Google I/O 2013, svolta sui contenuti: su YouTube anche la musica diventa a pagamento

di Raffaella Natale |

Dopo il lancio dei canali tematici pay, adesso su YouTube anche la musica si pagherà. Il grande annuncio atteso alla Conferenza annuale di Google che parte oggi a San Francisco.

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Google è pronta a lanciare un servizio di musica in streaming, entrando in diretta competizione con Spotify, la piattaforma svedese da febbraio disponibile anche in Italia (Leggi Articolo Key4biz).

A marzo la società aveva confermato di star lavorando in questa direzione (Leggi Articolo Key4biz), dopo che erano circolati diversi rumors, inizialmente smentiti dal gruppo al Mobile World Congress di Barcellona (Leggi Articolo Key4biz).

Adesso la notizia, svelata dal sito specializzato The Verge, che la compagnia avrebbe chiuso un accordo con Universal Music e Sony Music Entertainment.

Stando a quanto dichiarato da un insider, che ha preferito mantenere l’anonimato, la società potrebbe presentare il nuovo servizio a pagamento oggi alla sua Conferenza Google I/O 2013 dedicata agli sviluppatori (se ne attendono oltre sei mila) che si tiene annualmente a San Francisco e durerà una settimana.

 

Il gruppo, sempre secondo The Verge, intende creare due versioni del servizio, un’associata a Google Play, lo store online di contenuti e app, e l’altra a YouTube, la piattaforma video che la scorsa settimana ha lanciato 53 canali tematici a pagamento (Leggi Articolo Key4biz).  

 

L’accordo con Sony Music e Universal, che prevede la cessione dei diritti di cantanti come Rihanna e Bob Dylan, segue quello siglato a inizio anno con Warner Music Group.

 

Secondo altre fonti, anche Apple sarebbe in trattative con diverse etichette musicali per lanciare un servizio su abbonamento legato a iTunes.

 

Si apprende, intanto, che Larry Page, cofondatore di Google, soffre di una paralisi parziale alle corde vocali. E’ stato lui stesso a dichiararlo sul suo sito ufficiale, visto che da tempo circolavano notizie allarmanti sul suo stato di salute pervia del fatto che da circa un anno non partecipava più ai grandi eventi della sua azienda.

Il problema, ha spiegato Page, non gli impedirà di svolgere le sue funzioni di CEO all’interno del gruppo.

“Sono perfettamente in grado di fare ciò che è necessario per me e il mio lavoro, sebbene la mia voce non sia più quella di prima“, ha detto Page. Questo però gli impedisce di poter intervenire pubblicamente alle conferenze della compagnia, “sarebbe problematico per me e noioso per il pubblico“, ha commentato il manager.

Page ha detto anche di aver sofferto per 14 anni di problemi alle corde vocali e, malgrado i medici non abbiano mai identificato la causa esatta del suo disturbo, d’essere in fase di “lento e progressivo recupero”.