Joint-venture tra Sky e L’Espresso? Ecco come cambierebbero gli equilibri del mercato televisivo

di Raffaella Natale |

Se la notizia fosse confermata, diversi broadcaster dovrebbero rivedere i propri piani strategici per competere col nuovo player nel digitale terrestre.

Italia


Carlo De Benedetti e Rupert Murdoch

Accordo tra Sky Italia e Gruppo L’Espresso? Se la notizia fosse confermata sarebbe davvero di grossa portata e darebbe maggior fermento al mercato audiovisivo che, tra l’avanzata degli OTT, la messa in vendita di TI Media da parte di Telecom Italia, e la prossima asta delle frequenze Tv per il digitale terrestre, è già in una fase di profonda mutazione.

Sulla scia delle indiscrezioni, riportate da Milano Finanza, stamani il titolo de L’Espresso guadagnava in Borsa l’11% a 0,95 euro.

Un’analista ha dichiarato: “Si è già parlato in passato di un interesse di Sky per i multiplex dell’Espresso. Se fosse vera l’idea di un’alleanza in questo settore, il titolo l’Espresso beneficerebbe innanzitutto di una maggiore valorizzazione delle sue frequenze”.

 

Un matrimonio, quindi, tra Rupert Murdoch e Carlo De Benedetti che potrebbe far tremare diversi broadcaster e che farà sicuramente scendere in campo diversi esponenti politici, così come del mondo dell’alta finanza.

 

Stando ai rumors, l’accordo prevedrebbe la nascita di una joint-venture paritetica che opererebbe sul mercato del digitale terrestre, che dopo lo switch-off raggiunge quasi 20 milioni di famiglie italiane.

Il veicolo sarebbe la già esistente società con cui L’Espresso controlla i suoi multiplex televisivi, fino a oggi poco sfruttata, forse proprio per la mancanza di contenuti.

Quest’ultimo aspetto sarebbe, infatti, uno degli elementi fondamentali che potrebbero spingere De Benedetti a cercare l’accordo con Sky, senza tralasciare che una partnership così forte potrebbe fronteggiare meglio la crisi della pubblicità che ha messo alle corde Mediaset.

Solo a giugno, De Benedetti, intervenendo al Festival dell’economia di Trento, aveva detto senza mezzi termini: “Siamo nel mezzo di una recessione come non ho mai visto in vita mia” (Leggi Articolo Key4biz).

 

Per la pay-Tv italiana, guidata dall’amministratore delegato Andrea Zappia, ci sarebbe il vantaggio di una maggiore presenza tra i canali in chiaro, con il raggiungimento di milioni di nuovi telespettatori, e poi la possibilità di sfruttare il pregiato tasto 9 del telecomando, occupato oggi da Dee Jay Tv del gruppo L’Espresso. Cielo, il canale in chiaro in digitale terrestre di Sky, è posizionato sul numero 26.

 

Anche se su quest’ultima possibilità pende l’incertezza della nuova sentenza del Consiglio di Stato che ha rimesso in discussione la delibera Agcom sul piano di assegnazione dei numeri del telecomando (Leggi Articolo Key4biz).  L’Autorità dovrà, quindi, rivedere tutto il Piano LCN, atteso a questo punto per la prossima primavera, anche se sembra difficile che venga intaccata la già avvenuta assegnazione del tasto 9 al gruppo L’Espresso.

 

Da considerare anche il grosso effetto che questa alleanza, Sky-Espresso, avrebbe poi su tutto il sistema editoriale italiano, a partire proprio dalla decisione di Telecom di cedere LA7 e la società delle torri, alla quale era appunto interessato Carlo De Benedetti (Leggi Articolo Key4Biz),  e s’era parlato anche di un interessamento, poi smentito, da parte di Sky (Leggi Articolo Key4biz).

 

Al momento in casa Telecom, le trattative sono ancora in corso e il closing del deal sarebbe atteso per fine anno.

 

In ogni caso, se confermata, la notizia sarebbe positiva per il gruppo L’Espresso in quanto valorizzerebbe i propri multiplex, stimati da Equita circa 80 milioni di euro con un Ebitda 2013 di 4 milioni e 2014 di 7 milioni, entrando con decisione sul digitale terrestre, riducendo il rischio di perdite rilevanti, che solitamente subiscono queste iniziative, grazie al fatto che i contenuti saranno conferiti da Sky.

 

Scendendo più nel dettaglio dei termini finanziari della ventilata operazione, gli analisti di Banca Akros ipotizzano che il valore di ciascun multiplex possa essere di circa 100 milioni di euro (meno di 7 volte l’Ebitda annuale a pieno utilizzo della capacità produttiva), in modo che una transazione in contanti per una quota del 50% della jv potrebbe portare a L’Espresso cassa per 100 milioni di euro, cifra pari al 28% dell’attuale capitalizzazione di mercato del gruppo editoriale.

 

Non solo. Gli analisti di Banca Akros si aspettano un potenziale raddoppio del valore del business digitale de L’Espresso. Tra l’altro, dal 2013 Sky ha acquisito anche i diritti per Formula 1 e MotoGP che in parte dovrà trasmettere in chiaro per contratto. “Se confermata quindi ci pare una notizia positiva per L’Espresso: potrebbe assicurarle una maggiore raccolta pubblicitaria con un limitato rischio di perdita operativa”, commentano ancora gli analisti di Equita a MF.

 

“Sarebbe invece una notizia negativa per Mediaset, perché entrerebbe sul mercato un nuovo operatore con importanti diritti tv”. Gli esperti di Banca Akros si aspettano comunque che Sky attenda l’attribuzione del multiplex o almeno l’annuncio delle condizioni definitive per prendere una decisione su tale potenziale partnership.