Agenda Digitale, la Regione Piemonte tra le più dinamiche nel percorso di digitalizzazione

di Raffaella Natale |

Dopo il workshop del 27 marzo, prossimo appuntamento il 22 maggio a Torino per la presentazione del Rapporto dell’Osservatorio ICT del Piemonte e Digital Agenda.

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Agenda digitale

Continua veloce il cammino del Piemonte verso l’Agenda Digitale. La Regione, che risulta tra le più dinamiche per numero di startup, vanta anche il primato di Torino che è la prima città d’Italia con ben 53 aziende innovative iscritte agli appositi registri.

Un segno evidente che in Piemonte la svolta verso il digitale è stata fatta e le istituzioni continuano a lavorare alacremente per rispettare gli obiettivi fissati dal piano di lavoro italiano ed europeo.

 

Il percorso verso la costruzione dell’Agenda Digitale piemontese, avviato con il workshop del 27 marzo a Torino, continuerà con la presentazione del Rapporto annuale dell’Osservatorio ICT, strumento di supporto alla programmazione strategica della Regione nella costruzione della Società dell’Informazione e della Conoscenza in Piemonte nato nel 2004 con lo scopo di monitorare l’efficacia delle politiche e delle azioni intraprese.

 

Quella del 22 maggio sarà l’occasione per presentare, discutere, commentare i dati dell’Osservatorio sullo stato dell’arte dell’ICT in Piemonte e trarre nuovi spunti e suggestioni attraverso un costruttivo confronto con i coordinatori dei tavoli di lavoro che a marzo hanno affrontato obiettivi, indicatori e azioni per delineare le strategie dell’ICT regionale del prossimo futuro.

 

L’Assessore all’Innovazione Agostino Ghiglia aprirà i lavori. Sarà invitato anche l’Assessore alla Modernizzazione e innovazione della PA, Gianluca Vignale (A breve sarà disponibile il programma con i dettagli dell’evento).

Obiettivo di questo percorso, come ha indicato l’assessore Ghiglia, non è una replica dei tavoli che già operano a vari livelli, “ma la volontà di declinare sul piano regionale le azioni utili a definire una strategia efficace in termini di utilizzo delle risorse disponibili, e coerente con le istanze, le competenze e le eccellenze già maturate in Piemonte”.

Migliorare, quindi, la capacità di pianificare gli investimenti e le azioni sull’Agenda Digitale nei prossimi anni anche attraverso il punto di vista dei principali attori dell’ICT piemontese, un primo passo per offrire un miglior supporto al processo decisionale che porterà alla definizione ed attuazione delle nuove strategie regionali.

 

Innovazione e ICT sono centrali rispetto all’Agenda Digitale e a obiettivi tematici della nuova programmazione 2014-2020.

Il documento d’indirizzo strategico e metodologico stilato dal Ministro Fabrizio Barca è il primo passo per il confronto pubblico sui programmi da sottoporre all’Unione Europea.

Le risorse disponibili saranno importanti e avranno un ruolo determinante per la coesione economica, sociale e territoriale se concentrate su un numero limitato di temi che dovranno esprimere le specificità e le competenze di un territorio, secondo un approccio che, sin dalle fasi di definizione, individui risultati attesi, obiettivi, strumenti di verifica e valutazione, e le conseguenti azioni necessarie a raggiungere tali risultati.

 

L’approvazione di una Strategia per la specializzazione intelligente, ha ricordato Luigi Reggi del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del MISE nel suo intervento al workshop del 27 marzo, è condizionalità ex ante per il supporto degli investimenti per Ricerca e Innovazione e Agenda Digitale.

 

Per Roberto Moriondo, Direttore Innovazione, Ricerca, Università e Sviluppo Sostenibile della Regione Piemonte Specializzazione intelligente significa identificare le caratteristiche uniche del nostro territorio, evidenziare i vantaggi competitivi e riunire le risorse e i soggetti coinvolti intorno a una visione del futuro basata sull’eccellenza”.

“Significa inoltre – ha sottolineato Moriondo sempre al workshop di marzo – rafforzare i sistemi e gli strumenti di innovazione regionali, ottimizzare i flussi di conoscenze e diffondere i vantaggi dell’innovazione nell’intera economia regionale”.

“Una specializzazione intelligente – ha concluso – va di pari passo con e richiede una pianificazione intelligente basata su una valutazione attenta e approfondita delle risorse di un territorio per garantire una gestione efficace e il miglior governo dei processi di innovazione”.

 

Il workshop di marzo è stata la prima occasione di confronto con alcuni dei principali attori dell’ICT piemontese. Non un convegno, ma un’intensa giornata di lavoro, secondo un modello già utilizzato in alcuni progetti europei, l’inizio di un percorso, verso la costruzione dell’Agenda Digitale piemontese e anche l’occasione per lanciare un approccio partecipato, attraverso una dinamica bottom-up, che mobiliti le energie e raccolga le vision degli stakeholder piemontesi.

 

Sei tavoli per sei temi  coordinati da persone dotate di spirito critico e della reputazione per assumere la funzione di guidare in modo ragionevole e autorevole i partecipanti: portatori d’interesse, esperti di settore, amministratori, ricercatori … tutti al lavoro per discutere sui temi fissati dal documento Barca, ovvero quei “Risultati attesi”, misurabili attraverso indicatori di policy, associati a obiettivi.

In particolare, è stato richiesto ai tavoli di ragionare su proposte di azioni mirate, utili ad avviare un percorso verso la costruzione dell’Agenda digitale piemontese.

 

In sintesi i risultati dei sei Tavoli presentati a marzo

 

Al tavolo sulla Riduzione dei divari digitali nei territori e sulla diffusione di connettività in banda larga e ultralarga, coordinato da Emilio Paolucci del Politecnico di Torino, sono state evidenziate la presenza di diverse forme di divide e la necessità di differenziare i bisogni distinguendo i diversi aspetti relativi alla tipologia utilizzatore, area geografica, servizio offerto, tecnologia utilizzabile.

Da qui la necessità di avere indicatori più credibili per misurare bisogni conformi agli obiettivi, da legare ai bisogni reali degli utilizzatori e alle specificità territoriali, di intervenire sui servizi in base ai bisogni anche futuri; di attivare misure complementari per rendere più efficace ogni azione d’implementazione delle politiche relative alla diffusione della Banda Larga.

 

Tra gli spunti emersi al tavolo sulla Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali a cittadini e imprese, coordinato Valter Cantino dell’Università di Torino, un utilizzo diffuso e consapevole degli strumenti con un effettivo snellimento dei procedimenti amministrativi e la valorizzazione della funzione primaria assegnata, in particolare su temi quali lo sviluppo e la promozione del paradigma open data su cultura e turismo o la creazione di percorsi di fruibilità delle tecnologie disponibili in modo da renderle funzionali ad esempio ai percorsi terapeutici in campo sanitario.

 

Francesco Pizzetti, professore, amministratore, nonché ex Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, che da qualche mese è presidente di Alleanza per Internet (associazione nata per sostenere l’affermazione di internet e lo sviluppo dell’economia digitale nel nostro Paese, ndr), ha portato la sua vasta esperienza al tavolo sul Miglioramento della capacità amministrativa delle PA centrali e locali, evidenziando come la regione, mediatore tra stato e territori, rappresenti il livello privilegiato su cui declinare le strategie legate allo sviluppo della Digital Agenda.

La digitalizzazione non va vista come onere ma come opportunità: è necessario promuovere parallelamente l’innovazione amministrativa e tecnologica, ripensando l’apparato della regione in modo che l’Agenda Digitale permei tutte le dimensioni e che queste siano fortemente integrate, anche attraverso: un’analisi attenta sull’utilizzo del servizio fornito dalla PA coinvolgendo stakeholders e utenti finali, un raccordo positivo tra domanda e offerta di servizi con un valore aggiunto tale da indurre il cittadino non solo ad utilizzarli, ma anche a richiederli e a pagarli, operazioni di marketing per allocare e promuovere i servizi, soprattutto in settori come il turismo.

 

Sul Potenziamento della domanda di ICT in termini di utilizzo dei servizi pubblici online e partecipazione in rete, il tavolo coordinato da Gianluigi Cogo che si occupa di ICT e Comunicazione in Regione Veneto ed è autore di numerose pubblicazioni, ha evidenziato come qualificare e potenziare la domanda di servizi significhi anche dedicare parte delle risorse destinate all’Agenda digitale alla creazione e al mantenimento di strumenti di monitoraggio e di valutazione dell’efficacia delle azioni intraprese.

Indicatori utili potrebbero essere, tra gli altri, la percentuale di servizi digitali fruibili attraverso altri canali (anche non pubblici), i feedback positivi e negativi raccolti, i servizi co-progettati con l’utenza, la divulgazione/coaching della PA sul territorio, l’effettivo andamento nel tempo dell’accesso on-line/mobile degli utenti.

Fondamentali per gestire efficacemente servizi digitali diventano ad esempio le azioni formative, le campagne di comunicazione sui target di utenza della PA, la semplificazione dei servizi, la creazione centri pubblici per il coaching e l’intermediazione, l’avvio di living labs sui temi della smart specialisation con stakeholder locali e cittadini.

 

Al tavolo sulla Diffusione di open data e del riuso del dato pubblico, coordinato da Juan Carlos De Martin del Politecnico di Torino e Federico Morando, Managing Director del Centro Nexa su Internet e Società, si conferma la posizione privilegiata del Piemonte sul tema.

Molto è già stato fatto concretamente così che ci si può dedicare al dopo, all’efficacia delle azioni, prestando molta attenzione agli indicatori (dalla quantità e qualità delle basi dati aperte disponibili on line ai servizi di pubblica utilità basati su dati pubblici aperti, all’uso e al riuso dei dati, alla qualità dati in tempo reale …).

Fondamentale è non affidarsi a fonti “autoreferenziali” (portali open data regionali, comunali e di altre PA), ma costruire il sistema di indicatori/fonti che facilitino la governance dei dati e del riuso da un lato e nuove  forme di engagement dall’altro (eventi, instant pool, formazione e consapevolezza).

 

La prima esigenza emersa al tavolo sul Rafforzamento del settore ICT e sulla diffusione dell’ICT nelle imprese, coordinato da Enrico Macii, Vice Rettore del Politecnico di Torino con delega alla Ricerca e al Trasferimento tecnologico, è quella di disaccoppiare le azioni a supporto del potenziamento del settore ICT dalle azioni per la diffusione e l’adozione dell’ICT in aziende non del settore.

Diversi sono gli strumenti a disposizione delle imprese: dai Living Lab che mettono insieme domanda e fornitura di servizi/tecnologie con la ricerca e sviluppo per la creazione di modelli replicabili e sostenibili a favore delle imprese in settori tradizionali del territorio (agrifood, manifattura, etc.), con prospettive di mercato non solo locali; ai servizi di accompagnamento: call for enterprise, voucher per tutoraggio, formazione attraverso modalità innovative, nonché la valorizzazione delle eccellenze e la semplificazione delle procedure per l’accesso ai finanziamenti.

 

Nei momenti di confronto che seguiranno saranno approfonditi gli spunti emersi per dar corso a questo processo di costruzione di una strategia condivisa.

Un processo e un approccio più fattivo, che privilegi il time to market alla moltiplicazione dei documenti e alle pile di carta che da sempre restituiscono un’immagine rigida e troppo burocratica di un’amministrazione pubblica che ha una nuova occasione, forse l’ultima, per rinnovarsi profondamente. Appuntamento, quindi, al 22 maggio.