Musica: download giù dell’11,6%. Crescono solo streaming e vinili

di Alessandra Talarico |

Nei primi sei mesi del 2014, i servizi streaming audio e video hanno registrato una crescita del 42% a 70,3 miliardi, mentre il download cala dell’11,6%. Su del 40% le vendite di vinili.

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Music download

Dopo il tracollo dei Cd, anche il download di musica comincia a mostrare i primi segnali di crisi: le vendite di album in formato digitale è infatti scesa dell’11,6% a quota 53,8 milioni nella prima metà dell’anno, rispetto ai 60,8 milioni dello stesso periodo del 2013. Lo dicono i dati di Nielsen SoundScan, secondo cui sono diminuite del 13% anche le vendite di singoli brani, a 593,6 milioni dai 682,2 milioni di un anno fa.

 

Il primo calo nelle vendite di musica digitale dal lancio di iTunes nel 2003 si è registrato lo scorso anno, sulla scia del crescente successo dei servizi in streaming come Spotify, Rdio e Pandora.

 

Un trend di crescita che sta proseguendo anche quest’anno: nei primi sei mesi del 2014, i servizi streaming audio e video insieme hanno registrato una crescita del 42% a 70,3 miliardi dai 49,5 miliardi dello scorso anno.

 

Le vendite totali di album – tra supporti fisici e digitali – sono scese del 14,9% nella prima metà di quest’anno, da 142 a 120,9 milioni, dice sempre Nielsen. Le vendite di Cd sono scese del 19,6% a 62,9 milioni dopo un declino più moderato (del 14,5%) nel 2013.

 

Chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, come David Bakula di Nielsen Entertainment, sottolinea che la crescita dello streaming e il balzo del 40% nelle vendite di vinili (a 4 milioni di copie ma che rappresentano appena il 3% delle vendite complessive) dimostrano che “l’interesse verso il consumo di musica è ancora molto alto”, ha spiegato.

Ma chi il bicchiere lo vede mezzo vuoto, e cioè l’industria musicale, sa che i ricavi dello streaming sono ancora molto più bassi di quelli generati dai download e dalle vendite di Cd: come faranno, quindi, gli artisti e le case discografiche a mantenersi e a produrre nuova musica?

Una speranza arriva dai numeri di Spotify, Beats (recentemente acquistato da Apple alla cifra record di 3 miliardi di dollari) e simili: gli abbonamenti ai servizi in streaming sono passati da 8 milioni nel 2010 a 28 milioni lo scorso anno, per ricavi da 1,11 miliardi di dollari.

I big di internet si stanno ovviamente tutti fiondando nel business: pochi giorni fa, Google ha comprato Songza per una cifra che si aggirerebbe intorno ai 40 milioni di dollari e il mese scorso, anche Amazon ha lanciato un servizio di musica in streaming.