibile, per produrre più innovazione e più occupazione.