Infrastrutture tlc: i vendor europei sperano negli Usa per non soccombere all’assalto di Huawei e ZTE

di Alessandra Talarico |

Il decollo del 4G faceva sperare in una ripresa degli investimenti, ma la congiuntura economica mondiale è intervenuta a ridimensionare le aspettative. Situazione particolarmente critica per Alcatel-Lucent e Nokia Siemens Networks.

Europa


Alcate-Lucent

Non è un buon momento per i vendor europei di infrastrutture per le telecomunicazioni, sotto pressione – specialmente in Europa – di fronte all’avanzata delle società cinesi Huawei e ZTE.

Solo la svedese Ericsson resiste al momento a questo assalto e mantiene la leadership in un contesto particolarmente difficile, che fa presagire a breve una nuova ondata di consolidamento.

 

La situazione è particolarmente critica per Alcatel-Lucent e Nokia Siemens Networks che, trimestre dopo trimestre, perdono ricavi e quote di mercato.

“Le cifre parlano da sole – ha affermato l’analista Stefan Pongratz di dell’Oro Group – guardando ai risultati operativi non ci si può non domandare se c’è davvero posto per 5 fornitori di infrastrutture e se non si rischia di assistere a un nuovo movimento di concentrazione”.

 

Il decollo del 4G faceva ben sperare in una ripresa degli investimenti da parte degli operatori, ma la congiuntura economica mondiale è intervenuta a ridimensionare le aspettative, particolarmente in Europa dove – a differenza degli Usa – la priorità politica è stata quella di privilegiare un abbassamento dei prezzi dei servizi ai consumatori, riducendo i margini degli operatori. Stretta che ha finito per pesare sugli investimenti nelle reti e per avvantaggiare i vendor low-cost cinesi a scapito di quelli europei.

 

E le cose non vanno benissimo neanche per i primi della classe: Ericsson ha registrato un calo del 63% dei risultati nel secondo trimestre, mentre Huawei – secondo vendor a livello mondiale – ha annunciato un calo del 22% dell’utile operativo. L’altro player cinese, ZTE, ha appena lanciato un profit warning annunciando una perdita (la prima della sua storia) che potrebbe attestarsi nei primi nove mesi dell’anno a 215 milioni di euro a causa del forte rallentamento dell’economia che ha avuto ripercussioni sulle vendite.

 

Unica speranza per i vendor europei è il mercato americano: lì le aziende cinesi sono trattate come ‘persona non grata’ per ragioni legate alla sicurezza nazionale (Leggi articolo Key4biz) e gli europei possono approfittare della dinamica di sviluppo delle reti 4G da parte degli operatori americani, che sono solo 4 e quindi hanno fiducia nella possibilità di monetizzare gli investimenti nelle infrastrutture a banda larga mobile.

 

Secondo gli analisti di Dell’Oro, gli Usa sono al momento un vero Eldorado per ritrovare crescita e quote di mercato.

Oltreoceano, Ericsson e Alcatel-Lucent hanno mantenuto le loro posizioni (rispettivamente prima e seconda) nel mercato LTE e Nokia Siemens si è riportata davanti a Huawei in terza.

La società franco-americana conserva un vantaggio notevole sul fronte delle tecnologie ottiche ed è l’ultima azienda europea baluardo in questo settore, dominato da Huawei e dall’americana Ciena. Alcatel-Lucent gode inoltre del favore degli operatori Usa grazie al prestigio dei suoi centri R&S Bell Labs.

 

“Al di là delle questioni di ordine politico, gli operatori americani hanno voluto minimizzare i rischi scegliendo vendor che conoscono bene”, ha affermato Pongratz. Ma la battaglia deve necessariamente essere combattuta a livello mondiale e resta da vedere se basterà il 4G ai vendor europei per restare in carreggiata.

La prima risposta si avrà il 2 novembre, quando Alcatel-Lucent presenterà i risultati trimestrali.