Web company e tasse: ecco il documento riservato che svela come Amazon bypassa il fisco

di Raffaella Natale |

Il tutto consegnato al Parlamento britannico. A piè di pagina i documenti contabili per ogni controllata europea.

Europa


Jeff Bezos

Ancora guai per Amazon. Una nota consegnata alla Commissione parlamentare britannica dei Conti pubblici rivela che l’azienda, numero uno al mondo per i servizi eCommerce, ha realizzato un fatturato ampiamente al di sopra dei 110 milioni dichiarati.

Il gruppo guidato da Jeff Bezos, è stato audito dalla Commissione lo scorso 12 novembre, insieme a Google e alla catena di caffetterie americana Starbucks, per fornire chiarimenti sulle pratiche di ottimizzazione fiscale che permettono al gruppo di pagare nel Regno Unito e nei Paesi Ue dove opera, come Italia, Francia e Germania, imposte sul reddito irrisorie (Leggi Articolo Key4biz).  

 

Andrew Cecil, Direttore Affari pubblici di Amazon per i Paesi Ue, ha fornito un documento dettagliato che il Parlamento ha pubblicato parzialmente.

Si tratta di dati, come scrive lo stesso Cecil, strettamente riservati e non di pubblico dominio, depositati presso l’Autorità di Borsa statunitense (Securities and Exchange Commission), ma che servono per rispondere alle domande poste dalla Commissione parlamentare.

Una delle note permette di scoprire che nel 2011 Amazon ha realizzato nel Regno Unito un fatturato di 3,35 miliardi di sterline (In Italia, 154 milioni di euro), bel al di sopra dei 207 milioni dichiarati, registrando utili pre-tasse pari a 74 milioni di sterline.

 

In Francia, il fatturato ammonta 889 milioni di euro nel 2011 contro i 110 milioni dichiarati ufficialmente nell’Esagono (Leggi Articolo Key4biz).

Se a questi 889 milioni di euro di fatturato viene applicato il margine pre-tasse realizzato dalla compagnia nel mondo (2-5% in questi ultimi anni), oltralpe staremmo tra i 18 e i 45 milioni di euro, e dovrebbe, quindi, pagare da 6 a 15 milioni di euro di tasse sugli utili, contro i 3,3 milioni di euro effettivamente versati per l’esercizio 2011.

 

Amazon spiega, quindi, come viene calcolato il fatturato ufficialmente dichiarato: si tratta di ‘un margine sui costi operativi generati dai servizi forniti alle altre società del gruppo’: attività logistiche, relazioni coi clienti, contabilità e fisco, risorse umane, merchandising e acquisti… Secondo la compagnia, ogni controllata ‘riceve una compensazione per questi servizi e non è quindi una filiale’.

 

Le vendite realizzate da Amazon EU Sarl sono, in effetti, fatturate nella sede di Lussemburgo. Una procedura, ribadiamo come sempre, del tutto legale, ma molto opinabile se non altro per il fatto che si sfruttano escamotage per bypassare il fisco, e sottrarsi al pagamento delle imposte nei Paesi dove effettivamente i servizi vengono erogati e venduti.

 

Nella nota si sostiene che la controllata britannica non è redditizia. In effetti, l’80% delle entrate vengono assorbite dai ‘costi delle vendite’ che non sono dettagliati, 12,4% dai ‘costi operativi’ e il 4,5% dalle royalties, resta così un minuscolo margine pre-tasse del 2%. La compagnia americana ha anche commentato che le cose non cambierebbero di molto se il fatturato fosse dichiarato in Gran Bretagna.

Magra consolazione: la maggior parte del reddito (87%) proviene dalla vendita di beni fisici sul sito amazon.co.uk, sui quali il gruppo precisa di pagare al fisco britannico un’IVA del 14,3% (416 milioni di sterline). Almeno quello.

 

In un’altra nota, Amazon spiega la sua procedura di ottimizzazione fiscale. In particolare, le sue controllate pagano le royalties sulla tecnologia e i brevetti alla filiale lussemburghese, Amazon Europe Holding Technologies SCS.

Nel 2011, per esempio, le controllate britanniche hanno pagato 151 milioni di sterline di royalties, il 4,5% delle vendite.

I conti di Amazon Europe Holding Technologies SCS indicano un utile netto di 302 milioni di euro nel 2011, ma ‘nessuna imposta sul reddito’, come ha denunciato la Commissione Conti pubblici del Parlamento britannico.

 

La nota della compagnia americana precisa che Amazon Europe Holding Technologies SCS ‘è detenuta da alcune controllate americane di Amazon’ … dimenticando opportunamente di ricordare che, fino al 2009, era posseduta al 97% da una filiale con sede a Gibilterra, la ACI Holdings Ltd.

Spegazione? ‘Tecnologia e brevetti sono principalmente sviluppati negli Stati Uniti’.

 

 

Per maggiori informazioni:

Nota ufficiale consegnata da Amazon alla Commissione parlamentare britannica dei Conti pubblici

Nota aggiuntiva

 

Conti di Amazon Europe Holding Technologies SCS

Conti di Amazon EU SARL

Conti di Amazon Services Europe

Conti Amazon Media EU SARL

Conti Amazon Payments Europe