#Antitrust. Pitruzzella: scorporo rete, ‘opportunità per il settore anche in chiave europea’

di Alessandra Talarico |

Franco Bernabè ‘Apprezzamento Antitrust sull'operazione è già un importante riconoscimento del valore del sentiero intrapreso a fini competitivi’. Per l’ad di Vodafone Italia, Paolo Bertoluzzo, importante il riconoscimento attribuito al settore mobile.

Italia


Giovanni Pitruzzella

Lo scorporo della rete di accesso di Telecom Italia rappresenta un’operazione “molto importante”, che “va accolta con grande interesse anche per il valore che può avere in Europa in modo tale da garantire a tutti gli operatori del settore piena eguaglianza nei processi attraverso cui le domande di accesso alla rete di Telecom e degli operatori alternativi verranno trattate”.

È quanto ha dichiarato il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella in occasione della presentazione presso la Camera dei deputati della relazione sulle attività svolte dall’Autorità nel 2012.

Il processo di scorporo “potrà costituire un’opportunità per il settore e sarà seguito con attenzione dall’Autorità“, ha aggiunto Pitruzzella sottolineando che anche questo processo avrà “incidenza sul grande tema dello sviluppo della banda larga in Italia, che è di cruciale importanza anche ai fini della crescita economica”.

“Va segnalato – ha detto Pitruzzella – come resta aperta la grande questione del controllo della rete in rame e in fibra. Com’è noto, dopo i processi di liberalizzazione nel settore delle comunicazioni elettroniche, l’incumbent Telecom ha mantenuto la proprietà e il controllo delle infrastrutture di rete”.

 

Il presidente dell’Autorità antitrust ha ricordato che gli obblighi regolatori per garantire l’accesso alla rete, in posizione paritaria, agli operatori alternativi, “non hanno potuto impedire che l’incumbent abusasse della sua posizione impedendo lo sviluppo di un mercato concorrenziale, in particolare nei settori della telefonia in rete fissa e del collegamento a Internet a banda larga”.

Pratiche che hanno portato a una sanzione di 104 milioni di euro per abuso di posizione dominante.

 

Pitruzzella ha quindi stigmatizzato i “ritardi burocratici” che stanno segnando l’avvio dell’Agenda digitale, compromettendo la possibilità per il paese di godere dei vantaggi, in termini di incremento del PIL, garantiti da una maggiore penetrazione della banda larga.

“Internet è certamente una grande opportunità di sviluppo che non possiamo perdere”, ha affermato, soffermandosi quindi su una delle tematiche che polarizza il dibattito sulla rete: la necessità di regolare i rapporti tra attori economici coinvolti nella produzione e nella diffusione dei contenuti.

“Libertà non significa anarchia e assenza di regole. Anche se le caratteristiche di Internet portano a privilegiare una regolazione morbida, che non ostacoli i processi innovativi che quotidianamente vi si svolgono, in alcuni casi una regolazione appare necessaria,  in particolare, per la tutela dei diritti di autore degli editori che producono contenuti, e ne sopportano i relativi costi, ed i cui prodotti vengono utilizzati gratuitamente dagli Over the top”.

L’Autorità – ha affermato ancora, ha inviato un’apposita segnalazione al Governo e al Parlamento.

 

Quanto all’attività complessiva dell’Autorità, nel 2012 e nei primi mesi del 2013 l’Antitrust ha comminato sanzioni per oltre 182 milioni, di cui: 170 milioni per illeciti anticoncorrenziali a fronte di 31 provvedimenti e 12,5 milioni per pratiche scorrette.

Pitruzzella ha sottolineato la necessità che il Paese recuperi competitività sulla scena internazionale attraverso “una vigorosa strategia di crescita” da perseguire dando priorità a temi quali il sostegno all’innovazione, il funzionamento della Pubblica amministrazione e delle riforme istituzionali e, infine, ai processi di liberalizzazione.

“In questa prospettiva – ha sottolineato – ci sono buone ragioni per sostenere non solo l’attualità della politica per la concorrenza ma addirittura la sua “centralità”. Essa, infatti, promuove competitività e crescita economica e, indirettamente, contrasta gli eccessi di diseguaglianza nella distribuzione del reddito che hanno caratterizzato le società occidentali nell’ultimo decennio”.

 

A margine della presentazione della relazione, il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè ha affermato: “…prendiamo nota dell’apprezzamento dell’Antitrust sull’operazione che abbiamo avviato, già questo è un importante riconoscimento del valore del sentiero intrapreso a fini competitivi”.

Positivo anche il commento del Ceo Vodafone Italia e Sud Europa, Paolo Bertoluzzo, che ha parlato di relazione “incisiva, ispirata a principi di indipendenza che richiama con forza la ‘centralità’ della concorrenza, fondamentale per promuovere competitività e crescita per il Paese”, sottolineando l’importante riconoscimento attribuito al settore della telefonia mobile, “caso emblematico dell’effetto positivo della concorrenza, con prezzi dimezzati e benefici tangibili per i consumatori”.

Riguardo invece il deficit di concorrenza che permane nel mercato della telefonia fissa, secondo Bertoluzzo “…per attivare il circolo virtuoso concorrenza- investimenti- benefici per i cittadini vanno rimossi gli ostacoli alla concorrenza, non le regole. Come ha ricordato il Presidente Pitruzzella, laddove ci sono monopoli naturali serve una adeguata regolazione che consenta la competizione e la salvaguardia di fondamentali interessi pubblici”, ha concluso.