AT&T smentisce, nessuna offerta per Vodafone. Ma la partita resta aperta

di Alessandra Talarico |

Nei giorni scorsi, i media britannici avevano parlato di una possibile offerta da 72 miliardi di euro, ma i rumors sul possibile interessamento di AT&T per Vodafone circolano da diversi mesi e non sono stati affatto ‘placati’ dalla smentita.

Regno Unito


Vodafone

Dopo mesi di indiscrezioni, arriva infine la smentita ‘ufficiale’: il colosso della telefonia americana AT&T non intende avanzare un’offerta per acquisire la britannica Vodafone.

 

La precisazione arriva su richiesta del Takeover Panel britannico, l’organo di autoregolamentazione che rappresenta gli interessi di tutti i soggetti coinvolti in un’Opa, quindi sia gli offerenti che la società “bersaglio”.

In base alle regole fissate nel Takeover Code, AT&T non potrà presentare un’offerta per un periodo di sei mesi: divieto che non ha scoraggiato gli oltranzisti del Sì alla fusione, secondo i quali la smentita è una ‘conferma’ della volontà di AT&T di agire nella seconda metà di quest’anno.

 

Nei giorni scorsi, i media britannici avevano parlato di una possibile offerta da 72 miliardi di euro, ma i rumors sul possibile interessamento di AT&T per Vodafone – un’operazione da cui nascerebbe un gigante delle tlc mondiali con una capitalizzazione di mercato di 250 miliardi di dollari  e con oltre 500 milioni di clienti tra Usa ed Europa – circolano da diversi mesi: prima dell’uscita del gruppo britannico dalla joint venture Usa Verizon Wireless, la società guidata da Randall Stephenson si era avvicinata a Verizon Communications per tentare un accordo in cui le due società americane si sarebbero ‘spartite’ il gruppo britannico. Ad AT&T le attività europee, a Verizon la quota di Verizon Wireless (poi in effetti acquistata per 130 miliardi di dollari) e il resto degli asset Vodafone nel mirino di America Movil, del miliardario Carlos Slim.

 

Ipotesi che ovviamente non hanno trovato conferma nei fatti, ma che sono poi ritornate in auge quando Stephenson, definì ‘un’enorme opportunità’ un investimento nella banda larga europea.