Sky, Eric Gerristen: ‘Competizione sbilanciata a vantaggio degli OTT’. I broadcaster fanno fronte comune

di Raffaella Natale |

Forti asimmetrie normative tra operatori televisivi e internet e ancora nessun intervento contro il downloading illegale. Sky e Mediaset sulla stessa posizione.

Italia


Eric Gerritsen

Intervenire sui download illegali dei contenuti è ormai una priorità assoluta “per tutelare lo sviluppo industriale del settore audiovisivo, dimostratosi in questi anni tra i più dinamici in Italia e in grado di creare lavoro, valore, sviluppo”. (Leggi Articolo Key4biz)

Lo ha dichiarato il Vice President di Sky Italia, Eric Gerritsen nel suo intervento al Forum Public Affairs svoltosi in Campidoglio, a Roma, dove s’è parlato anche di internet, tv e agenda digitale.

 

Per Gerritsen, “La tutela del copyright e delle opere dell’ingegno devono rappresentare una priorità assoluta nell’azione del legislatore e del regolatore“, perché “l’estrema semplificazione nella realizzazione delle pratiche illegittime determinata dall’evoluzione tecnologica si sposa con un deficit culturale che rende intangibile la gravità della pratica illegale, con conseguenze che aggravano le condizioni di un settore chiave dell’industria”.

 

Il manager ha anche osservato che “l’evoluzione del settore audiovisivo, grazie alla forza acceleratrice del digitale, ha modificato radicalmente le caratteristiche del comparto, allargandone i confini e abbattendo molte della barriere che in passato ne hanno ingessato le componenti. Oggi gli operatori del settore competono tra di loro in un mercato aperto. Esistono tuttavia forti asimmetrie normative tra gli operatori provenienti dai segmenti tradizionali del comparto, ovvero i broadcaster televisivi pubblici e privati, ed i nuovi soggetti affacciatisi al segmento attraverso le potenzialità distributive offerte dalle tecnologie IP“.

 

Gerritsen fa riferimento ai cosiddetti Over-the-Top, Google, Facebook, Amazon ed Apple, operatori internet incontrastati che offrono contenuti digitali ma non sono sottoposti alle stesse regole ai cui invece devono allinearsi gli operatori televisivi.

 

Un problema, questo, sul quale è tornato più volte anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, sostenendo che i grandi competitors dei broadcaster sono proprio gli OTT, “che sfruttano i contenuti senza pagare nulla a chi li produce”.

E anche sul fronte fiscale e dell’occupazione, secondo Confalonieri, il loro contributo è molto limitato: “Richiamandosi alla direttiva europea sull’eCommerce, mentre noi che produciamo audiovisivo dobbiamo attenerci alla direttiva Ue in materia, di fatto possono ‘scorrazzare’ senza regole e vincoli mentre noi broadcaster ne abbiamo di ben precisi” (Leggi Articolo Key4biz).

 

A riguardo, il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, ha inviato al governo e al parlamento una segnalazione per mettere all’ordine del giorno “una disciplina che contempli strumenti idonei a incoraggiare su internet forme di cooperazione virtuosa tra i produttori di contenuti editoriali e i fornitori di servizi innovativi che riproducono ed elaborano i contenuti protetti dai diritti di proprietà intellettuale” (Leggi Articolo Key4biz).

 

In particolare, il presidente dell’Antitrust si riferisce alla tutela dei diritti di autore degli editori che “producono contenuti, e ne sopportano i relativi costi, e i cui prodotti vengono utilizzati gratuitamente dagli Over-the-top. Non si tratta certamente di far pagare i navigatori su Internet ma di regolare i rapporti tra attori economici coinvolti nella produzione e nella diffusione dei contenuti”.

 

Grazie a questi differenti vincoli, ha spiegato Gerritsen, “la competizione appare fortemente sbilanciata a vantaggio dei newcomer, spesso rappresentati da multinazionali dotate di forti capacità di penetrazione del mercato e scarsa propensione al rispetto delle normative fiscali locali”.

 

Altro problema è, infatti, rappresentato dalle politiche di ottimizzazione fiscale fortemente aggressive a cui ricorrono gli OTT per pagare le tasse al minimo traghettando i loro profitti nei Paesi con leggi più favorevoli (Leggi Articolo Key4biz).

Pronta la replica di Giorgia Abeltino, Senior Public Policy Government Relations Counsel Google Italy, che ha dichiarato: “I nostri strumenti sono completamenti diversi rispetto a una televisione o a un mezzo tradizionale”.
La Abeltino ha aggiunto: “Riteniamo che dal confronto con la Commissione europea si possa avere una soluzione che, ponendo il consumatore al centro, sia soddisfacente per tutti”.

 

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