Agenda digitale, come si coordinerà Caio con i Ministeri coinvolti e con l’Agenzia di Agostino Ragosa?

di Raffaella Natale |

Intanto Caio raccoglie l’apprezzamento di tutti i partiti, ma il Pdl esorta Letta a comunicare ‘prima e meglio i progetti dell’Agenda digitale’.

Italia


Francesco Caio

Tutti in attesa di conoscere i dettagli dell’incarico che ieri il premier Letta ha affidato a Francesco Caio, definendolo ‘Mister Agenda digitale del Governo‘.

A un anno dall’annuncio di Mario Monti del piano italiano per la digitalizzazione, ancora si registrano forti ritardi e mancano parte dei decreti attuativi per realizzare fattivamente gli obiettivi fissati dal Decreto Crescita 2.0.

Le tematiche in campo sono tante, dalla banda larga alle infrastrutture, alla Pubblica amministrazione, senza tralasciare scuola, giustizia, sanità, smart city, startup… Bisogna inoltre intervenire a tappare i ‘buchi normativi’, specie quello dell’eCommerce, lasciati dal vecchio governo.

 

Caio, che tra l’altro svolgerà l’incarico a titolo gratuito, ha davanti a sé mesi di duro lavoro, insieme alla mini squadra di esperti che lo assisterà, per far partire questo cantiere in un’Italia che non può più attendere. Ha dalla sua, d’essere largamente apprezzato, sia dalla destra che dalla sinistra.

 

Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl, ha dato un consiglio a Caio e al suo team: “Concentratevi sui progetti concreti”. Brunetta, ex Ministro della PA nel governo Berlusconi, ha detto di far riferimento alla fatturazione elettronica, ai decreti di attuazione del Codice dell’amministrazione digitale, all’eCommerce e ai pagamenti elettronici, agli open data e al censimento continuo.

 

“Per Caio – ha ricordato Brunetta – si tratta di un ritorno sulla scena digitale“. Nel 2008 l’ingegnere napoletano ebbe, infatti, dall’allora Ministro per le Comunicazioni Paolo Romani, l’incarico di guidare la task force che avrebbe prodotto uno studio sulle reti di nuova generazione (Leggi Articolo Key4biz). Il super-consulente aveva già effettuato la stessa analisi anche sul mercato britannico, sempre su mandato del governo. Quel Rapporto in Italia fu lasciato nel fondo di un cassetto, ma le sue indicazioni si sono poi rivelate preziose, specie per quanto riguarda lo scorporo della rete.

 

“La maggioranza – ha concluso Brunetta – sosterrà anche in questo il governo, invitiamo però il presidente Letta a informarci prima e meglio sui progetti dell’Agenda digitale e sui loro tempi”.

 

Per Caio, come lui stessa ha commentato, il nuovo incarico rappresenta “un’occasione di volontariato civile cui dedicare nei prossimi mesi una parte del mio tempo a titolo gratuito. I temi dell’innovazione e dell’Agenda Digitale stanno molto a cuore al Presidente per il loro potenziale di crescita, inclusione sociale e occupazione, non solo giovanile, e per l’impatto sul miglioramento della qualita’ della vita delle persone”. 

Spero – ha aggiunto Caio – di poter dare a lui e alla sua squadra un contributo nell’azione di coordinamento, incoraggiamento e valorizzazione delle molte persone e Istituzioni che stanno già lavorando all’innovazione digitale in Italia”.

 

Bisogna adesso capire come Caio coordinerà il lavoro tra i ministeri coinvolti nell’Agenda digitale e con l’Agenzia per l’Italia digitale affidata ad Agostino Ragosa.