#Europee2014. ETNO ai candidati alla Presidenza: ‘Nuova Agenda Digitale per crescita e competitività’

di Alessandra Talarico |

In una lettera ai 5 candidati alla presidenza della Commissione, Luigi Gambardella sottolinea la necessità di riscrivere l’Agenda Digitale per permettere all’Europa di ritornare leader del settore.

Europa


Luigi Gambardella

Il digitale è la nuova “miniera d’oro” per la società e l’economia ed è per questo che ETNO, l’associazione degli operatori tlc europei, ha scritto una lettera ai 5 candidati alla presidenza della Commissione europea – Jean-Claude Juncker,  Ska Keller, Martin Schulz, Alexis Tsipras e Guy Verhofstadt – per sollecitarli a porre le politiche per il digitale in cima alla lista delle priorità del prossimo mandato Ue.

 

Secondo uno studio di Boston Consulting Group, la creazione di un vero mercato unico digitale potrebbe generare una crescita del PIL pari a 750 miliardi e creare 5,5 milioni di nuovi posti di lavoro da qui al 2020. Anche un altro studio, condotto da Ericsson, sottolinea che il raddoppio della velocità di banda potrebbe portare a un incremento medio del PIL dello 0,3% nell’area OCSE.

Perché, quindi, l’Europa non è finora riuscita a sfruttare a pieno questo potenziale, pur partendo da una posizione di netto vantaggio in termini di tecnologie digitali?

“Secondo ETNO – sottolinea nella lettera il presidente del board Luigi Gambardellaparte del problema risiede nell’arretratezza delle politiche e delle regolamentazioni”, che non riescono ad andare di pari passo con la velocità delle innovazioni tecnologiche.

Innovazioni che sono state invece ‘assorbite’ dai cittadini che hanno cambiato preferenze e abitudini sulla scia della crescente pervasività della connettività.

Pensiamo ad esempio ai social network – il numero di utenti raggiungerà nel 2015 quota 2 miliardi dai 950 milioni del 2009 – o ai telefonini, usati in principio solo per telefonare e diventati, nel corso del tempo, strumento privilegiato per fare qualunque cosa: dalle operazioni bancarie allo shopping.

Trainato principalmente dai contenuti video in mobilità, il traffico dati sulle reti wireless crescerà da zero Exabytes del 2010 to 4 Exabytes nel 2014.

Un successo che porta con sé opportunità e sfide per chi deve gestire e aggiornare queste reti, “spina dorsale insostituibile dell’intero ecosistema internet”, ha spiegato ancora Luigi Gambardella, sottolineando che le reti sono anche strumenti ‘riformatori’ in grado di “abilitare lo sviluppo e la prosperità delle comunità locali, delle imprese, della famiglie e dei governi“. Per questa ragione, ETNO chiede un cambiamento radicale nelle politiche digitali europee che permettano alle aziende del settore di abilitare la crescita.

“E’ questo il nostro principale obiettivo – ha aggiunto Luigi Gambardella – ma perché questo accada occorre una nuova strategia di sviluppo per i mercati delle telecomunicazioni che parta dal presupposto che c’è bisogno di una roadmap che guidi l’evoluzione dell’industria sul lungo periodo e che tenga conto dei cambiamenti che si sono verificati nei mercati”.

In questo contesto, una revisione approfondita dell’attuale quadro normativo delle comunicazioni elettroniche “dovrebbe riconoscere il ruolo fondamentale dello sviluppo delle reti fisse ad altissima velocità, prevedendo regole favorevoli agli investimenti e aggiornate”, scrive ancora Luigi Gambardella.

Secondo ETNO, inoltre, la Ue dovrà fare un’importante scelta politica quando penserà a come queste regole dovrebbero evolversi: lasciare che i player europei diventino più forti sul loro territorio – e quindi rilevanti sulla scena mondiale – o lasciare che le imprese non europee approfittino della situazione per fare acquisti a prezzi di saldo.

 

Per tutte queste ragioni sarebbe opportune riscrivere l’Agenda Digitale per sfruttare a pieno le opportunità digitali in 4 modi:

 

  1. Puntare a riconquistare la leadership europea nella telefonia mobile.
  2. Costruire un modello di innovazione aperta, in cui l’interoperabilità e la portabilità contribuiscano a sbloccare nuove opportunità per i cittadini in un mondo troppo spesso dominato dai sistemi operativi chiusi.
  3. Stimolare la domanda in modo olistico, riconoscendo che una società più intelligente è costruito su città più intelligenti, su automobili intelligenti, case intelligenti e su una pubblica amministrazione davvero digitale.
  4. Dare ai cittadini europei il controllo dei loro dati personali e garantire la sicurezza online, sbloccando al contempo l’accesso delle imprese alla grande opportunità dei Big Data.

 

“Non c’è una soluzione semplice per rafforzare la crescita e la competitività. Tuttavia crediamo che le opportunità di crescita e sviluppo possano essere facilmente sbloccate fin da ora e ciò può avvenire modellando la futura Agenda digitale attraverso un processo condiviso in cui tutti gli stakeholder non si impegnino tanto a portare avanti le loro priorità quanto a sfidare lo status-quo e a porre le basi di una crescita da cui tutti possano trarre vantaggio. Noi – ha concluso Luigi Gambardella – siamo pronti a lavorare con tutti gli stakeholder per contribuire a costruire il futuro digitale”.