Fibra ottica, il Ministro Pellerin: ‘Eliminare il roaming significa ridurre la capacità d’investimento delle telco a favore degli OTT’

di Raffaella Natale |

Il Ministro francese teme l’avanzata di Google Fiber, che presto potrebbe portare il proprio servizio fuori dagli USA: ‘E’ nostro interesse sviluppare le infrastrutture, prima che lo facciano le aziende straniere’.

Francia


Fleur Pellerin

Il Ministro francese Fleur Pellerin non demorde, il suo obiettivo è digitalizzare completamente la Francia e sfruttare tutte le possibilità che possono provenire dal mercato digitale.

In occasione della recente audizione alla Commissione Affari economici dell’Assemblea nazionale, la Pellerin ha incitato ancora una volta gli operatori ad accelerare lo sviluppo della banda ultralarga.

E proprio in questo senso, ieri a Bruxelles, intervenendo all’FT-ETNO Summit (Leggi Articolo Key4biz), il Ministro francese si è schierato dalla parte degli operatori tlc, osservando che, pur condividendo gli obiettivi del pacchetto di regole del Commissario Neelie Kroes (Leggi Articolo Key4biz), non vi trova nulla che “possa aiutare le telco a investire”, in quanto non c’è “nessuna correlazione tra gli obiettivi e gli strumenti” proposti.

La Pellerin ha detto senza mezzi termini che l’Europa si è ridotta ad essere “un puntino sulla mappa dell’innovazione”  mondiale, con un “bug nell’economia digitale” che fa sì che questa sia ormai dominata da ”5-10 giganti americani”. Serve quindi una strategia a tutto campo di medio-lungo respiro, che affronti anche la questione della tassazione, della stabilità e chiarezza normativa per incentivare gli investimenti, delle regole sulla protezione dei dati personali per operatori tlc e over-the-top.

 

“Abbiamo bisogno di più tempo per pensarci, anche se so che il tempo non è dalla nostra”, ha aggiunto la Pellerin riferendosi a un possibile rinvio dell’ok politico al pacchetto tlc dei capi di stato e di governo.

Tornando all’audizione in Francia, il Ministro dell’Economia digitale è ben consapevole che l’ultra broadband ha ricadute positive sullo sviluppo economico del Paese: le aziende chiedono ormai l’accesso alla fibra ottica e anche per i turisti è diventato un elemento fondamentale nella scelta della loro destinazione, ha commentato. Ma il governo non è pienamente soddisfatto dell’attuale disponibilità della tecnologia.

 

Il digital divide, sottolinea il vicesindaco di Sarcelles, François Pupponi, “è più grave di quanto crediamo”.

La Pellerin si è impegnata a intervenire per il completamento dei lavori di dispiegamento della fibra ottica, ma ha respinto fermamente la proposta del deputato Pascale Got di eliminare le tariffe di roaming, spiegando: “Sarebbe una bella notizia per i consumatori, ma non per gli operatori ai quali chiediamo grossi investimenti“. Per il Ministro si tratterebbe, infatti, di una misura che ridurrebbe di molto la capacità di investimento.

 

“Abbiamo tutti l’interesse a sviluppare le nostre infrastrutture“, ha precisando la Pellerin, sottolineando che ci sono già tanti operatori stranieri ai nastri di partenza. Chiaro il riferimento a Google: “Ho visto che una grande azienda americana, che fa il motore di ricerca e fornisce banda ultralarga in Kansas, ha cominciato a pensare di proporre il proprio servizio in tutto il mondo”.

“Preferisco – ha concluso la Pellerin – che gli operatori abbiano margini di investimento per costruire le nostre reti, piuttosto che lo facciano le aziende over-the-top”.

 

In altre parole, se gli operatori francesi, ma la cosa vale anche per l’Italia o altri Paesi europei, non accelereranno nelle infrastrutture, lasceranno spazio a Google Fiber, e questo non è nel loro interesse, né in quello dello Stato, visto che spesso queste multinazionali ricorrono a pratiche aggressive di ottimizzazione fiscale che gli consentono di sottrarsi in tutto o in parte al pagamento delle tasse. Un aspetto sul quale la Francia, così come altri Paesi europei, stanno già lavorando e che sarà al centro del prossimo Consiglio europeo del 24-25 ottobre, in vista del quale la Francia ha già indetto un mini-summit, al quale ha partecipato anche l’Italia (Leggi Articolo Key4biz), per avviare un’azione comune su alcune questioni essenziali, come quella della riforma delle leggi tributarie.