Pay Tv, la spagnola Prisa ai ferri corti con Telefonica e Mediaset

di Raffaella Natale |

Al centro delle tensioni il dossier Digital+ e la campagna acquisti di contenuti premium di Telefonica.

Spagna


Mediaset

Si fanno sempre più tesi i rapporti tra Prisa, Telefonica e Mediaset. Al centro delle tensioni il dossier che riguarda la pay tv spagnola Digital+, di cui Prisa ha messo in vendita il suo 56%, che resta arenato da oltre un anno in attesa che si faccia avanti un compratore ufficiale perché Telefonica e Mediaset, che detengono rispettivamente una quota di minoranza del 22% e il diritto di prelazione, hanno deciso di defilarsi.

Gli screzi sono tali fra le tre società che, secondo la stampa spagnola, Prisa, editore di El Pais, starebbe valutando l’uscita dal capitale (17,6%) di Mediaset Espana.

Ad accelerare questo processo potrebbe essere la ventilata uscita dal Cda di Mediaset Espana, guidato dal consigliere delegato Paolo Vasile, dei rappresentanti del socio di minoranza, ovvero Manuel Polanco (la famiglia è fondatrice di Prisa, ndr) e Juan Luis Cebrian, presidente di Prisa.

 

Tutto però potrebbe mutare se Mediaset cambiasse idea sulla pay tv spagnola. La scorsa settimana l’azienda di Cologno Monzese ha incassato 283 mln dalla vendita del 25% della società delle torri Ei Towers. Operazione che gli permetterebbe di riconsiderare la decisione su Digital+ anche perché avrebbe tutto l’interesse ad aumentare la propria quota per rendere più appetibile il grande progetto della New Co. delle pay Tv, che recentemente ha subito un rallentamento.

 

Intanto, però, si continuano a sfilacciare i rapporti tra Prisa e Telefonica. Secondo El Confidencial, Prisa non condividerebbe la campagna acquisti di Telefonica per i contenuti premium da trasmettere su Movistar Tv, al punto da spingere Cebrian a parlare chiaramente dei suoi timori e delle pressioni che sente addosso da parte dell’azienda di Cesar Alierta.

In un Rapporto, Prisa parla chiaramente delle pratiche aggressive di alcuni operatori sul mercato dei contenuti a pagamento e dell’impatto che queste hanno sugli abbonati di Digital+ che a fine anno erano solo 1,62 milioni.

Un velato riferimento a Telefonica e al suo rinnovato impegno per acquisire i diritti sportivi, tra cui quelli della MotoGp.

Pratiche che, secondo Prisa, danneggerebbero il business della pay tv. In questo senso, ha chiesto a Telefonica di decidere in tempi brevi cosa fare del suo 22% in Digital+.