#freeandopenweb? No, solo affari. La banca di Eric Schmidt stringe accordi col Fondo pubblico cinese per investire nei media

di Raffaella Natale |

Comincia a diventare più chiara la ragione dei recenti viaggi di Eric Schmidt. E’ forse questo il motivo per cui improvvisamente Google ha rimosso, in sordina, i filtri anticensura in Cina?

Cina


Eric Schmidt

In molti si sono chiesti cosa ci fosse realmente dietro il viaggio di Eric Schmidt in Corea del Nord e la decisione, sempre di quei giorni, del motore di ricerca di levare i filtri anticensura in Cina. Qualcuno s’è chiesto come fosse possibile che la società di Mountain View, che si ritiene un paladino del Free and Open Web, si piegasse alle richieste del governo cinese e, ancora, avviasse pure una serie di accordi a Pyongyang con la dittatura comunista più feroce del mondo (Leggi Articolo Key4biz). Motivi di opportunità economica?

La successiva visita di Schmidt in Nigeria, dove ha incontrato il governatore Babatunde Fashola per discutere di come l’economia del paese africano potrebbe beneficiare delle tecnologie ICT, ha dato un ulteriore conferma alla tesi di chi sosteneva che Google avesse in mente una chiara strategia d’espansione e diversificazione su nuovi mercati.

 

Google è in questo momento la web company più forte del mondo, i suoi ultimi dati finanziari lo confermano (Leggi Articolo Key4biz) e adesso punta ad andare oltre, tanto paga così poche tasse che può gestire svariati miliardi di dollari come meglio crede (Leggi Articolo Key4biz).

 

Il Financial Times mette un altro pezzo su questo puzzle: il fondo pubblico cinese China Media Capital, che gestisce 805 milioni di dollari, e Raine, la banca di cui Schmidt è uno dei principali finanziatori, ma con lui anche altri manager della Silicon Valley, hanno stretto una partnership per lavorare insieme su acquisizioni media, sport e intrattenimento.

 

Ecco che cominciamo a capire cosa realmente succede. Affari, è questa la parola chiave, altro che portare la campagna Free and Open Web nel mondo.

 

Il quotidiano londinese sottolinea che la partnership rappresenta l’ultimo segnale della forte crescita del settore media cinese e della sua volontà di avvalersi dell’esperienza e dei contatti dell’Occidente. China Media Capital ha una quota in Star China, una joint venture con News Corp, e lo scorso anno ha raggiunto un accordo per lo sviluppo di uno studio di produzione a Shanghai con DreamWorks Animation. La partnership con Raine offre a Cmc l’accesso ad alcuni dei nomi più importanti di Hollywood e della Silicon Valley.