Frequenze tv, deleghe a Giacomelli non ancora nell’agenda del Governo

di Raffaella Natale |

Da Palazzo Chigi fanno sapere a Key4biz che al momento non risulta ancora in agenda il CDM che conferirà ufficialmente le deleghe a Viceministri e Sottosegretari.

Italia


Antonello Giacomelli

Non ancora fissato il Consiglio dei Ministri che dovrà assegnare le deleghe a Viceministri e Sottosegretari. Da Palazzo Chigi fanno sapere a Key4biz che al momento non risulta ancora in agenda il CDM che conferirà ufficialmente le nomine, circoscrivendo anche gli ambiti d’azione di Viceministri e Sottosegretari. Il premier Matteo Renzi temporeggia e non si conoscono le ragioni, visto che restano aperti importanti dossier.

A più di un mese dalla nomina resta quindi ancora senza deleghe il Sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli mentre stringono i tempi sulla prossima asta delle frequenze televisive che Antonio Catricalà voleva organizzare prima dell’estate.

Un tema urgente che rischia di far perdere altro tempo all’Italia e che si complica alla luce della recente decisione di Sky Italia di non partecipare all’asta.

 

Il passaggio delle deleghe, molto atteso dall’industria, sarà importante per definire il perimetro esatto d’azione del sottosegretario Giacomelli.

In tema di televisione, a parte l’asta delle frequenze tv, fra i dossier di grande attualità, c’è il nuovo Contratto di servizio Rai, e la ventilata chiusura delle sedi Rai, temi sui quali Giacomelli è già intervenuto in Commissione di Vigilanza su delega del Ministro Federica Guidi.

Il Sottosegretario dovrà occuparsi poi, di concerto con l’Agcom, della liberazione delle frequenze che creano interferenze coi paesi confinanti, elaborare un nuovo piano frequenze e infine organizzare l’assegnazione di frequenze alternative per le emittenti ‘sfrattate’.

 

A febbraio è uscito il bando per l’assegnazione delle frequenze televisive digitali con una base d’asta per i tre lotti di 90,750 milioni. Il bando esclude gli operatori che detengono tre o più multiplex come MediasetRai e Telecom Italia Media BroadcastingSky poteva concorrere solo per il Lotto L che però considera ‘il peggiore’, da qui la decisione di non partecipare all’asta.

 

Secondo voci, in lizza potrebbe esserci Urbano Cairo. Non è escluso che, oltre ad altri piccoli e medi broadcaster, anche banche d’affari (come Clessidra) o investitori finanziari possano essere interessati all’asta. Si tratta, infatti, di un piccolo investimento, che nel prossimo futuro, in vista della liberazione delle frequenze per la banda larga mobile, potrebbe essere monetizzato in maniera esponenziale ricedendo i mux allo Stato a peso d’oro. Fra gli altri possibili partecipanti ci sono Rete A (Gruppo De Benedetti, in predicato di creare una joint venture con Timb), Discovery ChannelClessidra