Tlc: solo i più forti sopravviveranno. Le M&A delle ultime ore confermano il trend

di Alessandra Talarico |

Telefonica cede gli asset cechi per concentrarsi su Germania e America Latina. Vivendi cede Maroc Telecom per ricentrare il business su Tv e contenuti musicali. Per gli analisti, servono più operazioni di questo tipo per risollevare il settore.

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Prosegue spedito il consolidamento delle tlc europee. A conferma di questo trend due operazioni nuove di zecca: la cessione, da parte di Telefonica, delle attività nella Repubblica Ceca, e la vendita della quota del 53% in Maroc Telecom da parte della francese Vivendi.

In tutto, le due transazioni porteranno nelle casse delle due società europee una cifra non proprio eccessiva, pari a 6 miliardi di euro (4,2 miliardi li mette sul piatto Etisalat per Maroc Telecom e 2,5 miliardi – di cui 2,1 cash – il fondo ceco PPF Group per la divisione locale di Telefonica).

 

Quello che conta di più, oltre al poco spettacolare aspetto economico (soprattutto se si pensa ai 130 miliardi di dollari incassati da Vodafone per la sua quota del 45% in Verizon Wireless), è il fatto che entrambe le società si stanno concentrando nella rimodulazione del loro portfolio asset.

Nell’ambito della generale fase di ristrutturazione del mercato europeo delle telecomunicazioni, gli operatori del Vecchio Continente stanno infatti ricentrando le loro operazioni sui mercati o i business chiave.

 

Con la vendita degli asset cechi, di cui comunque manterrà circa il 5%, Telefonica alleggerirà un po’ il pesante debito – pari a circa 49 miliardi di euro – guadagnando capacità di manovra dove più conta, ad esempio sul mercato brasiliano, anch’esso in fase di consolidamento vista la possibile (ma non tanto auspicabile per l’Italia) vendita di Tim Brasil da parte di Telecom Italia.

Il gruppo spagnolo, oltre all’accordo che lo porterà a essere il principale azionista della società italiana, ha acquisito per 8,6 miliardi di euro E-Plus, la divisione tedesca dell’olandese KPN.

 

Per Vivendi, che sta per procedere anche alla cessione, per 8,2 miliardi, di Activision Blizzard, è un nuovo passo  verso la scissione tra le operazioni tlc (opera in Francia con SFR) e gli asset media e il ricentramento delle sue attività sui contenuti televisivi e musicali.

Il mese scorso, il conglomerato media ha acquisito la quota della Pay Tv Canal Plus non ancora in suo possesso da Lagardere per 1 miliardo di euro.

Secondo il Financial Times, le operazioni di fusione e acquisizione hanno contribuito al rialzo del 30% dell’indice europeo di settore. Ne servono dunque altre, incita il quotidiano della City, il cui auspicio è condiviso da diversi analisti: secondo Adrian Baschnonga di Ernst & Young, sul mercato tlc europeo “solo i più forti sopravvivranno”. “Tutti – ha aggiunto – si aspettano una qualche forma di consolidamento”.