#Roaming: una battaglia lunga 10 anni, da Mario Monti a Neelie Kroes

di Alessandra Talarico |

Quello che scatta oggi è solo l’ultimo step della battaglia condotta dalla Commissione europea per calmierare i prezzi pagati dai consumatori per parlare al cellulare e navigare in internet da un paese diverso dal proprio.

Europa


Data roaming

Scattano da oggi le nuove tariffe per il roaming dati, che permetteranno di risparmiare oltre la metà (55%) per navigare su internet dal cellulare quando ci si trova in un altro paese Ue: il costo per MB scenderà infatti da 45 a 20 centesimi dimezzando i costi  per consultare mappe, guardare video, controllare la posta e aggiornare i contenuti sui social network. Allo stesso modo scenderanno i prezzi per fare e ricevere chiamate e inviare sms.

 

 

Quello che scatta oggi è solo l’ultimo step della battaglia condotta dalla Commissione europea per calmierare i prezzi pagati dai consumatori per parlare al cellulare e navigare in internet da un paese diverso dal proprio mantenendo lo stesso numero telefonico che utilizzano in patria. Per garantire tale possibilità l’operatore di rete mobile deve stringere accordi di roaming internazionale con gli operatori presenti negli altri paesi.

 

La questione degli alti costi del roaming è approdata al Parlamento europeo per la prima volta nel 2004, anche se già nel 2002, l’allora Commissario antitrust Mario Monti aveva definito una priorità l’abbattimento dei costi eccessivi del roaming, affermando che la Commissione intendeva intraprendere un’azione concreta.

Nel 2005, quindi, viene creato un sito web per aiutare i consumatori ad ottenere tariffe migliori per l’utilizzo del telefono cellulare all’estero.

La Ue sperava di ottenere risultati attraverso la moral suasion, ma rendendosi conto che, nonostante i diversi richiami e le iniziative intraprese a livello europeo, le tariffe di roaming continuavano a rimanere ancora irragionevolmente alte, l’allora Commissario europeo ai media e alla società dell’informazione Viviane Reding decise passare all’azione, chiedendo ai suoi collaboratori di cominciare a lavorare a un progetto di regolamentazione del settore, entrato in vigore nel 2007 quando il regolamento europeo sul roaming è diventato legge vincolante in tutti gli Stati membri, tra le proteste degli operatori mobili.

 

Il regolamento europeo ha portato, a oggi, a risparmi dell’80% sui costi delle chiamate e degli sms e dei dati.  Il roaming dati costa oggi il 91% in meno rispetto al 2007: risparmi che hanno fatto decollare il mercato dei dati in roaming, che ha registrato in 7 anni un aumento del 630%.

 

L’intervento della Ue è infatti servito a ‘sbloccare’ l’uso dei servizi web da parte di tutti quei consumatori che in vacanza il telefono cercavano di usarlo il meno possibile per paura di quello che è stato battezzato ‘shock da bolletta‘.

Nel corso degli anni, inoltre, il telefonino è diventato uno strumento utile non solo per telefonare, ma anche per tenersi in contatto con gli amici tramite i social network, per consultare mappe e prenotare ristoranti.

Servizi usati però col contagocce, come ha rilevato un recente sondaggio della Commissione, secondo cui il 28% degli utenti che viaggiano nell’Ue spegne il cellulare quando va in un altro paese. Soltanto l’8% dei viaggiatori chiama con il cellulare all’estero usandolo come se fosse a casa, mentre 3 utenti su 10 non usano mai il cellulare quando sono in viaggio in un altro paese.

 

Ma la battaglia non si ferma qui: è intenzione della Commissione, infatti, azzerare le tariffe del roaming entro dicembre 2015, quando dovrebbero essere azzerati tutti i costi aggiuntivi per il roaming all’interno della Ue. Ciò vuol dire che telefonate, messaggi di testo e navigazione su internet non avranno alcun sovraccosto per tutti i cittadini europei all’interno di qualsiasi altro Stato membro dell’Unione.

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