Wind, ricavi in calo del 7% nel primo trimestre a 1,14 miliardi di euro

di Paolo Anastasio |

Wind ha chiuso il primo trimestre del 2014 con ricavi in calo del 7% a 1,14 miliardi di euro. L’Ebitda è pari a 430 milioni, in flessione del 6,7%. In aumento del 40% i clienti di Internet mobile, Arpu mobile in calo del 10,9%.

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Wind ha chiuso il primo trimestre del 2014 con ricavi a 1,14 miliardi di euro, in calo del 7% rispetto allo stesso periodo del 2013. A pesare, si legge in una nota dell’azienda, è l’effetto della cannibalizzazione nel segmento mobile e l’effetto finale del taglio della tariffa di terminazione mobile, al netto del quale i ricavi sarebbero diminuiti del 5,1%”.

 

“L’Ebitda al 31 marzo si attesta a 430 milioni di euro, in calo del 6,7%, ben inferiore alla diminuzione dei ricavi”, prosegue la nota. Il dato sul risultato netto non è stato comunicato.

 

Nella telefonia mobile, “il segmento internet conferma la sua forte crescita con un aumento dei ricavi del 24,2% rispetto allo stesso trimestre del 2013 compensando, in parte, la diminuzione dei ricavi della voce tradizionale e degli sms”.

 

Nella telefonia fissa, “i ricavi totali si contraggono del 7,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno come conseguenza della riduzione della componente voce influenzata dal fenomeno di sostituzione della telefonia fissa con quella mobile e per una diminuzione del traffico a consumo fuori bundle. La componente internet si mantiene positiva e compensa, in parte, la decrescita dei ricavi totali, con un aumento dei ricavi internet broadband del 2,4% trainati dal segmento ULL che mostra ricavi in aumento del 4,2%. La strategia di Wind nella telefonia fissa, focalizzata all’acquisizione di clienti ad accesso diretto a più alta marginalità attraverso i punti vendita Wind ed i canali pull, ha generato un margine in crescita di 1,7 punti percentuali”.

 

Investimenti. Nel primo trimestre “Wind ha investito un totale di 137 milioni di euro principalmente nello sviluppo della rete di tipo 4G e nel rafforzamento e potenziamento della propria rete HSPA+. Il servizio 4G/LTE è stato lanciato in alcune delle principali città italiane tra cui Roma, Milano, Bologna, Torino e Padova e nei principali aeroporti“, prosegue la nota.

 

Il Capex è scivolato a 137 milioni di euro a fronte dei 298 milioni dello stesso periodo del 2013.

 

I clienti nella telefonia mobile “si attestano a 22 milioni, stabili rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I clienti internet mobile aumentano del 40% grazie alla forte richiesta dei servizi dati supportata dalle opzioni personalizzabili “All Inclusive””.

 

L’Arpu  mobile a marzo 2014 è in calo del 10,9% “rispetto all’anno precedente in seguito alla diminuzione della componente voce, causata principalmente dalla pressione competitiva del 2013 e dalla crescita delle sim solo dati che non generano ricavi voce, attestandosi a 10,9 euro. L’Arpu dati aumenta del 2,2%, attestandosi a 4,2 euro e raggiungendo il 38% dell’Arpu totale”.

 

Nella telefonia fissa la base clienti voce totale è “in flessione rispetto al primo trimestre del 2013 del 4,6%, sostanzialmente in linea con quanto previsto dalla strategia di acquisizione di clienti ad accesso diretto a maggiore marginalità; i clienti totali si attestano a 2,95 milioni di cui 2,44 milioni di clienti ad accesso diretto, mentre i clienti broadband si attestano a 2,21 milioni con la componente ULL a 1,89 milioni”.

 

L’Arpu totale del segmento fisso a marzo 2014 è a 29,8 euro “in flessione rispetto a marzo 2013 per l’effetto della riduzione della componente voce a causa della diminuzione del traffico, positivamente compensata dalla crescita dati. L’Arpu broadband mostra un aumento del 3,3% a 20,8 euro trainato dal successo dell’offerta “All Inclusive” dual-play”.


Ad aprile Wind, attraverso la sua controllata Wind Acquisition Finance, “ha ottimizzato la propria struttura del capitale rifinanziando le obbligazioni di tipo senior con scadenza 2017 e coupon dell’11,75% attraverso l’emissione di obbligazioni di tipo senior del valore di circa 3,8 miliardi di euro con scadenza 2021 e coupon intorno al 7%. Tale operazione di rifinanziamento, oltre a garantire una struttura del capitale più stabile nel lungo periodo, permetterà un significativo risparmio di interessi”.