Gli Usa cedono il controllo degli indirizzi internet. Verso il rafforzamento del modello multistakeholder

di Alessandra Talarico |

Si tratta, in apparenza, di una questione meramente tecnica ma che avrà un forte impatto sulla governance della rete, portando a una gestione più aperta di internet.

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Il Governo americano ha annunciato venerdì l’intenzione di aprire la gestione dei nomi di dominio internet alla comunità globale, in quello che potrebbe essere un primo passo verso il rafforzamento del modello multistakeholder della governance di internet.

 

Si tratta, in apparenza, di una questione meramente tecnica ma che avrà un forte impatto sulla governance della rete, portando a una gestione più aperta di internet.

L’internet governance è attualmente affidata all’ICANN, l’ente non profit creato sotto l’amministrazione Clinton e che ha la responsabilità di assegnare gli indirizzi Ip, gestire il sistema dei nomi di dominio generici di primo livello e dei country code Top Level Domain, che identificano uno specifico territorio (.uk per il Regno Unito, .it per l’Italia…), nonché i root server.

Solo nel 2009 e dopo un intenso pressing della Ue, l’ICANN si è parzialmente svincolato dal Dipartimento del Commercio (DoC) americano che lo gestiva fin dalla sua nascita, mantenendo comunque il controllo sulle funzioni chiavi di internet.

 

“Si tratta di un passo storico verso una governance di internet veramente globale e verso lo sviluppo del modello multistakeholder auspicato dalla Commissione europea”, ha affermato il Commissario Ue Neelie Kroes, sottolineando che la Commissione collaborerà con gli Stati Uniti e con tutti i soggetti interessati a livello mondiale “per attuare la globalizzazione delle funzioni di IANA in un processo responsabile e trasparente e in un modo da garantire un Internet aperto e che sosterrà i diritti umani”.

 


“La notizia è importante e interessante”, ha dichiarato a Key4biz Antonio Amendola, Consigliere del Sottosegretario alle telecomunicazioni, Antonello Giacomelli.

 

 

 

“Il Governo americano – ha aggiunto Amendola – ha capito che si è conclusa una fase e deve aprirsene una nuova. Si tratta di una decisione che va a rafforzare il modello multistakeholder della governance di Internet nel quale però i governi devono continuare a svolgere un ruolo importante”.


Nella nota, diffusa venerdì dalla Dipartimento del Commercio Usa, si legge che come primo passo di questa transizione, l’NTIA (National Telecommunications and Internet Administration) chiederà all’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) di “convocare le parti interessate a livello globale per sviluppare una proposta di transizione dell’attuale ruolo svolto da NTIA nel coordinamento del sistema dei nomi di dominio internet (DNS)”.

L’NTIA rappresenta il Governo americano nel Governmental Advisory Committee (GAC), l’organismo con compiti consultivi che mira ad assicurare il consenso degli stati sulle iniziative intraprese da ICANN, in particolare per evitare situazioni che vadano in contrasto con le leggi locali.

 

La decisione è stata salutata come un passo verso una maggiore apertura della gestione degli indirizzi internet a una maggiore partecipazione internazionale, e da molti osservatori è considerata una risposta dell’amministrazione Obama alla crescente preoccupazione riguardo il controllo degli Usa sulla struttura di internet, in particolare dopo lo scoppio del Datagate. Solo alcune settimane fa la Commissione europea aveva sottolineato l’urgenza di superare la gestione Usa-centrica del web.

 

Secondo Larry Strickling della National Telecommunications and Information Administration, il nuovo modello di governance dovrà assicurare l’indipendenza dell’Icann dall’influenza di qualsiasi governo, preservare la sicurezza e la stabilità di internet mantenendolo aperto e libero dalla censura.

  

“Stiamo invitando i governi, il settore privato, la società civile e altre organizzazioni di Internet di tutto il mondo ad unirsi a noi nello sviluppo di questo processo di transizione”, ha detto Fadi Chehade, Presidente e CEO di ICANN. “Tutte le parti interessate meritano una voce nella gestione e nel governo di questa risorsa globale come partner alla pari”.

 

Il processo di transizione non sarà immediato: le discussioni sul modello di transizione inizieranno al prossimo summit ICANN di Singapore (23-27 marzo).

Dal Ministero dello Sviluppo economico ci hanno confermato che è ancora presto per capire come si tradurrà nella governance di Internet questo passo indietro dell’ICANN, con l’auspicio che anche in Italia, nelle sedi opportune, si inneschi un dibattito profondo sul ruolo di internet e della sua gestione tecnica, che deve essere declinata alle problematiche attuali, con particolare attenzione a temi quali la cybersecurity e il passaggio al protocollo IPV6, essenziale per il decollo di Internet delle Cose.

 

 

Luigi Gambardella (ETNO): ‘Gestione multi stakeholder in linea con le nostre richieste’


ETNO accoglie con favore l’annuncio da parte di IANA (Internet Assigned Numbers Authority) di una cessione delle sue funzioni in direzione di una gestione multi stakeholder da parte della community internazionale. Si tratta di un passo in avanti verso una gestione davvero globale di Internet, in linea con le richieste avanzate da tempo all’Etno nei confronti dell’ICANN.

 

“Questo è soltanto un primo passo – ha detto Luigi Gambardella, Executive Chairman di Etno – Gli operatori europei sono pronti a fare la loro parte in questo storico viaggio. L’annuncio dell’NTIA di venerdì scorso rappresenta un’ottima occasione per rendere la governance di Internet più partecipata e globale, con l’inclusione di tutti gli stakeholder. Sosterremo in ogni modo gli sforzi dell’Icann di aprire le funzioni della IANA e siamo impazienti di partecipare al processo di consultazione di tutta la community”.