Crisi della stampa, FNSI: ‘Basta demagogia, vogliamo una riforma’

di Raffaella Natale |

La Federazione lancia un appello a Bersani: ‘Il problema dei media va oltre il conflitto d’interessi. Questione ampia e complessa che non può essere affidata a operazioni di cauta diplomazia politica’.

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Editoria web

“L’editoria e il lavoro giornalistico sono in una condizione di allarme acuto e stanno pagando un prezzo altissimo, direttamente e per i riflessi di un Paese fermo e ancora senza un Governo“. Con queste dure parole, la FNSI lancia l’ennesimo appello, stavolta a leader del Pd Pier Luigi Bersani che ha ricevuto dal presidente Giorgio Napolitano il mandato esplorativo a formare il nuovo Governo.

La Federazione della stampa, per voce del suo Segretario Franco Siddi, spera che “il nuovo Parlamento e finalmente un Governo pongano attenzione profonda anche a temi sin qui considerati secondari”.

 

Certamente, ha commentato Siddi, “non possiamo non esprimere grande apprezzamento per l’idea di regolare i conflitti d’interesse e avviare una riforma di garanzie per il servizio pubblico radiotelevisivo. Le questioni dei media, tuttavia, sono più ampie, complesse e dense di nuove emergenze, fino a veri e propri casi di nuove povertà per il lavoro giornalistico”.

 

Quello dei media è un settore industriale, un vero e proprio bene pubblico, e come tale “non può essere né disconosciuto né considerato un problema a se, e neanche da affidare a operazioni di cauta diplomazia politica”.

C’è bisogno, ha indicato la FNSI, di un quadro di “vero riformismo nel Governo e nel Parlamento. Il tempo della demagogia e degli ammiccamenti è finito per tutti”.

“Parliamo inoltre di un settore che ha una base occupazionale di giornalisti, formatori, poligrafici, tecnici, amministrativi, trasportatori, distributori che dà lavoro a decine di migliaia di persone – ha concluso Siddi – un settore in stato di crisi che ha la necessità di protezione sociale e di decisive azioni per lo sviluppo”.

 

Anche gli editori hanno recentemente lanciato un appello al ‘Governo che verrà’. Una lettera aperta con accuse alla politica italiana di scarso ‘interesse per la protezione di chi produce contenuti editoriali e per la salvaguardia di tutte quelle risorse indispensabili alla loro realizzazione’ (Leggi Articolo Key4biz).

 

“L’editoria italiana sta vivendo un passaggio epocale: agli effetti della congiuntura economica si aggiunge il rapido avanzare delle tecnologie digitali (…) In questo difficile contesto è urgente un ripensamento complessivo del settore“, si legge nella lettera, nella quale si chiede anche di “rafforzare la tutela del diritto d’autore contro i parassiti d’internet”.

 

Un appello al quale era seguito quello della FNSI che parlava anche della ‘scarsa lungimiranza degli editori’, del ‘ritardo nella definizione di strategie capaci di rispondere alle trasformazioni tecnologiche’, dei ‘palesi errori manageriali’ e ‘investimenti sbagliati che oggi pesano in maniera insostenibile sui bilanci delle aziende‘ (Leggi Articolo Key4biz).