Caso Bip Mobile: gli operatori escludono ogni ipotesi di comportamento anticoncorrenziale

di Alessandra Talarico |

La presa di posizione dopo l’apertura di un’istruttoria Antitrust per possibile intesa restrittiva della concorrenza.

Italia


bip Mobile

Telecom Italia, Vodafone e Wind – i tre operatori coinvolti nell’istruttoria avviata dall’Antitrust per possibile intesa restrittiva della concorrenza – escludono con decisione l’ipotesi di aver fatto ‘cartello’ per escludere dal mercato il nuovo operatore mobile virtuale Bip Mobile.

Telecom Italia sottolinea che “non è parte di nessun accordo volto a escludere l’ingresso di un nuovo operatore nel mercato della telefonia mobile” e afferma di essere certa che dall’indagine emergerà la completa estraneità della società “a qualsiasi comportamento anticoncorrenziale in un mercato caratterizzato da una fortissima competizione” caratterizzato dalla presenza di 4 operatori mobili e diversi operatori virtuali.

 

Sullo stesso tono la posizione di Vodafone, che esclude qualsivoglia “intesa o accordo con latri operatori concorrenti” e conferma la volontà di collaborare con l’Antitrust confidando “in una rapida conclusione dell’istruttoria che confermi l’infondatezza di tale ipotesi”.

 

Nello specifico, l’istruttoria è stata avviata in seguito alla segnalazione resa all’Agcm dal nuovo operatore mobile virtuale Bip Mobile che denunciava come i distributori che commercializzano i marchi dei tre operatori avessero rinunciato a vendere anche il loro prodotto.

 

Considerati i costi e i tempi necessari per allestire una propria rete di vendita, l’accesso alla distribuzione multibrand costituisce la più importante, se non l’unica, modalità – per un nuovo entrante – per arrivare ai consumatori. Secondo la denuncia, invece, la società – sottolinea l’Antitrust in una nota – “si sarebbe trovata a dover fronteggiare numerose rinunce da parte di distributori che attualmente prestano la loro attività per più operatori”.

 

Tali rinunce – denuncia sottolinea ancora la nota – “sarebbero indotte dalle pressioni esercitate di comune accordo da TI, Vodafone e Wind nei confronti dei distributori con i quali Bip Mobile aveva già concluso o era in procinto di concludere contratti di distribuzione dei propri prodotti. Tali pressioni si sostanzierebbero nella minaccia di disdire gli accordi commerciali in essere qualora si fossero sottoscritti accordi di distribuzione con il nuovo operatore o si fossero mantenute le relazioni commerciali avviate”.

 

L’istruttoria dell’Antitrust –  che dovrà concludersi entro il 30 settembre 2013 –

dovrà quindi appurare se i tre operatori abbiano effettivamente messo in atto pratiche volte a ostacolare l’ingresso di Bip Mobile sul mercato.