Svolta storica per YouTube che lancia 53 canali a pagamento, ma reggerà la concorrenza di Netflix e Amazon?

di Raffaella Natale |

I canali di YouTube sono tematici mentre le piattaforme concorrenti offrono l’accesso a un’offerta più ampia e diversificata.

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Larry Page

Online i nuovi canali a pagamento di YouTube. Dopo alcuni anni di trattative con le major e i produttori di contenuti, la piattaforma è adesso pronta a competere con i maggiori fornitori online di film e serie televisive, come Netflix o Hulu.

Sul blog dell’azienda si legge che lancerà “programma pilota per un piccolo gruppo di partner che offre canali a pagamento, con canoni di abbonamento a partire da 0,99 dollari al mese”.

 

L’offerta iniziale, che sarà pronta “nelle prossime settimane“, conta 53 canali tematici, tra i quali sport, cucina, viaggi, documentari, cartoni animati, film dell’orrore e serie tv.

Effettivamente un solo canale, in lingua spagnola, dedicato alle celebrities, costerà 0,99 dollari. Per gli altri, gli utenti dovranno pagare un canone mensile che va per quasi tutti da 1,99 dollari a 2,99 al mese. I più cari, quello dedicato ad Harley Davidson e quello destinato al pubblico omosessuale, verranno invece venduti rispettivamente al prezzo di 6,99 dollari e 7,99 dollari mensili.

Ogni canale prevede un periodo di prova gratuito di 14 giorni e sconti speciali per abbonamenti annuali.

 

L’operazione segna una svolta per YouTube, nato nel febbraio 2005 essenzialmente per consentire agli utenti, almeno all’inizio, lo scambio di video amatoriali.

Successivamente, nel 2005, YouTube è stata acquistata da Google per 1,65 miliardi di dollari che ha diversificato di molto la sua offerta, passando a contenuti molto più professionali.

Oggi, infatti, la piattaforma viene usata per guardare le clip musicali e già dal 2011 propone alcuni canali tematici. Ma finora l’accesso a tutti i suoi contenuti era completamente gratuito e il sito veniva finanziato solo dalla pubblicità.

“Una delle richieste più frequenti da parte dei creatori – ha spiegato l’azienda – è quella di avere maggiore flessibilità per monetizzare e distribuire i loro contenuti”.

 

Su quasi tutti i canali, stando a quanto ha dichiarato YouTube, non ci saranno interruzioni pubblicitarie. Bisogna vedere se questa strategia permetterà al gruppo di segnare la differenza sul mercato sempre più competitivo del video on-demand a pagamento.

Netflix è al momento leader negli USA per i servizi streaming, ma anche questa azienda ha dovuto fare i conti con l’arrivo di nuovi player.

Per questa ragione, ha cercato di strappare ai grandi studios accordi esclusivi di distribuzione e produzioni originali.

Una linea seguita anche da Amazon, che negli ultimi mesi ha investito molto in questa direzione.

 

L’offerta di YouTube appare, però, più costosa rispetto a quella di Netflix o Hulu che al prezzo di 7,99 dollari al mese danno la possibilità di accedere a un’offerta ampia e diversificata o ancora a quella ‘Prime’ di Amazon che per 79 dollari l’anno permette l’accesso a film, serie tv e agli eBook.