Cinema, i film italiani fanno il pieno ma crollano gli investimenti

di Raffaella Natale |

Dal Rapporto 'Il mercato e l'industria del cinema in Italia’ del Feds, disponibile a piè di pagina, un quadro di luci e ombre: crescono del 30% gli incassi ma crollano gli investimenti per 135 milioni di euro.

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E’ un quadro fatto di luci e ombre quello che viene fuori dal rapporto ‘Il mercato e l’industria del cinema in Italia’ (Executive Summary) della Fondazione Ente dello Spettacolo (Feds) in partnership con la direzione generale Cinema del Ministero per i Beni culturali. Un’analisi statistica, quella presentata nel rapporto, che fotografa il mondo delle 6.204 aziende del settore e che oggi ha chiamato a raccolta molti operatori del cinema e dell’audiovisivo.

Dai dati raccolti nel 2013 si rileva che aumenta la distribuzione, si parla di ‘annata eccezionale’ ma restano i problemi legati all’avanzata delle web company e al crollo degli investimenti.

Ha parlato di cinema e sfide del digitale Nicola Borrelli, direttore generale per il Cinema del Mibact, indicando come il settore debba essere prioritario per il semestre di presidenza italiana della Ue.

Ivan Maffeis, presidente della fondazione Ente dello spettacolo, ha ricordato che il cinema   “è un settore chiave dal punto di vista economico perché da solo produce una ricchezza annuale pari a 4,4 miliardi di euro”. Ma veniamo ai dati.

 

Annata eccezionale per le pellicole italiane

Il rapporto parla di ‘un’annata eccezionale’. La quota degli incassi registrati dalle pellicole italiane ritorna al 30% del totale, risalendo rispetto alla flessione del 2012 che l’aveva vista fermarsi al 25%. Ma il 2013 è stato ‘un anno storico’ per il cinema italiano soprattutto per l’Oscar come miglior film straniero a ‘La grande bellezza’ e il record assoluto di tutti i tempi in termini di incassi e presenze al cinema per un’opera italiana con otto milioni di spettatori nei primi tre mesi e un incasso totale di 51,83 milioni di euro.

 

Incassi a 188,2 milioni

Gli incassi dei film italiani sono aumentati da 153 milioni 481 mila euro nel 2012 a 188 milioni 272 mila euro nel 2013. Non solo: la quota di questi incassi sul totale degli incassi – compresi quindi anche quelli dei film stranieri – è tornata al 30 per cento (nel 2012 si era fermata al 25%).

Certo, a contribuire fortemente a questo successo sono stati pochi film, come ‘Sole a catinelle’, di Checco Zalone, che da solo ha incassato 51,83 milioni di euro, facendo 8 milioni di spettatori nei primi 3 mesi, ma è cresciuto anche il numero di opere prime uscite nel circuito Cinetel: 453, rispetto alle 364 del 2012 (+ 24,79%).

 

Cresce la distribuzione

In aumento dal 2010 il numero dei titoli distribuiti. In particolare, sottolinea il rapporto, nel circuito Cinetel tra il 2012 e il 2013 si è passati da 883 a 979 pellicole, pari al +13,7%. Per quanto riguarda i debutti, “l’Italia risponde bene sul fronte caldo della distribuzione internazionale”: nel 2013 le prime opere uscite nel circuito Cinetel hanno toccato quota 453, a fronte delle 364 del 2012, con un incremento del 24,79%.

 

Crisi dei cinema monosala

Proseguono anche nel 2013 le difficoltà dei cinema monosala, tanto che il rapporto parla di un ‘addio’ per le realtà ‘Cinema Paradiso’ che nel 2006 erano 713 e nel 2013 sono scese a 530. Sul versante degli incassi, dal 2006 allo scorso anno i monosala hanno perso il 39,4%.

 

Investimenti in calo

A fronte della spinta dell’attività produttiva, tra il 2012 e il 2013 gli investimenti sono calati da 493,1 a 357,6 milioni di euro. Secondo il rapporto, il costo medio di un film in Italia si aggira intorno ai 2,1 milioni di euro. La spesa media scende a 1,69 milioni per le pellicole al 100% nazionali. Per quanto riguarda il sostegno finanziario del Fondo unico per lo spettacolo (Fus) destinato al cinema, il rapporto evidenzia un calo a 91 milioni di euro, a fronte dei 99,7 milioni nel 2012 e i 137,7 del 2007.

 

Nicola Borrelli (Mibact): ‘Il cinema non è morto’

Nicola Borrelli, direttore generale per il Cinema del Mibact, ha spiegato che “La Conferenza nazionale del cinema è stata promossa dal ministero proprio nel segno di un forte coinvolgimento di tutti gli operatori del settore per raccogliere proposte e contribuire a definire le linee di intervento idonee ad affrontare le nuove sfide del contesto digitale”.

Un obiettivo che secondo Borrelli è “prioritario per il semestre di presidenza italiana dell’Unione europea, cui la cinematografia italiana, stando ai dati del rapporto, si presenta con numeri confortanti. Risultati importanti – ha osservato – tanto più perché ottenuti nonostante le difficoltà attuali di reperimento delle risorse”.

“Per molti anni – ha indicato Borrelli – abbiamo avuto il leitmotiv secondo il quale il cinema era morto. Non è assolutamente così e i dati relativi al 2013 lo dimostrano. Ora, con tutti i protagonisti del mondo del cinema, dobbiamo portare avanti delle proposte e contribuire a definire le linee di intervento idonee ad affrontare le nuove sfide del contesto digitale”.

 

Ivan Maffeis (Feds): ‘Prime luci di speranza’

“Rispetto alle edizioni precedenti questo rapporto ci consegna alcune luci, alcuni motivi di speranza. Non si tratta certo di enfatizzarli, ma costituiscono sicuramente un Incoraggiamento“, ha detto Ivan Maffeis, presidente della fondazione Ente dello spettacolo (Feds).

“Pensiamo al numero di produzioni che il 2013 ha fatto toccare – ha sottolineato – pensiamo alla qualità, riconosciuta anche in diversi festival internazionali al nostro cinema. Queste luci continuano a misurarsi con le difficoltà di questo tempo di crisi, con le difficoltà legate per esempio alla distribuzione, agli esercizi di sala”.

Per quanto riguarda i finanziamenti, ha aggiunto Maffeis, “è importante accompagnare l’intera filiera. Quindi, aiutare la distribuzione, chi oggi fa fatica sul territorio a mantenere una sala con gli standard di qualità richiesti dalla legge e doverosi, insieme a un servizio che se non è sostenuto ricade interamente sulle spalle del privato. Pretendere questo vuol dire veramente condannare tante sale alla chiusura”.

 

Andrea Occhipinti (Anica): ‘Basta piangerci addosso’

Da parte di Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali) sono arrivate parole molto schiette.

Dobbiamo smetterla di piangerci addosso e di essere altalenanti nelle valutazioni che si fanno sul cinema“, ha dichiarato Andrea Occhipinti, presidente sezione distributori Anica.

Bisogna essere accurati e precisi“, ha aggiunto, indicando che “Il cinema italiano è vitale, lo abbiamo visto quest’anno anche dal punto di vista di incassi, con performance eccezionali come quella di Zalone, ma nel complesso c’è una cinematografia che è capace anche di far debuttare dei registi giovani che danno dei risultati importanti“.

Occhipinti ha anche parlato della stagionalità delle uscite dei film, per spiegare che bisogna invertire la rotta: “Abbiamo questa abitudine di concentrare le uscite dei film molto intensamente in inverno e diradare e quasi far scomparire le uscite dei film in estate. Dobbiamo cercare di spalmare meglio su tutti i mesi dell’anno le uscite, lavorando anche sul cambiamento di abitudini del pubblico”.

 

Giampaolo Letta (Medusa): ‘Basta asimmetrie con gli OTT’

L’amministratore delegato di Medusa film, Giampaolo Letta, affronta invece un altro spinoso problema, quello della concorrenza dei servizi internet degli Over-The-Top.

Senza nulla togliere ai grandi operatori come Google o Amazon, che rappresentano grandissime opportunità di sviluppo del mercato, bisogna rimuovere le asimmetrie che ci sono sul mercato – ha detto l’Ad – perché diversamente da soggetti che operano senza alcuna regola nel mercato globale, gli operatori tradizionali, le televisioni in primis, sono sottoposti a rigida regolamentazione che ovviamente falsa la concorrenza fino a configurare una sorta di concorrenza sleale. Non significa mettere nuove norme, ma forse toglierle. O comunque – ha concluso – regole uguali per tutti e uno sviluppo del settore”.

 

Luciano Sovena (Roma e Lazio Film Commission): ‘Dati confortanti anche per noi’

Per Luciano Sovena, neopresidente della Roma e Lazio Film Commission, i dati del rapporto sono “abbastanza confortanti, soprattutto per quello che riguarda Roma e il Lazio. Ora in questa veste di nuovo presidente della Film Commission Roma e Lazio spero di poter aiutare la produzione, non solo italiana ma anche internazionale. Abbiamo dei progetti abbastanza ambiziosi che spero e mi auguro si possano realizzare”.

 

Roberto Cicutto (Istituto Luce-Cinecittà): ‘Puntare sull’export’

Dal rapporto emerge ‘un grido di dolore’, ma allo stesso tempo anche ‘una prospettiva di grande ottimismo’. A dirlo è Roberto Cicutto, amministratore delegato di Istituto Luce-Cinecittà.

Per quanto riguarda le note positive del rapporto, Cicutto ha detto che “la voce dell’esportazione è importantissima per l’audiovisivo, la filiera non può prescindere dalla diffusione nel mondo”.

Passando alle ombre del settore del cinema, Cicutto ha specificato che il “grido di dolore è la distribuzione delle opere prime e seconde e la valorizzazione dei nuovi talenti. Tante sono state portate ai festival internazionali e andate bene, ma poi non sono state portate in sala”.

Si tratta di una discussione che ‘va affrontata’, così come vanno individuati gli strumenti. “Sono questi – ha concluso Cicutto – gli elementi centrali e ci impegneremo perché il prossimo anno facciano una bella figura nel rapporto“.

 

Il mercato e l’industria del cinema in Italia  – 2013 (Executive Summary)