Canada
Dopo aver lasciato la carica di co-amministratore delegato di RIM e la presidenza del CDA, Jim Balsillie ha deciso di interrompere ogni legame con la società canadese che produce il BlackBerry e che ne ha, nel frattempo, assunto il nome.
Il contestato manager, accusato insieme a Mike Lazaridis di non aver saputo gestire le potenzialità dell’azienda, ha deciso infatti di liquidare la partecipazione nella società che – col lancio del BlackBerry – aveva contribuito a trasformare il panorama delle comunicazioni mobili aziendali.
Secondo un documento presentato alla SEC – l’Autorità di Borsa americana – il co-fondatore di RIM non possiede più alcun titolo dell’azienda dal 31 dicembre 2012.
Balsillie con il 5,1% del capitale era il terzo maggiore azionista della società, dietro a Mike Lazaridis, l’altro co-fondatore e inventore del BlackBerry, che possiede ancora circa 30 milioni di azioni, pari al 5,7% del capitale.
Insieme, avevano fondato l’azienda, trasformandola in pochi anni da semplice startup nella prima società canadese per capitalizzazione di Borsa.
La partecipazione di Balsillie valeva circa 350 milioni di dollari, stando al valore del titolo a dicembre.
Una ‘miseria’ se si pensa che nel maggio 2008 l’azione valeva 130 dollari e l’autunno scorso era crollata a 7 dollari, per una capitalizzazione che oggi si attesta a circa 7,7 miliardi di dollari.
A fine dicembre, BlackBerry contava circa 79 milioni di utenti: la sua discesa è stata inarrestabile dalla comparsa dell’iPhone e di altri smartphone che si sono dimostrati una valida e attraente alternativa al BlackBerry anche nel segmento business, fino ad allora appannaggio del device diventato sinonimo di email in mobilità.
Al quarto trimestre dello scorso anno, la quota di mercato è scesa dall’8,8% al 3,5%, contro il 20% del 2009.
Il 30 gennaio, l’azienda ha presentato due nuovi smartphone e il nuovo sistema operativo su cui si gioca il futuro (leggi articolo Key4biz).
