FNSI agli editori, poco lungimiranti e in ritardo su strategie tecnologiche

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Le richieste: tavolo di confronto con FIEG, riforma delle leggi dell’editoria e istituzione di un fondo pubblico.

Italia


Editoria

La FNSI proclama lo stato di crisi. Le difficoltà di gruppi di primo livello nel panorama dell’editoria nazionale come RCS Media Group e Mondadori e di quotidiani come La Stampa e Il Corriere dello Sport, con la chiusura di decine di testate storiche e l’espulsione dalle redazioni di quasi un migliaio di giornalisti, rende evidente per tutti – si legge in una nota – che un settore rilevante dell’industria italiana è arrivato a un punto di allarme acuto.

 

Nel documento si legge ancora che alla crisi economica e del settore si sono, infatti, sommati la scarsa lungimiranza degli editori, il ritardo nella definizione di strategie capaci di rispondere alle trasformazioni tecnologiche, palesi errori manageriali e investimenti sbagliati che oggi pesano in maniera insostenibile sui bilanci delle aziende.

 

Si deve dunque parlare di un vero e proprio fronte di preoccupazione estrema sul quale occorre compiere atti di corresponsabilità importanti a tutti i livelli, a partire dalla politica che sembra invece, in questa fase elettorale, avere cancellato dalle agende qualsiasi progetto di intervento a sostegno di un settore precipitato, come tutto il Paese, in una crisi senza precedenti.

 

Secondo la FNSI, il momento richiede, invece, interventi indispensabili e urgenti come la riforma delle leggi dell’editoria e l’istituzione di un fondo pubblico valido almeno un triennio per l’innovazione e per la trasformazione industriale, la definizione di un welfare attivo del lavoro che consenta di gestire nella maniera meno traumatica possibile le uscite anticipate per la crisi, coniugandole con l’ingresso di professionalità giovani da formare con l’aiuto dell’esperienza di chi è a fine carriera.

 

“Nessun governo può immaginare che il rilancio dell’editoria possa avvenire solo per impulso delle parti”.

Da qui l’invito alla FIEG, che ha pubblicato una lettera aperta indirizzata al governo che verrà (Leggi Articolo Key4biz), di aprire immediatamente un tavolo di confrontoper affrontare con il massimo rigore l’esame della crisi nel suo complesso, prima di affrontare le singole richieste di attivazione di ammortizzatori sociali che arrivano dagli editori e che – al momento – non hanno un’adeguata copertura per garantire a tutti la giusta protezione sociale necessaria”.

 

Appello, infine, al senso di responsabilità anche della FIEG, perché trovi il coraggio di azioni comuni per un nuovo equilibrio di sistema, nel rispetto delle autonomie specifiche delle parti sociali e della dignità dei lavoratori. (r.n.)