La Banda Larga cambia la vita: intervista a Carlo Mario Guerci

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INTERVISTA


Carlo Mario Guerci

La Banda Larga cambia la vita.

Questo il tema del workshop, organizzato da Puntoit e Key4biz.it, che Carlo Mario Guerci condurrà, per Evidenze, il 12 dicembre 2003 a Milano, presso la Sala di Rappresentanza dell’Università Statale, in via Festa del Perdono 7.

 

Autorevoli e numerose le adesioni e le richieste d’intervento che si stanno registrando alla manifestazione.

 

Abbiamo posto a Carlo Mario Guerci alcune domande per offrire un perimetro generale di riflessione. Queste le sue risposte.

 

 

K4B. Professor Guerci, il titolo del suo Rapporto ci incuriosisce e non poco, ma la Banda Larga cambia veramente la vita?

 

R. Sì, la banda larga può cambiare la vita e la cambierà. La vita sociale è per sua natura basata sulla connettività. Questa è stata assicurata nella storia con modalità sempre più adatte a soddisfare bisogni individuali e di gruppo: la nostra vita è cambiata con l’avvento del telegrafo, della radio, della telefonia e  con la televisione. Oggi, La banda larga consente livelli più alti di connettività, attraverso dati e immagini. Siamo, per ora, in mondi bidimensionali ma arriveremo presto alla connettività tridimensionale. Per quanto ci sforziamo, credo che tra una decina di anni ci sorprenderemo constatando quanto numerose e grandi fossero  le cose che si potevano fare con la banda larga.

Taluno ha paragonato la banda larga all’avvento dell’elettricità. Qualunque sia il raffronto si tratta di una prospettiva rilevante.

 

 

K4B. Con il IX Rapporto d’implementazione la UE riconosce una forte vitalità al sistema delle Tlc in Italia. Solo luci o anche qualche ombra?

 

R.  Vi sono molte luci puntate sull’Italia nel IX Rapporto della UE e credo che i meriti siano stati correttamente riconosciuti. Ancora due anni fa era difficile sperare tanto. Anche sul piano della concorrenza vi è stato molto  movimento, come mostra, nella telefonia mobile, il caso Omnitel/Vodafone e, nella linea fissa, i risultati di Tele 2 e di Fastweb. Molti speravano di più, ma il mercato delle TLC è caratterizzato da forti economie di scala. Queste hanno cambiato aspetto rispetto a quelle che erano presenti con le vecchie tecnologie e si sono trasferite su altre attività, ad esempio il marketing e l’innovazione nei servizi. È un mercato dove è difficile crescere e dove per farlo servono idee e modelli di business innovativi. Alla fine dei conti, il giudizio è relativo a livelli di prezzi, innovazione e livello del servizio e su questo piano i miglioramenti sono stati notevoli. Non sono ancora sufficienti ma sono già ben evidenti.

Credo che le luci abbiano superato le ombre.

 

 

K4B. Quando si parla di banda larga si è spesso portati a concentrarsi sul wireline, trascurando la banda larga mobile, quella televisiva o quella satellitare.

Ma allora quale sarà lo scenario di riferimento, competizione tra imprese e sistema integrato per consumatori e cittadini? E i problemi di interoperabilità?

 

R.  Non si deve sottovalutare il mobile, anzi. Ma non si devono confondere certi aspetti trincerandosi dietro il termine di ¿convergenza¿. Il mobile è stato ed è, sulla voce, il principale concorrente della telefonia fissa. Sta cominciando a mostrare forti capacità di crescita anche sui dati e sulle immagini e si stanno moltiplicando i servizi interessanti. Sarà il  mercato a selezionarli e appariranno presto alcune applicazioni di maggior uso. Ma per ora vi sono alcune limitazioni che rendono distinte le applicazioni possibili in banda larga. Personalmente, credo che ve ne saranno alcune per le quali avremo una alternativa tra mobile e fisso, ma ve ne saranno altre che saranno decisamente dedicate. Ora siamo abituati a una banda che comincia ad essere ¿larga¿ ma tra qualche anno avremo bande decisamente più ampie e allora le differenze tra telefonia fissa e mobile cresceranno. Uno degli elementi distintivi è la dimensione dei display e un¿altra è rappresentata dalle modalità di fruizione, in movimento o statiche.

 

 

K4B. Ciascun Paese tende nel breve periodo a privilegiare lo sviluppo della banda larga in base alla propria storia industriale e agli asset disponibili. Ed è anche naturale. Ma allora siamo destinati a privilegiare quella parte di banda larga chiamata mobile rispetto agli altri vettori?

 

R. No, ripeto che mobile e fisso faranno le loro strade, in parziale sostituzione e competizione, in parziale sovrapposizione ma anche distintamente. Dipende dagli usi e dai servizi.

 

 

K4B. Se guardiamo alla marcia del nostro Paese, quali sono secondo lei le opportunità da cogliere?

 

R. Le opportunità sono enormi, ma è indispensabile che il Governo le riconosca e le sostenga. E¿ uno dei pochi casi in cui il nostro Paese può avere una posizione di leadership. Nel nostro studio ¿La Banda Larga cambia la vita¿ abbiamo provato a elencare alcune possibilità.

 

 

 

 

Consulta anche:
 

Il Rapporto di Key4biz.it: Gli sviluppi della Larga Banda

 

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