Istat: aumenta la penetrazione della banda larga, ma l’Italia resta in affanno

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Con un valore pari al 62% ed equivalente a quello della Lituania, l’Italia si posiziona solo al ventiduesimo posto della graduatoria internazionale in termini di diffusione di internet nelle famiglie con almeno un componente tra i 16 e i 74 anni.

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Cresce, secondo l’Istat, la diffusione della banda larga nelle famiglie italiane, ma permane nel nostro paese oltre che un forte divario tecnologico, da ricondurre a fattori di tipo generazionale, culturale ed economico, anche un netto distacco in negativo rispetto al resto d’Europa.

Andando nel dettaglio, l’Istituto di statistica rileva come nel 2012 la quota di famiglie che dispone di un accesso a Internet (55,5%) e di un personal computer (59,3%), sia rimasta stabile rispetto all’anno precedente, ma è aumentata quella delle famiglie che accede al web mediante la banda larga (dal 45,8% al 48,6%).

Timidi segnali di recupero, ma il confronto col resto d’Europa resta impietoso: considerando la percentuale di famiglie con almeno un componente tra i 16 e i 74 anni che possiede un accesso a Internet da casa, a fronte di una media europea pari al 73% (e a paesi come Olanda, Lussemburgo, Svezia e Danimarca che hanno raggiunto livelli prossimi alla saturazione), l’Italia si posiziona solo al ventiduesimo posto della graduatoria internazionale, con un valore pari al 62% ed equivalente a quello registrato per la Lituania.

Risulta inoltre dai dati Istat che la penetrazione di internet cresce più a rilento di altri paesi, come la Spagna, che nel 2010 presentava la stessa quota di accesso a Internet da casa e che nell’ultimo anno ha registrato un incremento di 5 punti percentuali, contro i 3 punti di crescita dell’Italia.

 

L’Italia è in fondo alla graduatoria anche in termini di famiglie con accesso a Internet da casa mediante banda larga, con un tasso di penetrazione del 52%, rispetto alla media europea del 67%. Valori vicini a quello dell’Italia si riscontrano per la Slovacchia (55%) e Cipro (56%), mentre Svezia, Danimarca, Olanda e Finlandia registrano un tasso di penetrazione che supera l’80%.

 

Il divario, inoltre, è evidente non solo rispetto agli altri Paesi, ma anche tra le diverse aree del Paese, con le famiglie delle regioni del Centro e del Nord Italia maggiormente equipaggiate di beni e servizi ICT. Il personal computer, ad esempio, è disponibile in oltre il 61% delle famiglie del Centro e del Nord e solo nel 53,5% delle famiglie residenti nelle regioni del Sud e nel 55,6% delle Isole. Analogamente, nel Centro-nord si riscontra la quota più elevata di famiglie che dispongono di un accesso a Internet (oltre il 57%, contro il 49,6% nel Sud) e di una connessione alla banda larga (oltre il 50%), mentre nel Sud la quota di famiglie scende al 41,2%.

 

Tra i nuclei familiari più avanzati tecnologicamente, quelli in cui è presente almeno un minorenne, nelle quali il personal computer e l’accesso a Internet sono disponibili, rispettivamente, nell’83,9% e nel 79% dei casi. Le famiglie con un componente inferiore a 18 anni sono anche quelle in cui è più frequente la connessione a banda larga (70,8%). Sul versante opposto, le famiglie costituite esclusivamente da persone di 65 anni e più si confermano quelle meno provviste di beni e servizi tecnologici: appena il 13,9% di esse possiede il personal computer e soltanto l’11,8% dispone di una connessione per navigare in Internet.

 

Si è ridotto, ma non ancora annullato, inoltre, il divario tra le famiglie con capofamiglia dirigente, imprenditore o libero professionista e quelle con capofamiglia operaio. Una grossa fetta di famiglie (43%), poi, afferma di non possedere l’accesso a Internet perché non ha le competenze per utilizzarlo; il 26,5% considera Internet inutile e non interessante, il 15,8% non ha accesso a Internet da casa per motivi economici legati all’alto costo degli strumenti o del collegamento, il 13% perché accede da un altro luogo.

 

Con una penetrazione del 92,4%, invece, il telefono cellulare è quasi onnipresente e sempre più utilizzato per connettersi a internet.

 

Tra coloro che si connettono a internet, le attività preferite restano le email (81,3%), la ricerca di informazioni su merci e servizi (67,7%) e la pubblicazione di messaggi su chat, social network, blog, gruppi di discussione e servizi di messaggeria istantanea (51,2%).

La rete viene percepita dagli utenti italiani, dunque, come luogo di confronto e partecipazione: è cresciuta rispetto al 2011 la quota di coloro che hanno usato Internet per leggere o postare opinioni su problemi sociali o politici (+9 punti percentuali) o per partecipare a consultazioni o votazioni (+2,1 punti).

Ma il web si afferma anche come mezzo per la distribuzione e la fruizione culturale: è utilizzato per leggere giornali, news, riviste (50,5%), ascoltare la radio (27,2%), guardare programmi televisivi (25,7%), guardare in streaming un video o un film (rispettivamente 31,3% e 22%). I più attivi in questo ambito sono i giovani.

 

Cresce anche l’eCommerce: nel 2012 il 28,2% degli individui di 14 anni e più che hanno usato Internet nei 12 mesi precedenti l’intervista ha ordinato e/o comprato merci e/o servizi per uso privato, soprattutto per spese per viaggi e soggiorni e pernottamenti per vacanza. Resta invece stabile la quota di utenti che utilizza i servizi online legati all’interattività offerti dalle amministrazioni pubbliche, mentre diminuisce la quota di utenti che cercano informazioni sui siti di queste ultime. (a.t.)