4G: i servizi LTE fanno bene all’Arpu

di Alessandra Talarico |

Nei mercati sviluppati i ricavi medi per utente crescono fino al 40% mentre in quelli emergenti si registrano ricavi fino a 20 volte più alti.

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4G LTE

Il costante calo dell’Arpu mobile, ossia i ricavi medi generato da ogni utente, potrà essere invertito grazie ai servizi LTE: lo rivela uno studio della GSMA, secondo cui grazie ai servizi 4G l’Arpu crescerà fino al 40% nei mercati sviluppati mentre in quelli emergenti potrà raggiungere livelli fino a 20 volte superiori a quelli attuali.

Da qui a 4 anni, spiega l’associazione che riunisce gli operatori mobili, i servizi LTE saranno utilizzati da 1 miliardo di persone, pari a una connessione mobile su otto, rispetto ai 176 milioni della fine di quest’anno.

Le prime reti commerciali 4G-LTE sono state lanciate nel 2009 e a oggi coprono il 20% della popolazione globale. Nel 2017, prevede GSMA, le reti attive saranno 500 in 128 paesi, il doppio rispetto agli attuali livelli, a copertura della metà della popolazione mondiale.

 

È da dire che la copertura varia molto da paese a paese: negli Usa le reti LTE coprono il 90% della popolazione, contro il 47% dell’Europa e il 10% dell’Asia.

Negli Usa, quindi, sono attive il 46% delle connessioni globali, mentre Usa, Corea e Giappone insieme totalizzano l’80% delle connessioni.

Secondo il report della GSMA, sono diversi i fattori che stanno trainando la crescita della tecnologia: assegnazione puntuale dello spettro radio (4 operatori su 5 hanno acquistato ‘nuovo spettro’ e lo hanno dedicato ai servizi LTE); disponibilità di dispositivi adatti e l’offerta di tariffe appetibili che incoraggiano l’adozione dei servizi.

 

Dallo studio emerge infine che i clienti LTE consumano 1,5 Gb di dati al mese, il doppio rispetto agli utenti non-LTE.

 

Già oggi, ha sottolineato Hyunmi Yang, Chief Strategy Officer della GSMA, “gli operatori mobili sia dei mercati emergenti che di quelli sviluppati stanno appurando che i servizi LTE contribuiscono a un aumento significativo dell’Arpu”.