Interferenze radio: la Ue lavora ad aggiornamento della Direttiva

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La proliferazione di applicazioni, tecnologie e piattaforme crea nuovi rischi di interferenze tra i diversi device . Per consentire al settore di espandersi bisogna evitarle e fare un uso sempre più efficiente dello spettro delle radiofrequenze.

Unione Europea


Sound Wave

La Commissione europea ha proposto oggi di aggiornare la direttiva sulle apparecchiature radio. La proposta presentata intende far sì che tutti gli operatori del mercato rispettino le regole atte a evitare le interferenze, in modo da far sì che i consumatori non incappino in problemi quando aprono le portiere dell’automobile, sorvegliano da lontano i loro bambini o ascoltano la radio. La Commissione ha proposto inoltre di chiarire e semplificare la direttiva per agevolarne l’applicazione ed eliminare gli oneri inutili accrescendo così la fiducia delle parti interessate nel quadro normativo.

 

Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Ue e commissario per l’industria e l’imprenditoria, ha affermato: “Le comunicazioni mobili arricchiscono le vite dei cittadini e sono essenziali per la competitività delle imprese dell’UE. Il settore delle R&TTE è uno dei pochi settori ad alta tecnologia in cui l’UE è un leader globale. Per tale motivo dobbiamo rafforzare la fiducia tra i produttori per assicurare che questo settore continui ad espandersi con vigore. Proponiamo inoltre di eliminare le disposizioni poco chiare o inutili che ostacolano l’innovazione in modo da consentire al settore delle radiotelecomunicazioni di continuare la sua crescita spettacolare”.

 

La Commissione propone:

 

• Di rafforzare il livello di ottemperanza alla direttiva, assicurando che i cittadini abbiano accesso a prodotti radio che funzionano senza interferenze. Ad esempio, le autorità preposte alla sorveglianza del mercato e i funzionari delle dogane potrebbero meglio controllare la sicurezza dei prodotti facendo uso di strumenti più efficaci;

•Di chiarire la direttiva, in particolare indicando a chiare lettere gli obblighi che incombono a ogni operatore del mercato, sia fabbricante sia importatore, apportando inoltre piccoli adattamenti al campo di applicazione.

 

• Di semplificare la direttiva, anche sopprimendo l’obbligo di notifica di certi prodotti e altri obblighi amministrativi. La nuova direttiva verrebbe messa in linea con il Nuovo quadro legislativo per i prodotti (IP/11/1385), che rende il quadro normativo generale applicabile ai prodotti più coerente e di più agevole applicazione.

 

La proposta introdurrebbe inoltre alcuni requisiti specifici, come:

 

• Assicurare che il software possa essere usato su apparecchiature radio soltanto dopo che sia stata dimostrata la conformità di quella particolare combinazione di software e apparecchiature;

• Assicurare l’interoperabilità con accessori quali caricatori e/o funzionare su reti con altre apparecchiature radio.

 

Il numero di apparecchi mobili e di applicazioni wireless è aumentato enormemente negli ultimi anni e continua a presentare grandi potenzialità di innovazioni future e di espansione. La proliferazione di applicazioni, tecnologie e piattaforme crea però nuovi rischi di interferenze tra i diversi apparecchi presenti sul mercato. Per consentire al settore di espandersi ulteriormente bisogna fare in modo di evitare queste interferenze e di fare un uso sempre più efficiente dello spettro delle radiofrequenze.

 

La direttiva R&TTE riguardante le apparecchiature radio e le apparecchiature terminali di telecomunicazione è entrata in vigore nel 1999 ed è stata essenziale per la realizzazione di un mercato interno in tale ambito. Il settore industriale che produce le apparecchiature per le comunicazioni radio e le telecomunicazioni comprende tutti i prodotti che si avvalgono dello spettro radio (ad esempio, telecomandi per aprire le portiere delle automobili, apparecchiature mobili di comunicazione, come ad esempio i telefoni cellulari, radio CB, apparecchi trasmittenti per radiodiffusione, ecc.) e tutte le apparecchiature legate alle reti pubbliche di telecomunicazione (ad esempio, modem ADSL, telefoni, centrali telefoniche).

 

Per maggiori informazioni:

Direttiva R&TTE