Agcom: a consultazione delibera su procedure per il cambio operatore sulle reti in fibra ottica

di Alessandra Talarico |

Così come avviene dal 2008 per la rete in rame, anche le procedure di migrazione su fibra ottica saranno automatizzate e sincronizzate, con notevole risparmio di tempo e denaro per i consumatori che richiedono il passaggio a un nuovo gestore.

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NGN

È stata approvata oggi dalla Commissione infrastrutture e reti dell’Agcom la delibera che estende le attuali procedure di migrazione automatizzata dei clienti della rete in rame anche agli accessi in fibra ottica di Telecom Italia (accesso disaggregato alla sottorete locale, VULA FTTCab-FTTH, bitstream FTTCab naked e condiviso, bitstream FTTH, end to end, accesso al segmento di terminazione in fibra ottica).

 

In sostanza, così come avviene dal 2008 per la rete in rame, anche le procedure di migrazione su fibra ottica saranno automatizzate e sincronizzate, con notevoli vantaggi in termini di tempo e denaro per i consumatori che richiedono il passaggio a un nuovo gestore.

 

La delibera propone l’avvio di una consultazione pubblica di 45 giorni volta innanzitutto a informare gli operatori (anche quelli che non hanno partecipato al tavolo tecnico) delle modifiche apportate alle specifiche tecniche e renderle vincolanti.

La consultazione permetterà inoltre di acquisire dal mercato informazioni circa le tempistiche necessarie per l’implementazione delle modifiche nei sistemi informatici degli operatori.

 

Quanto alla tempistica di operatività delle nuove specifiche tecniche, fonti Agcom hanno riferito a Key4biz che gli operatori dovranno allineare i rispettivi sistemi entro 4 mesi dalla pubblicazione del provvedimento finale.

L’automatizzazione della migrazione dovrebbe pertanto essere operativa entro l’autunno.

 

Il passaggio da un operatore all’altro è diventato automatizzato dal 2008. Prima si trattava di un processo estremamente macchinoso, che costringeva gli utenti non solo a cessare il servizio con l’operatore utilizzato fino a quel momento e a riattivarlo con il nuovo gestore,  ma anche – in molti casi – a restare privo del servizio anche per settimane. Senza contare le spese connesse e il tempo perso.