Media e convergenza: la Ue battezza l’European Regulators Group per il settore audiovisivo

di Alessandra Talarico |

Il gruppo riunirà i responsabili o rappresentanti di alto livello delle autorità nazionali del settore col compito di assistere la Commissione nella non facile applicazione della Direttiva sui servizi di media audiovisivi nell’era dei media convergenti.

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Media convergenti

Il mercato europeo dell’audiovisivo sta affrontando ormai da diversi anni una notevole trasformazione, generata dai nuovi strumenti della comunicazione digitale: sono milioni gli europei che seguono le loro serie TV preferite sullo smartphone mentre vanno al lavoro, guardano contenuti online sul televisore del salotto o caricano sul web contenuti da loro creati. Questi cambiamenti stanno riducendo sempre più le distanze tra i consumatori, le emittenti radiotelevisive e internet, ma pongono anche una serie di sfide in ambito legislativo, con un particolare impatto sulla Direttiva sui servizi di media audiovisivi. Concepita per realizzare un mercato unico e garantire la certezza del diritto nel settore televisivo e dei contenuti audiovisivi in Europa, creando pari condizioni di concorrenza per i servizi di radiodiffusione televisiva e i servizi di media audiovisivi, la Direttiva potrebbe infatti non essere adeguata alle sfide future del settore del broadcasting e del’audiovisivo.

È pertanto essenziale garantire una maggiore cooperazione tra la Commissione europea e i regolatori nazionali del settore, ed è proprio con questo obiettivo che la Ue ha istituito formalmente un Gruppo di regolatori nel settore dei servizi media audiovisivi. Il gruppo riunirà i responsabili o rappresentanti di alto livello delle autorità nazionali del settore col compito di assistere la Commissione nella non facile applicazione della Direttiva sui servizi di media audiovisivi nell’era dei media convergenti e della Connected TV (in Europa le cosiddette “TV connesse” sono oggi più di 40,4 milioni ed entro il 2016 potrebbero entrare nella maggior parte delle case dei cittadini).

 

Il Gruppo, che si riunirà per la prima volta il prossimo 4 marzo, affiancherà il Comitato di Contatto istituito dall’art. 29 della Direttiva. Presieduto dalla Commissione e composto di rappresentanti delle competenti autorità degli Stati membri, il Comitato di Contatto ha tra i suoi compiti quello di agevolare l’effettiva attuazione della direttiva; di esprimere pareri di propria iniziativa o su richiesta della Commissione in merito all’applicazione della direttiva da parte degli Stati membri e di agevolare lo scambio di informazioni tra gli Stati membri e la Commissione sulla situazione e lo sviluppo di attività di regolamentazione, nonché di esaminare gli sviluppi che si verificano nel settore su cui appaia utile uno scambio di opinioni.

 

Per il Commissario Neelie Kroes, “Questo gruppo rappresenta un esito win-win per i regolatori del settore europeo dell’audiovisivo e per la Commissione: la loro indipendenza è rafforzata e ciascuno lavorerà meglio, in un momento cruciale in vista della revisione delle regole Ue sull’audiovisivo nel 2015”.

 

Lo scorso anno, un Rapporto presentato dal gruppo di esperti d’alto livello incaricati dalla Commissione Ue di analizzare il pluralismo dei media aveva raccomandato la formalizzazione della cooperazione tra i regolatori nazionali Ue al fine di condividere le best practice e fissare adeguati standard di qualità.

Anche il Consiglio europeo dello scorso novembre ha invitato gli Stati membri ad assicurare l’indipendenza degli enti regolatori e la Commissione a rafforzare la collaborazione tra le autorità nazionali nel settore dei media audiovisivi.