Scorporo rete, Catricalà alla CDP: ‘Sia protagonista dell’operazione’

di Alessandra Talarico |

Il Viceministro è intervenuto anche sull’ipotesi di ‘scorporo coatto’ avanzata dal Commissario Agcom Antonio Preto: ‘Strada non praticabile’.

Italia


Antonio Catricalà

Il Governo incoraggia lo scorporo della rete di Telecom Italia, ma l’operazione non può essere imposta né dall’esecutivo né dall’Agcom, come invece ipotizzato dal Commissario Antonio Preto.

Così il viceministro allo Sviluppo economico con delega per le comunicazioni, Antonio Catricalà, è intervenuto a margine del convegno I-Com ‘In principio è la rete’ sulle dichiarazioni del Commissario Agcom Antonio Preto circa la possibilità di imporre a Telecom Italia uno scorporo ‘coatto’ (Leggi articolo Key4biz).

“Facciamo quest’operazione perchè è un’operazione giusta da fare”, ha affermato Catricalà auspicando anche che la Cassa depositi e Prestiti “voglia essere ancora protagonista” nella vicenda di acquisto della rete.

La CDP, ha detto, “…ha vincoli e limiti che riguardano il mercato” e non gli si possono chiedere “interventi di salvataggio – e nessuno ne chiede – ma comprare la rete telefonica è profittevole come lo è per tutte le altre reti”.

“Non dico che siano slot machine ma se gestite con intelligenza producono profitti e ulteriori investimenti, ed è quello che il Governo si augura”, ha aggiunto, in riferimento a quanto affermato in mattinata  dal presidente della CDP, Franco Bassanini,  secondo cui la “Cassa depositi e prestiti non si è mai espressa sull’ipotesi di un investimento in Telecom Italia” (Leggi articolo Key4biz).

 

Sullo scorporo della rete – tema dominante del convegno – è intervenuto anche il vice presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, secondo cui l’operazione garantirà una maggiore concorrenza sul mercato italiano.

“Il livello di concorrenza delle telecomunicazioni in Italia è ancora inferiore rispetto a quello degli altri Paesi. In questo contesto lo scorporo della rete va nella direzione giusta”, ha affermato Tajani.

D’accordo sulla valenza pro-competitiva dell’operazione di scorporo anche il presidente di Vodafone Italia, Pietro Guindani, che ha precisato che gli effetti sulla concorrenza dipenderano da come l’operazione verrà realizzata.

“La semplice societarizzazione sarebbe neutrale”, ha detto Guindani, che ha poi precisato che “la decisione è dell’azienda, è di Telecom che è operatore privato”.

 

Lo scorporo della rete, ha quindi ribadito Catricalà a margine del convegno, non può essere imposto perchè “…il processo naturale è quello volontario. L’imposizione di una misura così radicale è troppo impervia per essere perseguibile”.

Quanto al mantenimento dell’italianità di Telecom, Catricalà ha spiegato che “…nel mondo di oggi la competizione è globale. Dobbiamo essere pronti a conquistare o mantenere gli spazi che abbiamo. Non possiamo sventolare vessilli che non hanno dietro nessun esercito. Prima facciamo gli eserciti, poi difendiamo i confini”.

Il viceministro ha poi risposto alle affermazioni del senatore Pd Massimo Mucchetti, che ha chiesto al Governo di completare la normativa sulla golden share a tutela a tutela delle risorse strategiche nazionali, comunicazioni comprese.

“Gli asset sottoposti a poteri speciali perdono di contendibilità e di valore”, ha affermato.

“Davvero pensiamo – ha aggiunto – che sia uno strumento salvifico? Davvero pensiamo sia un’arma che si può utilizzare a favore del Governo? O è un deterrente, un’arma che ha solo un colpo e poi si resta disarmati? Se la risposta non è chiara si capisce il perchè in materia di telecomunicazioni il recente Governo e questo Governo non hanno ancora stabilito che è un settore soggetto a poteri speciali”. Inoltre, ha affermato, “…Telecom Italia ha già una sorta di ‘golden share’ nel proprio statuto”.

 

Le parole di Catricalà hanno peraltro contribuito all’accelerazione del titolo a Piazza Affari, che è arrivato a guadagnare oltre il 4%, a 0,5970 euro.