R&S: nonostante la crisi le principali imprese UE continuano a investire in innovazione

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COMUNICATO STAMPA


Nonostante il perdurare della crisi economica e finanziaria, le grandi imprese con sede nell’UE continuano a ricorrere alla R&S per mantenere il loro vantaggio concorrenziale. Gli investimenti in R&S sono aumentati del 9% nel 2011, rispetto al 6,1% del 2010. Questo incremento corrisponde quasi al risultato raggiunto dalle aziende statunitensi (9%), è superiore alla media mondiale (7,6%) e supera di gran lunga il dato relativo alle imprese giapponesi (1,7%). I settori ad alta intensità di R&S hanno evidenziato una crescita occupazionale superiore alla media. Questi sono i risultati principali del “Quadro di valutazione 2012 degli investimenti industriali in R&S” della Commissione europea relativo ai 1500 principali investitori in R&S. I primi 50 investitori mondiali comprendono 15 imprese dell’UE, 18 aziende statunitensi e 12 giapponesi. 

 

La casa automobilistica giapponese Toyota è in testa alla classifica, mentre la Volkswagen, che è la prima azienda dell’UE, è al terzo posto (con 7,2 miliardi di EUR investiti). Secondo recenti dati pubblicati dall’Eurostat, nel 2011 la spesa complessiva per la ricerca nel settore pubblico e privato nell’UE ha raggiunto il 2,03% del PIL, rispetto al 2,01% del 2010. Ciò è dovuto principalmente ad un aumento della spesa nel settore privato.

 

Máire Geoghegan-Quinn, Commissaria per la Ricerca, l’innovazione e la scienza, ha dichiarato: “La conoscenza è la linfa della competitività europea, quindi l’aumento degli investimenti in R&S da parte delle imprese dell’UE rappresenta una chiamata alle armi nella nostra battaglia per la crescita e l’occupazione. Ora dobbiamo combinare l’ambizione del settore privato con un aumento degli investimenti in R&S a livello nazionale ed europeo. I leader dell’UE dovrebbero inviare un segnale forte attraverso l’approvazione di un bilancio ambizioso per il progetto ‘Orizzonte 2020’, il nostro futuro programma di ricerca e innovazione.”

 

Gli investimenti complessivi delle imprese contenute all’interno del quadro di valutazione mostrano che gli Stati Uniti sono ancora davanti all’UE, e ciò è dovuto al numero maggiore di imprese ad alta tecnologia presenti negli Stati Uniti (178,4 miliardi di EUR contro 144,6 miliardi di EUR). Tra le prime 100, le imprese con gli aumenti maggiori della spesa di R&S sono quelle del settore delle TIC, come ad esempio Huawei (48,4%), Apple (36,3%) e STMicroeleectronics (34,5%).

Altre aziende tra le prime 100 che hanno registrato impennate nei livelli di investimento in R&S appartengono al settore automobilistico e dei pezzi di ricambio, alcune delle quali con sede nell’Unione europea, come ad esempio la BMW (21,6%) e la Renault (19,4%).

 

Nell’Unione europea le cifre relative all’aumento della R&S nel 2011 sono in larga misura legate al settore automobilistico (crescita pari a 16,2%), che rappresenta la quota più consistente di investimenti in R&S nell’UE (25%). Le imprese con sede in Germania, che rappresentano circa un terzo degli investimenti complessivi in R&S nel settore privato nell’UE, hanno registrato un aumento degli investimenti in R&S pari al 9,5%. Le aziende nel Regno Unito e in Francia, che rappresentano anch’esse una larga fetta della ricerca nel settore privato, hanno registrato una crescita rispettivamente del 13,1% e del 7,6%.

 

Il quadro di valutazione 2012 è basato su un campione di 1500 imprese, i maggiori investitori in R&S a livello mondiale, che rappresentano quasi il 90% delle spese complessive per la R&S da parte delle imprese di tutto il mondo. Esso misura il valore totale degli investimenti complessivi in R&S finanziati con fondi propri, indipendentemente dal luogo in cui si svolge la relativa R&S. Delle 1500 imprese, 405 hanno sede nell’UE, 503 negli USA, 296 in Giappone e 296 nel resto del mondo, compresi Svizzera, Corea del Sud, Cina, India e altri 23 paesi. Ciascuno dei paesi contenuti nel quadro di valutazione ha investito 35 milioni di EUR o più in R&S nel 2011.

 

I dati relativi al quadro di valutazione indicano che la crescita dell’occupazione è generalmente più alta nei settori ad alta intensità di R&S. I dati riguardanti l’occupazione in generale relativi a un campione di 815 imprese presenti nel quadro di valutazione sono aumentati del 22,3% nel periodo 2003-2011, guidati dagli aumenti nei settori ad alta intensità di R&S (36,1%). Per quanto riguarda il campione relativo all’UE, la crescita dell’occupazione è stata molto forte nei settori ad alta tecnologia (38%), con una crescita del 20% nei settori a medio-alta intensità e del 19% in quelli a bassa intensità.

 

Un nuovo studio evidenzia che l’Unione europea è un polo di attrazione per le imprese extra UE nell’ambito R&S e che gli investimenti stranieri in R&S costituiscono un’importante fonte di occupazione e competitività in Europa. In particolare, le aziende statunitensi hanno registrato un aumento della spesa per la R&S nell’UE da 12 miliardi di USD nel 2000 a 23 miliardi di USD nel 2008. Le aziende statunitensi spendono dieci volte di più in R&S nell’Unione europea rispetto a quanto spendano complessivamente in Cina e in India. Una recente indagine (IP/12/905) relativa alle principali imprese dell’UE ha presentato i forti effetti positivi degli investimenti pubblici in R&S sulla R&S nel settore privato, compresi gli incentivi fiscali, le borse di studio nazionali, il sostegno finanziario dell’UE e partenariati pubblico-privato, sia a livello nazionale che europeo.

Orizzonte 2020 è il nuovo programma di ricerca e innovazione dell’UE, presentato dalla Commissione nell’ambito della proposta di bilancio dell’UE per il periodo 2014-2020. Al fine di dare impulso alla ricerca e all’innovazione, come motore per la crescita e l’occupazione, la Commissione ha proposto un bilancio pari a 80 miliardi di EUR, rispetto ai 55 miliardi di EUR dell’attuale programma quadro (7° PQ).

 

L’Unione europea ha fissato l’obiettivo che la spesa complessiva per la ricerca nel settore pubblico e privato raggiunga il 3% del PIL entro il 2020. Questo indicatore principale Europa 2020 andrebbe rapidamente integrato con un indicatore principale per l’innovazione, attualmente in fase di sviluppo.

 

Per ulteriori informazioni e per una visualizzazione completa delle 50 imprese principali, si veda il MEMO/12/948.

 

Per ulteriori dettagli si veda il “Quadro di valutazione 2012 degli investimenti industriali in R&S“, la “Indagine UE relativa ai trend di investimento delle imprese nella R&S” e le altre relazioni IRMA (Monitoraggio e analisi degli investimenti della ricerca industriale):

http://iri.jrc.ec.europa.eu/reports.htm