Vivendi

di |

Francia


Vivendi Universal - logo

Sede
42 avenue de Friedland, 75008 Parigi


Chairman e Chief Executive Officer
Jean-Bernard Lévy

Chief Financial Officer
Jacques Espinasse



URL
: www.vivendiuniversal.com

ATTIVITA’

Tv e film, Editoria, Musica, Telecomunicazioni, Internet, Videogiochi

ASSETTI

Azionisti*

UBS (2.38%), CDC – Caisse des Dépôts et Consignations (2.33%), Caisse Nationale d’Epargne -CNCE (2.14%), Scotiabank (Ireland) Limited (1.30%), Sebastian Holdings Inc. (1.19%), Société Générale (1.03%), Group savings plan – Vivendi Universal (1,01%), BNP – Paribas (0.96%), Crédit Suisse Securitites (Europe) Limited (0.57%), Group Fonds de réserve pour les retraités (0.48%), Groupama Asset Management (0.47%), Group savings plan – Veolia Environnement (0.36%), Vivendi Universal Treasury shares and Controlled entities (0.17%), Altri azionisti (85.61%).
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*Aggiornati al 31 marzo 2006


Partecipazioni

Francia
CanalPlus Group, Vivendi Telecom International S.A., SFR Cegetel Group, Vivendi Telecom International S.A., Vivendi Universal Publishing S.A., UGC.

Europa
Elektrim Telekomunikacja (Polonia)

Mondo
Maroc Telecom S.A. (Marocco); Universal Music Group, Vivendi Universal Games, NBC Universal (USA).

CRONOLOGIA

1853
(14 dicembre) Un decreto imperiale autorizza la nascita della Compagnie Générale des Eaux.

1980-1996
CGE sviluppa, diversifica e internazionalizza le sue attività nel servizi dell’acqua, dell’energia, del trasporto.

1983
La CGE partecipa alla creazione di Canal+, la prima televisione a pagamento in Francia.

1992
Lancia CanalSatellite, in versione analogica terrestre, in Francia.

1996
Sviluppa e lancia il primo decoder digitale e lancia CanalSatellite in versione digitale in Francia.

1997
Acquista una partecipazione del 30% nella casa editrice Havas.
Compra NetHold, il secondo operatore televisivo a pagamento dell’Europa continentale.
Lancia Canal+ in Spagna e Italia.

1998
CGE cambia il proprio nome in Vivendi.
Lancia la televisione digitale in Polonia e Scandinavia.

1999
Lancia la televisione digitale in Belgio.
Nasce VivendiNet, che raggruppa l’insieme delle attività Internet di Vivendi Universal.
(23 luglio) Acquista le partecipazioni minoritarie possedute da Pearson e Granadain Bskyb. Questa acquisizione porta la quota complessiva di Vivendi in Bskyb al 24,5%. Parallelamente a questa operazione Vivendi compra dal gruppo svizzero Richemont un’ulteriore quota del 15% della francese Canal Plus, portando la sua partecipazione al 49%. A sua volta il gruppo Richemont ottiene una quota del 2,9% in Vivendi.
(Agosto) Acquista il 14% posseduto da Nedhold in Canal Plus, dopo questa operazione il gruppo francese ne detiene il 49%.
(10 settembre) Gli azionisti di Vivendi approvano la fusione del gruppo con il gruppo Pathé e hanno acconsentito all’acquisizione del 20% di Canal Satellite.

2000
Lancia la televisione digitale nei Paesi Bassi.
(Febbraio) Lancia, insieme a Vodafone, il portale Internet Map.
(Luglio) E’ quotata sulla Borsa di Parigi.
(Settembre) Viene quotata sulla Borsa di New York.
(Dicembre) Nasce Vivendi Universal, dalla fusione con Seagram, gruppo di media e comunicazione canadese impegnato in quattro settori principali: la musica e il cinema (Universal), l’intrattenimento e gli alcolici (Chivas Regal, Absolut vodka, Martell). Il capitale di Vivendi Universal sarà suddiviso tra gli azionisti di Vivendi (59%), quelli di Seagram (29%), mentre il restante 12% andrà a Canal Plus, filiale di Vivendi.
Acquista il 35% di Maroc Telecom.

2001
Compra mp3.com, uno dei leader della distribuzione di musica online.
(Febbraio) Firma un accordo con Sony per la creazione di una joint venture, Deut, nel settore musicale che unirà i due cataloghi dei titoli e distribuirà musica online su licenza.
(Marzo) Conclude un accordo con Aol Time Warner. L’accordo prevede che le controllate di vivendi Universal, Cegetel e canal Plus scambino la loro partecipazione del 55% in Aol France con delle azioni privilegiate Aol Europe. La transazione ha un valore di circa 725 milioni di dollari.
(Maggio) Bronfman riduce del’1,5% la sua quota in Vivendi Universal.
(Giugno) Acquista la Houghton Mifflin, casa editrice americana.
(15 dicembre) Conclude un accordo strategico con il gruppo televisivo americano Echostar. In base all’accordo Vivendi Universal investe 1,5 miliardi di dollari cash per acquisire una partecipazione del 19% in Echostar.
(17 dicembre) Formalizza l’acquisto delle attività cabetelevisive di Usa Networks, un pacchetto di stazioni televisive e studi cinematografici valutato 10,3 miliardi di dollari.

2002
Finalizza l’acquisizione degli asset di entertainment di USA Networks, Inc..
(Maggio) Avvia la cessione del 13,4% ancora detenuto in BSkyB.
(Giugno) Cede le partecipazioni detenute in Stream e Telepiù.
(17 giugno) Approva il deconsolidamento della partecipazione in Vivendi Environnement – passerà dal 63 al 40% – per ridurre il debito di 30 miliardi di euro.
(20 giugno) Il gruppo francese conclude un accordo con Deutsche Bank. L’accordo prevede la cessione in garanzia del 12,7% del capitale della controllata Vivendi Environnement in cambio dell’apertura di una linea di finanziamento.
(3 luglio) Il Consiglio di amministrazione ufficializza le dimissioni del presidente Jean-Marie Messier. Al suo posto viene nominato Jean-René Fortou.
(9 luglio) La Cob apre un’inchiesta sull’informazione finanziaria del gruppo a partire dal gennaio 2001.
(15 agosto) Il management approva la cessione di attività del gruppo per 10 miliardi di euro.
Vende Vivendi Publishing
(20 agosto) Cede il suo 50% nel portale Internet Vizzavi a Vodafone UK, socio dell’altro 50%, per 142,7 milioni di euro.
(30 agosto) Cede – per oltre 300 milioni di euro – a Socpresse, società che detiene “Le Figaro”, le attività editoriali del gruppo L’Express-L’Expansion, che include 16 periodici.
(25 settembre) Il consiglio d’Amministrazione approva il piano di rilancio, che si basa sulla cessione di asset per 12 miliardi di euro, 2 in più rispetto a quanto previsto in precedenza, nei prossimi 18 mesi.
(Ottobre) Il Tribunale di Parigi ha aperto un’inchiesta sui conti del gruppo nel biennio 2000-2001, per falso in bilancio e pubblicazione di informazioni false sulle prospettive del gruppo.
(Novembre) Il procuratore generale del distretto sud di New York ha aperto un’indagine penale preliminare per gli esercizi 2000 e 2001. Parallelamente l’ufficio di Miami della SEC ha istruito un’inchiesta informale in correlazione con la procedura newyorkese.
(11 novembre) Firma l’accordo per cedere le attività editoriali americane Houghton Mifflin a Thomas H.Lee e Bain Capiatal per 1,7 miliardi di euro.
La vendita di Houghton Mifflin, che era stata comprata per 2,2 miliardi di euro, porta a 5 miliardi le cessioni annunciate da VU in quatto mesi.
(20 novembre) La SEC apre negli Stati Uniti un’inchiesta, sul gruppo di media francese. Il presidente, Jean René Fourtou, ha fatto sapere che la società collaborerà pienamente alle indagini.
(22 novembre) Cede a Electricité de France (Edf) il 4% del capitale di Vivendi Environnement (Ve) per 400 milioni di euro.
(26 novembre) Ufficializza la cessione del 20,4% del capitale, la metà detenuta in portafoglio, di Vivendi Environnement a un gruppo di azionisti francesi, tra i quali sono presenti le principali banche e istitizioni finanziarie del Paese.
(Dicembre) Vende la quota del 34% posseduta in Sithe Energies, compagnia energetica americana, per circa 323 milioni di dollari. Vivendi Universal conserverà i diritti relativi ad alcuni assets della compagnia americana, che venderà in un secondo tempo.

2003
(Gennaio) Porta al 70% la sua partecipazione diretta e indiretta in Cegetel Groupe.
(11 febbraio) Il colosso media francese, per diminuire il debito, ha deciso di mettere all’asta la sua galleria d’arte. Vivendi ha intenzione di vendere le opere ereditate dalla Seagram, gruppo canadese, al momento della fusione (ottobre 2000). L’asta sarà curata dalla Chistie’s e in parte dalla Phillips.
(7 marzo) Vivendi Universal ha registrato, a fine 2002, un décifit di 23.3 miliardi di euro. La grande perdita, ha spiegato il direttore finanziario Jacques Espinasse , è dovuta alle svalutazioni di plusvalenze per 18.4 miliardi e al deprezzamento, per 2.9 miliardi, degli investimenti finanziari di VU in USAi e Elektrim Telecommunikacja.
(20 giugno) Vende al Gruppo immobiliare americano CarrAmerica Realty e al fondo di investimento Beacon Capital Partners la torre “10 Universal City Plaza” di Los Angeles, per 190 milioni di dollari.
(30 giugno) Cede il 26,3% di Xfera agli altri azionisti della società, per il prezzo simbolico di un euro.
(28 luglio) Hha detto in un comunicato che Vodafone il 30 gennaio 2004 concluderà il suo impegno di non acquistare azioni Vivendi.
(4 agosto 2003) Cede la sua partecipazione, pari al 26,3%, in Xfera.
(2 settembre) Cede a General Electric (Ge) l’80% di Vivendi Universal Entertainment (Vue) per 14 miliardi di dollari. Vue verrà fusa in Nbc per dare vita a uno dei leader mondiali dei media.
(8 settembre) Vende Canal Plus Television AB, la sua Pay TV per il Nord Europa, per circa 70 milioni di euro al consorzio formato dalle società Baker capital e Nordic capital.
(9 ottobre) Finalizza l’accordo con General Electric per la fusione di Vivendi Universal Entertainmet con il network NBC, controllata da Ge. Il nuovo colosso, Nbc Universal, con un valore stimato intorno ai 43 miliardi di dollari, includerà Universal Pictures, gli Studios Nbc, la Universal Television, numerosi networks via cavo, Telemundo e partecipazioni in cinque parchi tematici dell’Universal. In base agli accordi General Electric deterràà l’80% di Nbc Universal, mentre gli azionisti di Vue deterranno il rimanente 20% e riceveranno 3,8 miliardi di dollari in cash.
(Ottobre) Firma con Vodafone un accordo che semplifica la struttura di controllo di Cegetel e della sua filiale mobile SFR. La nuova società, che conserverà il nome SFR, sarà controllata da VU al 53,8% e da Vodafone al 43,9%
(15 novembre) Il ramo Internet di Vivendi Universal si è accordato per cedere MP3.com a CNET Networks. L’accordo dovrebbe essere chiuso per dicembre, aggiunge CNET. Vivendi ha acquistato MP3.com per circa 372 milioni di dollari nel 2001.

2004
(6 gennaio) Vivendi ha alzato, per tenero lontano Vodafone dal mercato transalpino, il prezzo della controllata SFR. Il gruppo francese ha infatti fatto sapere informalmente che non venderà la quota del 55,8% detenuta in SFR a meno di 20 miliardi di euro. Ricordiamo che Vodafone sta cercando da tempo di entrare sul mercato francese acquisendo il controllo di SFR, di cui detiene il 43,9%. Nel dicembre 2002, Vivendi aveva rifiutato l’offerta fatta, per l’acquisizione del controllo di SFR, da Vodafone e aveva acquistato la quota di minoranza detenuta da di British Telecom, soffiandola a Vodafone.
(30 gennaio) Scade il patto di non aggressione che vieta a Vodafone di lanciare un’OPA su Vivendi Universal.
(11 febbraio) Rileva il 16,38% di Sogecable detenuto da Canal+. Il costo della transazione non è stato comunicato.
(26 febbraio) Vivendi Universal Games stringe un rapporto di collaborazione con il Cnr di Genova. In base ai termini dell’intesa saranno resi disponibili un totale di 600 giochi per un progetto gestito dal ministero dell’istruzione denominato Hsh (Hospital School Home). Il progetto si propone di aiutare i bambini ospedalizzati o costretti a rimanere a casa per una malattia, garantendogli il diritto costituzionale allo studio.
(27 febbraio) UMG, divisione musicale di Vivendi Universal annuncia di aver dato vita con Shanghai Media Group (Smg) a una joint venture (Sum Entertainment Ltd) da 12,08 milioni di dollari in Cina per rafforzare la propria presenza nel Paese. UMG detiene il 49% di Sum.
(Aprile) Cede Newsworld International ad un gruppo di investitori guidato da Al Gore.
(Maggio) Firma con Bouygues Telecom un accordo per lanciare “Universal Mobile”, nuovo servizio di telefonia mobile. I termini dell’accordo non sono stati resi noti.
(13 maggio) Chiude l’accordo con l’americana Nbc, controllata da General Electric, che darà vita a Nbc Universal. in base ai termini dell’accordo Nbc acquista gli asset americani di Vivendi, per 3,6 miliardi di dollari in contanti e 1,7 miliardi di dollari in assunzione di debito. In base all’intesa firmata dai due gruppi General Electric detiene l’80% di Nbc-Universal mentre Vivendi il 20%.
(26 maggio) Annuncia il lancio di un’offerta per ricomprare un miliardo di euro di obbligazioni ad alto rendimento precisando che l’operazione consentirà di ridurre significativamente il suo debito. Il buy back del gruppo francese riguarda le High Yeld Notes in euro emesse nell’aprile 2003 e quelle sia in euro che in dollari emesse nel 10 luglio del 2003 per un totale di 2,4 miliardi.
(2 giugno) Cede il 55% della Monaco Telecom a Cable&Wireless per 162 milioni di euro.
(21 giugno) Vivendi Universal Games sigla con Digital Bros un contratto di distribuzione dal valore di almeno 4 milioni di euro per l’anno fiscale 2004/2005.
(23 giugno) Annuncia il lancio di un bond da 500 milioni di euro con scadenza tre anni. Bank of America e J.P. Morgan hanno ricevuto il mandato dell’emissione che verrà lanciata nel prossimo futuro a seconda delle condizioni del mercato.
(1 luglio) Rende noto di aver completato il riacquisto di obbligazioni high yeld per un totale di 2,3 miliardi di euro al fine di ridurre il costo del debito.
(30 agosto) Lancia insieme a Bouygues Telecom “Universal Mobile”, servizio di telefonia mobile che usa la tecnologia ad alta velocità GPRS, è rivolto agli utenti sotto i 25 anni e offre servizi che includono suonerie personalizzate e l’accesso alle principali canzoni in classifica.
(1 settembre) Cede gli studios Babelsberg di Potsdam ad una cordata di investitori tedeschi guidata da Carl Woebcken e Christoph Fisser al prezzo di un euro simbolico dopo che il gruppo francese aveva rimborsato il debito di circa 18 milioni di euro che aveva con la sua controllata.
(Novembre) Viacom e Vivendi cedono la joint venture Uci Cinemas a Terra Firma Capital Partners, attraverso un’operazione del valore di 270 milioni di euro.
(18 novembre) Stringe un accordo con Rabat per l’acquisto di un ulteriore 16% di Maroc Telecom. Grazie a questa acquisizione Vivendi Universal porta la sua quota in Maroc Telecom al 51%. L’operazione ha un valore di 1,1 miliardi di euro.
(24 novembre) Philips Electronics annuncia che cederà il 3% di Vivendi Universal per circa 720 milioni di dollari.
(28 novembre) Toshiba annuncia di aver ottenuto l’appoggio per il suo disco ottico standard Hd dvd da Paramount Pictures (gruppo Viacom), Universal Pictures (Vivendi Universal), Warner Bros. Studios (Time Warner) e New Line Cinema. Il nuovo Hd Dvd, che dovrebbe essere messo in commercio alla fine del 2005, potrà contenere fino a 30 Gigabyte di informazioni, ovvero circa 8 ore di filmati in alta definizione.
(8 dicembre) Annuncia che a partire dalla primavera 2005 cambierà la sua struttura di governance costituendo due organismi: un consiglio di sorveglianza e un direttorio.
(9 dicembre) Rende noto che venderà il 15% di Veolia Environnement in un accordo in tre parti volto a spostare il focus delle sue attività e a ridurre l’indebitamento di 4 miliardi di euro. La vendita interessa la maggior parte della quota attuale del 20,3% e inizierà con un collocamento immediato sul mercato di un 10% di Veolia, pari a 40,4 milioni di azioni. L’azienda venderà poi un 2% alla stessa Veolia il 29 dicembre. Infine, Vivendi venderà l’ultimo 3% alla banca francese Société Générale nell’ambito di una transazione sui derivatives.

2005
(7 gennaio) Aderisce alla Blu-ray Disc Association (BDA).
(8 giugno) InterActive Corp firma un accordo con VU e General Electric per uscire dal capitale di Vivendi Universal Entertainment. Dopo l’operazione VUE sarà controllata da NBC Universal.
(13 settembre) Annuncia di essere interessata ad acquistare una partecipazione del 35% in Tunisie Telecom.
MusicGiants firma accordi di licenza con EMI Group, Sony BMG, Vivendi Universal e Warner Music per il suo servizio di download commerciale, che dice essere il primo che offre file musicali nel formato “lossless” Windows Media Audio di Microsoft.
(25 ottobre) Colloca sul mercato, tramite SocGen, 18,3 milioni di titoli Veolia, pari al 4,5% del capitale della società, ad un prezzo di 34,2 euro per azione, per complessivi 625,9 milioni di euro.

2006
(10 gennaio) Vivendi Universal, TF1 e M6 raggiungono un accordo per la fusione delle rispettive emittenti a pagamento in un nuovo gruppo. Vivendi deterrà nella nuova società una quota pari all’85% del capitale, mentre a TF1 andrà il 9,9% e ad M6 il 5,1%. L’accordo deve ricevere l’approvazione delle autorità francesi.
(17 gennaio) Annuncia l’intenzione di ritirarsi dalla borsa di New York. VU ha precisato che la maggior parte delle azioni degli investitori americani sono titoli acquistati attraverso Euronext a Parigi.
(2 febbraio) Annuncia che rileverà la partecipazione di minoranza (7,66%) di Matsushita Electric Industrial in Universal Studios per 1,15 miliardi di dollari.
(17 febbraio) Firma con Lagardère una bozza d’accordo con cui Lagardère acquisterà un 20% iniziale di azioni in Canal Plus. In base all’intesa Lagardère diventa azionista chiave nella prossima fusione di Canal Plus e TPS. La nuova società sarà al 65% di proprietà di Canal Plus Group, il 20% di Lagardère, il 9,9% di TF1 e il 5,1% di M6. Lagardère acquisirà il 20% delle azioni trasferendo il suo 34% in CanalSat, l’unità satellite di Canal Plus, e acquistando azioni in Canal Plus France per 525 milioni di euro in cash. Lagardère, inoltre, avrà una call option per acquistare un ulteriore 14% nella società, esercitabile 3 anni dopo il completamento della transazione. Anche TF1 e M6, che controllano TPS, avranno un’opzione per vendere le loro azioni combinate per un totale del 15%.
(17 marzo) L’offerta di Vivendi Universal è riuscita ad accedere alla fase finale della gara per l’acquisto del 35% di Tunisie Telecom.
(27 marzo) Il ministro tunisino della tecnologia e della comunicazione ha fatto sapere che Vivendi Universal e Tecom, operatore telefonico di Dubai, sono i due operatori rimasti nell’ultimo atto della gara per il 35% delle azioni di Tunisie Telecom. L’offerta di Vivendi è di 1 miliardo e mezzo di euro, quella di Tecom di 1 miliardo e 460 milioni di euro.
(21 aprile) L’assemblea generale della società approva cambiamento di nome: tornerà a chiamarsi solo Vivendi. Il gruppo francese avrebbe comunque dovuto abbandonare il nome Universal entro il 2009, in quanto la marca era stata ceduta nel 2004 nel quadro della sua ristrutturazione.
(5 maggio) Annuncia che la sua controllata Vivendi Universal Games cambierà denominazione in Vivendi Games.
(18 maggio) Il CdA respinge all’unanimità l’offerta di 33,50 euro per azione, pari a 38,6 miliardi di euro, presentata dal fondo d’investimento Sebastian Holdings controllato dall’uomo d’affari norvegese Alexander Vik. Il fondo d’investimento controlla già il 4% di Vivendi.
(23 maggio) Al Festival internazionale del cinema di Cannes è stata approvata la Carta europea del film online. Il documento è stato elaborato congiuntamente, sotto l’egida della Commissione europea. La Carta individua le condizioni che i fornitori di contenuti e infrastrutture devono soddisfare per assicurare il successo commerciale dei servizi cinematografici online e servirà come riferimento per futuri accordi commerciali e per una più ampia politica sui contenuti online della Commissione europea. I firmatari della Carta europea sono BBC, Belgacom, CNC, Constantin Film AG, Emi, Fastweb, France Télécom, Gaumont, On Demand Group, Sacd. Tele2 Ab, Telecom Italia Media, Thomson, Time Warner, Tiscali, Uk Film Council, Vivendi Universal e Zentropa Productions.
(27 giugno) Cede la partecipazione in Dupont per complessivi 671 milioni di dollari.
(6 luglio) Cede per una somma imprecisata la sua partecipazione del 5,3% nella società ambientale Veolia Environnement.
(17 luglio) La sua controllata (51%) Ittissalat è fra le quattro società candidate per tre licenze relative ai sistemi di terza generazione di telefonia mobile in Marocco. Le altre sono Maroc Connect, Medi (a partecipazione spagnola e portoghese) e Nejma (controllata di Watanya International). Gli operatori che le otterranno dovranno versare circa 34 milioni di euro.
(18 luglio) Annuncia che non intende partecipare alla gara per l’acquisto della francese PagesJaunes, ritenendo il prezzo di acquisto eccessivamente alto.
(3 settembre) Annuncia che entro la fine del 2006 permetterà al sito SpiralFrog di accedere al proprio archivio per far scaricare gratuitamente musica ai clienti.
(Settembre) Il ministro francese dell’Economia della Finanza e dell’Industria ha autorizzato la fusione della piattaforma Pay TV francese CanalSat con Tps. Parallelamente Lagardére è entrato con Vivendi, Tf1 e M6 Canal+ France con una quota del 20%.
(5 ottobre) Deutsche Telekom versa 600 milioni di euro alla società polacca Elektrim nell’ambito dell’accordo per l’acquisto del 48% del capitale dell’operatore mobile Ptc.
(6 ottobre) Vivendi contesta la vendita a Deutsche Telekom da parte della conglomerata Elektrim della partecipazione in Ptc, l’operatore telefonico mobile polacco. Vivendi, infatti, ritiene che l’operazione sarebbe contraria alla legislazione polacca e fortemente penalizzante per la stessa Vivendi, azionista di Ptc attraverso Telco.

2007
(Gennaio) Insieme a CanalPlus comunica che a seguito dell’unione fra CanalPlus e Tps nasce Canal+ France. TF1 e M6 cedono TPS a Canal+ Group in cambio del 15% di Canal+ France (9,9% per TF1 e 5,1% per M6). Contestualmente Lagardère ha trasferito la sua partecipazione del 34% a CanalSat e acquisirà un altro 20% di Canal+ France.

DATI ECONOMICI E FINANZIARI

Vivendi*

2005

2004

Ricavi

19.484

17.883

EBITDA

5.331

4.935

Risultato operativo

3.746

3.233

Utile netto d’esercizio

2.078

1.338

*I valori sono riportati in milioni di euro

Ricavi per controllata*

2005

2004

Universal Music Group

4.893

4.989

Vivendi Universal Games

641

475

CanalPlus Group

3.452

3.560

SFR

8.687

7.192

Maroc Telecom

71.860

1.581

Valori d’interscambio

49

86

Totale

19.484

17.883

*I valori sono riportati in milioni di euro

Ricavi per area geografica*

2005

2004

Francia

12.216

10.835

Resto d’Europa 1.933 2.176

USA

2.414

2.260

Marocco 1.773 1.516
Resto del Mondo 1.148 1.096

Totale

19.484

17.883

*I valori sono riportati in milioni di euro