Decreto Sviluppo bis slitta a fine mese. Tensioni tra Ministeri Sviluppo, Tesoro e Lavoro su incentivi alle start-up e contratti tipici?

di Raffaella Natale |

Pare ormai certo che per vedere le nuove norme bisognerà aspettare il CDM del 28 settembre. Restart Italia?

Italia


Corrado Passera

Slitta, probabilmente al 28 settembre, la discussione in Consiglio dei Ministri del Decreto sviluppo bis.

Oggi le norme non saranno discusse in CDM perché, come ha dichiarato il titolare del dicastero dello Sviluppo economico, Corrado Passera, sono state aggiunte alcune nuove disposizioni per cui è necessario il coinvolgimento di alcuni Ministri che non sono presenti all’appuntamento odierno.

Alla base ci sarebbe la mancata intesa col Tesoro sulle risorse per gli incentivi fiscali alle start-up e sull’entità del credito di imposta alle infrastrutture e col ministero del Lavoro sulla flessibilità in entrata per le nuove aziende innovative.

Inoltre Passera la prossima settimana volerà in Brasile, per motivi istituzionali, per cui sembra ormai certo che la discussione sul nuovo pacchetto crescita verrà spostata a fine del mese.

Anche se ieri, alla presentazione del Rapporto sulle start-up della Task Force istituita dallo stesso Ministro, Passera è sembrato certo che entro fine mese verranno approvate le nuove norme ed entro fine mandato anche quelle attuative (Leggi Articolo Key4biz).

Come ha ammesso anche che le risorse sono poche, non ha infatti indicato la cifra che il governo prevede di investire, a questo verrà riservato un successivo decreto, ma s’è detto ugualmente ottimista.

 

Pare che il nodo centrale della discussione con Elsa Fornero riguardi il contratto tipico per le start-up.

Nel Rapporto, presentato ieri da Alessandro Fusacchia, coordinatore della Task Force e consulente di Passera, si propone un contratto tipico per lavorare in start-up nei primi 48 mesi, con assunzione e licenziamenti e/o dimissioni semplificati.

Si prevede anche il preavviso di due mesi in caso di licenziamento, di 15 giorni per le dimissioni; al più tardi al termine dei 48 mesi chiusura del contratto  o sua trasformazione in contratto nazionale da azienda matura, a tempo indeterminato.

Tra le indicazioni anche quella della contribuzione vantaggiosa con abbattimento della tassazione Irap e sui redditi. Obiettivi ambiziosi sui quali, stando al Sole 24Ore, il Ministro Fornero, anche per evitare deroghe alla sua riforma, avrebbe espresso più di una perplessità.

 

Appare anche alquanto complesso l’obiettivo di battere gli Stati Uniti nel crowdfunding, il meccanismo che consente attraverso piattaforme online di raccogliere capitali, in modo snello e veloce, anche contributi minimi come 20 euro per esempio. Fare in modo, insomma, che chiunque possa partecipare all’avventura imprenditoriale di qualcuno in cui si crede.

Mentre si procederà sicuramente con le iSrl, cioè le Srl innovative, che consentono di aprire start-up con una semplice comunicazione diretta alla Camera di Commercio, cancellando una serie di fasi intermedie, e accelerando i tempi (Leggi Articolo Key4biz).