Startup, il ‘gioiellino’ francese Dailymotion guarda oltre le Alpi e punta al Giappone

di Raffaella Natale |

La piattaforma di video-streaming, divenuta famosa per la discesa in campo del governo francese per bloccarne la cessione a Yahoo!, dopo gli USA punta al Giappone per la sua espansione.

Francia


Dailymotion

Dailymotion, la startup francese che offre servizi di video streaming controllata da France Télécom/Orange, ha aperto una divisione in Giappone, per rafforzarsi sui mercati esteri. Lo ha annunciato stamani il General Secretary del gruppo Giuseppe de Martino.

L’azienda sta, infatti, valutando una crescita a breve termine fuori dalla Francia e in modo particolare in Giappone.

Prima dell’estate France Télécom/Orange ha investito 30 milioni di euro nella propria startup con l’obiettivo di triplicarne il fatturato nei prossimi tre anni (Leggi Articolo Key4biz).

Questi fondi, ha spiegato De Martino, serviranno per l’acquisto di server, reclutare nuovo personale, e al “…rafforzamento delle sedi di New York e Palo Alto”.

L’85% degli utenti di Dailymotion si trova all’estero e gli Stati Uniti sono il suo primo mercato.

 

La startup era, infatti, entrata nel mirino del Ceo di Yahoo! Marissa Mayer, pronta a fare carte false pur di mettere le mani sul ‘gioiellino’ francese.

L’offerta della web company americana aveva però incontrato la ferma opposizione del governo d’oltralpe, in particolare del Ministro alle Attività produttive Arnaud Montebourg che era sceso in campo, bloccando di fatto la vendita del 75% della piattaforma a Yahoo! e sollevando la protesta di France Télécom di cui lo Stato controlla il 27% del capitale (Leggi Articolo Key4biz).

 

Per Montebourg, bisogna “curare i ‘gioielli’ che abbiamo nell’industria dei contenuti digitali”. Il Ministro non si era detto contrario alle alleanze straniere purché, aveva spiegato, “si facciano a condizioni di parità permettendoci di svilupparci in altri continenti. Condizioni che non erano presenti nella proposta di Yahoo!”.

 

I vertici dell’operatore tlc, dopo essere volati negli USA per verificare altre proposte, avevano infine deciso di investire nella ‘pepita d’oro digitale’ iniettando altri 30 mln di euro.