Tlc: gli Usa spingono il consolidamento, la Ue prende tempo

di Alessandra Talarico |

Oltreoceano potrebbe prendere forma la fusione tra T-Mobile e Sprint, riducendo il numero di operatori da 4 a 3. La Ue, invece, starebbe per aprire un’indagine approfondita sul merger Telefonica-KPN in Germania.

Stati Uniti


T-Mobile-Sprint

Mentre negli Usa si assiste a un nuovo capitolo del processo di consolidamento in atto ormai da tre anni nel mercato delle telecomunicazioni – con Sprint e T-Mobile prossime al matrimonio – la Ue sembra confermare il proposito di andare nella direzione opposta: secondo quanto riferito dal Financial Times, l’esecutivo si appresterebbe ad aprire un’indagine approfondita sulla proposta di fusione tra le divisioni mobili tedesche di Telefónica e KPN.

Una decisione che certo non sorprende: il merger da 8,5 miliardi di euro ridurrebbe infatti da 4 a 3 il numero di operatori nel Paese, creando un rivale di peso per Deutsche Telekom e Vodafone, primo e secondo player del mercato mobile tedesco.

Lo scorso anno, il via libera alla fusione da 1,3 miliardi tra Hutchison Whampoa e Orange Austria è arrivato dopo un anno di indagini e corredato da una serie di misure tra le quali anche la cessione di un quarto dello spettro radio delle due società combinate nella frequenza dei 1800 Mhz, utilizzata per offrire servizi a banda larga mobile.

Anche questa volta, quindi, i rimedi saranno indicativi di quale prezzo gli operatori dovranno pagare per proseguire sulla strada del consolidamento: una via necessaria per ridare respiro a un settore che si appresta a chiudere in rosso per il quinto anno consecutivo.

 

Situazione opposta, invece, oltreoceano dove secondo il Wall Street Journal Sprint punta all’acquisto di T-Mobile (Deutsche Telekom) per circa 20 miliardi di dollari.

Il matrimonio tra il terzo e il quarto operatore del mercato potrebbe aver luogo nel corso del primo semestre 2014 e avverrebbe dopo un primo ‘giro’ di consolidamento per entrambi i player: T-Mobile, controllato da Deutsche Telekom, ha infatti inglobato MetroPCS, mentre Sprint ha ceduto l’80% del capitale ai giapponesi di Softbank.

 

Con questa fusione, il mercato americano non avrebbe che tre grandi operatori: Sprint e T-Mobile, che negli ultimi anni hanno perduto terreno non avendo potuto aggiornare le reti per via dei debiti accumulati, riuscirebbero a investire nelle nuove tecnologie e ad acquistare nuovo spettro per estendere la copertura. Con un bacino di 53 milioni di utenti, potrebbero, infine, avvicinarsi ai due giganti del settore – AT&T e Verizon che di clienti ne contano, rispettivamente, 95 milioni e 72 milioni.

Non è detto, tuttavia, che l’operazione sarà validata dai regolatori, che pure negli ultimi mesi sono stati abbastanza favorevoli al consolidamento nel settore aereo (American Airlines e US Airways) e in quello pubblicitario (Publicis e Omnicom).

Non è detto però che nel settore delle tlc vi sia altrettanta benevolenza: nel 2011, le Autorità americane – il Dipartimento di Giustizia e la FCC – hanno bloccato la fusione tra AT&T e T-Mobile perché avrebbe limitato la concorrenza sul mercato mobile e creato pregiudizio ai consumatori.

Allo stesso modo potrebbe essere trattata, la fusione tra Sprint e T-Mobile, visto anche che nelle scorse settimane il presidente della FCC,  Tom Wheeler, ha sottolineato che “con 4 operatori il mercato mobile è concorrenziale ed è importante che resti così”.