La Ue accelera sul mercato unico digitale. Neelie Kroes: ‘Provvedimento prima della fine del mandato’

di Alessandra Talarico |

A giugno una bozza del provvedimento, per trovare un accordo condiviso e procedere speditamente con l’approvazione del documento. ETNO presenterà le sue proposte entro le prossime settimane. Gambardella: ‘Già a lavoro con Boston Consulting Group’.

Unione Europea


Neelie Kroes

La Ue intende giocare d’anticipo sul mercato unico digitale: dovrebbe essere infatti pronta per giugno la bozza contenente ‘misure concrete’ promesse dal Commissario Neelie Kroes per la realizzazione del mercato unico, così da permettere, si spera, l’attuazione delle nuove regole prima della scadenza dell’attuale legislatura europea (Leggi articolo key4biz).

“Stiamo accelerando i nostri sforzi. È essenziale per il settore ma anche per l’economia europea”, ha dichiarato Kroes al Financial Times, per poi aggiungere: “La mia priorità per il 2013 è trovare un accordo con i governi sugli elementi necessari per realizzare un vero mercato unico. Quindi useremo il tempo che ci resta prima della fine del nostro mandato per mettere al loro posto il maggior numero possibile di elementi” utili a questo scopo.

 

La proposta finale è attesa sempre per ottobre, ma la bozza che sarà presentata a giugno consentirà di lavorare su una base comune così da procedere speditamente con l’approvazione di un documento condiviso.

 

ETNO presenterà le sue idee alla Commissione prima di giugno: Luigi Gambardella presidente del board, ha dichiarato in un’intervista al Financial Times che l’associazione sta lavorando con Boston Consulting Group per preparare un documento che sarà presentato alla Ue nelle prossime settimane.

“Vogliamo fermare il declino del settore. Il nostro sarà un piano per la crescita dell’industria europea delle telecomunicazioni”, ha dichiarato Gambardella.

 

Kroes ha fatto della realizzazione del mercato unico una vera missione e intende portarla a termine prima delle prossime elezioni europee, che si terranno il prossimo anno, così da consentire agli operatori telefonici – che stanno subendo pesantemente sia gli effetti della crisi che gli effetti di diversi interventi comunitari come il taglio alle tariffe del roaming e della terminazione – di tornare a crescere e investire nelle nuove reti. Investimenti necessari non solo per il settore delle comunicazioni elettroniche, ma anche per l’Europa che da pioniera della telefonia mobile – si pensi, ad esempio, allo standard GSM, nato nel Vecchio Continente – ha perso terreno di fronte ai competitor americani e asiatici per via dell’eccessiva frammentazione del mercato, la cui crescita è ostacolata dal ‘patchwork’ di regole, standard e pratiche differenti tra i diversi Stati.

 

In Europa convivono circa un centinaio di operatori (controllati da una quarantina di società) che si contendono una popolazione di circa 500 milioni di persone.

Le telco hanno più volte chiesto all’esecutivo maggiore flessibilità verso le fusioni tra operatori di paesi diversi così da ridurre il numero di player e allinearsi alla situazione delle altre ‘potenze’ come Usa e Asia dove il numero di operatori è decisamente inferiore e la loro dimensione è tale da garantire maggiori economie di scala e la possibilità di effettuare i necessari investimenti nelle nuove reti.

 

Tra le proposte che potrebbero essere avanzate, quella di un regolatore unico europeo da affiancare ai regolatori nazionali o la possibilità di assegnare licenze per i servizi mobili valide a livello europeo. Proposte, queste, che si scontrano però con l’opposizione di diversi stati membri. Tra le idee in fase di valutazione anche quella di un ‘numero telefonico europeo‘ che permetterebbe di abbattere definitivamente i costi del roaming.

 

Secondo i calcoli di ETNO, la creazione di un mercato unico delle comunicazioni digitali vale, per l’economia europea, circa 680 miliardi di euro e può essere un decisivo volano per lo sviluppo.